Anche i bikers amano il Papa

Oltre 150 mila bikers hanno scelto Roma per festeggiare i 110 anni della Harley Davidson. E hanno voluto salutare papa Francesco.

16/06/2013
Curioso ma pittorewco binomio in piazza san Pietro: bikers e guardie svizzere (foto del servizio: Reuters).
Curioso ma pittorewco binomio in piazza san Pietro: bikers e guardie svizzere (foto del servizio: Reuters).

Com'è consuetudine da quanto è stato eletto, papa Francesco prima di ogni celebrazione o udienza in piazza San Pietro ama fare il giro “largo” a bordo della sua jeep scoperta, spingendosi fino a via della Conciliazione, per salutare da vicino più fedeli possibile.

Domenica, prima della Messa solenne per la giornata dell'Evangelium vitae, in mezzo alla folla dei fedeli c'erano anche migliaia di “bikers” del raduno delle Harley-Davidson, un popolo variopinto di appassionati provenienti da tutta Europa che si sono dati appuntamento a Roma per il raduno mondiale per i 110 anni dell'esistenza della mitica due ruote e hanno ricevuto la benedizione direttamente del Papa. «Saluto», ha detto il Pontefice prima dell'Angelus, «i numerosi partecipanti al raduno motociclistico Harley-Davidson». A quel punto il rombo dei motori delle due ruote ha quasi coperto la recita del Padre nostro in latino.

Gli “harleisty”, circa 150 mila, hanno scelto Roma per festeggiare l'anniversario della moto e hanno omaggiato papa Francesco di due Harley donate dalla casa motociclistica giovedì scorso. Sabato, invece, c'è la stata la celebrazione della Messa dedicata a loro in piazza San Pietro alla quale hanno preso parte circa 200 motociclisti, ammessi ad assistere al rito dall'Ispettorato della Città del Vaticano. Molti altri hanno raggiunto San Pietro senza moto per salutare il Papa.

Gli “harleisty” sono arrivati da tutto il mondo, anche se le targhe più diffuse sono quelle spagnole, ungheresi, tedesche, olandesi, scandinave. Il clou sabato quando c'è stato il corteo di Harley Davidson: uno spettacolo sicuramente rumoroso, con il rombare delle marmitte, ma anche multicolore, con conducenti e passeggeri vestiti nelle fogge più strane ed anche simpatiche. Cappelli da cowboy, giubbetti con frange, stivali a punta e con borchie che testimoniano l'appartenenza a questo o a quel club, le stesse moto arricchite di fregi e con borsoni laterali d'ordinanza e gli immancabili occhiali da sole.

Sabato, i gruppi da 300 moto erano partiti dall'Harley Village allestito al porto di Ostia (altro centro di raccolta, il villaggio allestito al Foro Italico) hanno raggiunto piazza Venezia e i Fori. E alla fine gli stessi biker sono stati costretti, perché in tanti, a procedere a passo d'uomo. E il caldo era tale da indurre anche a togliersi il casco. Erano tremila le Harley Davidson autorizzate a partecipare (cioè quelle provviste di bollino blu), e però subito si sono “infiltrati” centinaia di motociclisti senza permesso che hanno affollato piazzale Cristoforo Colombo mentre le forze dell'ordine presenti sul posto insieme agli addetti dell'organizzazione cercavano di organizzare i biker, molti stranieri.

Antonio Sanfrancesco
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