Il ministro che si dimise due volte

Ancora una volta Claudio Scajola è costretto a lasciare l'incarico di ministro. Esempio raro nella storia della Repubblica.

04/05/2010

Per due volte ministro, per due volte dimissionario. Chissà quanti momenti e sensazioni di deja- vu deve aver provato Claudio Scajola in questi giorni di tormento. Il ministro dello Sviluppo economico è stato letteralmente travolto dalle accuse di aver ricevuto fondi neri dagli imprenditori coinvolti nell’inchiesta sugli appalti del G8 per l’acquisto della sua casa di fronte al Colosseo. Scajola ha annunciato la rinuncia all'incarico di governo. "Per difendermi", ha detto in conferenza stampa, "non posso continuare a fare il ministro come ho fatto in questi due anni". 
  
     E' un incubo ricorrente per questo sessantaduenne di Imperia, figlio di un notabile degasperiano della Dc, laureato in giurisprudenza, padre di due figli, considerato uno dei politici più influenti in Liguria. Non è mai stato uomo da perdersi d'animo Scaloja. La sua biografia politica è costellata di cadute e risalite. Aveva resistito fino all'ultimo, ma alla fine la sua posizione è diventata insostenibile, costringendolo ad anticipare il rientro dalla Tunisia e a convocare i giornalisti per annunciare il passo indietro. "Da dieci giorni sono vittima di una campagna mediatica senza precedenti", ha detto ancora continuando a ribadire la sua estraneità ai fatti. "Vivo una grande sofferenza". Ha gettato la spugna per la seconda volta, caso più unico che raro nelal storia dei Governi della Repubblica.

      "Le mie dimissioni permetteranno al governo di andare avanti", ha detto ringraziando Berlusconi e il Pdl per gli attestati di stima ricevuti. Esattamente come aveva fatto nel 2002: in quel caso Scajola era ministro dell'Interno del Governo Berlusconi. Di ritorno da un viaggio, in aereo, davanti ai giornalisti si era lasciato andare ad alcune esternazioni su Marco Biagi, il consulente del ministero del Lavoro ucciso dai terroristi quello stesso anno. «Biagi era un rompiscatole che voleva il rinnovo del contratto di consulenza»: è la frase che fa scatenare l'uragano. Dopo alcuni giorni di roventi polemiche, il 4 luglio il ministro rassegna le dimissioni.  In precedenza, Scajola si era dimesso da sindaco di Imperia. Era il 12 dicembre 1983 e l'allora primo cittadino democristiano venne arrestato dai carabinieri con l'accusa di concussione aggravata. Si dimise anche inq uel caso, il giorno dopo. In seguito venne prosciolto dalle accuse. Prima delal scalata al Governo era stato eletto nuovamente sindaco di Imperia mel 1990-95.  

Francesco Anfossi
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