Imu, un balzello figlio del caos

Non sono lo Stato o il Comune a fissare le quote, ma ci deve pensare lo stesso contribuente. Il quale è tenuto a sapere tutto su aree calpestabili, oneri collegati, somme detraibili...

05/05/2012
Tutte le fotografie di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.
Tutte le fotografie di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.

Meno male che sono dei tecnici. Fosse stato un governo politico a imporre l'Imu, certamente le cose non sarebbero andate lisce. La gente avrebbe protestato, i giornali avrebbero scritto cose di fuoco. Più o meno, cioè, quel che è successo nei giorni scorsi. Però con una differenza, e non da poco. Di fronte alle necessità di trovare soldi, anche a costo di spremere chi già paga il giusto e più del giusto, un ministro politico avrebbe fatto i suoi calcoli. Ma appunto calcoli da politico, non solo da contabile. Prevedendo la reazione popolare, si sarebbe premurato anzitutto di non combinare pastrocchi. Quindi consultazioni con gli esperti, i quali gli avrebbero presentato un progetto non solo realizzabile ma comprensibile. E privo di stupidità.


Ora poniamo che questo team mettesse su carta un provvedimento come quello di cui oggi si parla. Non sono lo Stato o il Comune a fissare le quote, ma ci deve pensare lo stesso contribuente. Il quale è tenuto a sapere tutto su aree calpestabili, oneri collegati, somme detraibili, quote aggiuntive e carichi familiari, dopo di che estrae di tasca le banconote e va tutto allegro a pagare. Se così avvenisse, è chiaro che anche il più scalcinato fra i ministri politici prenderebbe a pedate questi docenti di tecnica amministrativa e si rivolgerebbe ai propri burocrati, i quali hanno tutti i vizi ma non quello della più sfrenata bizzarria. Invece è successo proprio questo: i ministri tecnici che, appunto su materie tecniche, dovrebbero andare a scuola dai politici. E non è, purtroppo, la prima volta.   


Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti.
Il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti.

Non stiamo qui a ripetere che il governo Monti ha i suoi meriti, a cominciare dal soprassalto di dignità nazionale e dall'inizio, sia pure precario e largamente incompleto, di un risanamento economico. Non insistiamo neppure sugli altri passi da compiere, più sviluppo, meno disoccupazione e maggiori prospettive per i giovani. Non sono problemi che si risolvono per decreto. Detto però tutto questo, continua ad allarmare quella sorta di olimpico distacco, quel senso di magistero che sembra contrassegnare le iniziative ministeriali. Loro sanno e provvedono per il nostro bene, ingrati noi che non lo capiamo. Ora non c'era un motivo al mondo per creare quel putiferio intorno all'articolo 18, questione che poteva essere risolta con garbo e misura. Non c'era bisogno di irritare le plebi con la ben nota sequela di dichiarazioni dall'alto, poco meditate e sempre di tono professorale. 

Adesso poi, con la caotica gestione dell'Imu, al disagio per i modi si accompagna un pesante sospetto sui contenuti. E su chi li predispone. Strani tecnici in verità, se nemmeno sanno fare i conti e li delegano ai pagatori. Strana tendenza alla semplificazione e al risparmio, se si obbligano milioni di famiglie a far felici i commercialisti e quindi a sborsare di più. Infine, ciliegia sulla torta, la valanga di denunce private che stanno arrivando in tema di sprechi, quando ai ministri competenti sarebbe bastato leggere le innumerevoli inchieste fatte dai giornali e dalla tv. Fra opere incompiute, progetti sballati, privilegi della Casta, denaro pubblico buttato dalla finestra, c'era già da lavorare per anni. Ma probabilmente siamo noi gli ingenui. Non bastando un  commissario per gli sprechi, metteranno in piedi altre commissioni, metodo tecnicamente perfetto per rinviare tutto a babbo morto.

Giorgio Vecchiato
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Postato da antonel il 06/05/2012 18:15

Purtroppo, finché gli italiani ragioneranno in perfetta buona fede come Salis, non ne usciremo. Perché, intanto e come ho scritto prima, non è vero che siamo sull'orlo del baratro. Abbiamo giocato troppo con la storia dello spread e della Grecia. Come non è vero che il problema principale è il debito pubblico (Usa e Giappone a quest'ora dovrebbero già essere in default). Il problema è la crescita: bisogna mettere denaro nelle tasche degli italiani e NON toglierne. Certo, si deve agire con saggezza, ma la strada non è quella delle tasse, è quella dei tagli. Ci sono cose che uno si chiede perché i cosiddetti "tecnici" non fanno. L'esempio della sanità è lampante: è stato calcolato che uniformando i prezzi delle forniture, con un unico centro di acquisti centralizzato, si risparmierebbero subito circa 20 miliardi, il doppio di quanto previsto in più con l'Imu rispetto all'Ici. C'era arrivato persino Calderoli, basterebbe che qualche "tecnico" firmasse un decreto attuativo. e, invece, niente. Di tasse si muore, la Svezia, la mitica Svezia delle alte tasse e dei servizi efficienti, le sta tagliando e cresce del 4 per cento. Noi perderemo quest'anno, se va bene, il 2. E parliamo dell'art. 53 della Costituzione: nulla vieta che la progressività fiscale si sposti dalle imposte su redditi e impresa a quelle sui servizi (proposta di Tremonti), abolendo qualsiasi gratuità e sottocosto, ma con un gioco di esenzioni che tutelino le fasce meno abbienti. Molto meglio di improbabili patrimoniali. Ultima considerazione a proposito degli italiani alla Salis: la Chiesa pagherà l'Imu, le banche no. Questo è il regalo di Monti a Bagnasco.

Postato da martinporres il 06/05/2012 16:34

Leggendo l'articolo mi viene questa espressione:" io speriamo che me la cavo". A parte la battuta, ho l 'impressione che l'Italia, per uscire dalla crisi, abbia bisogno di un governo politico di unita nazionale che vede governare insieme le due grandi famiglie politiche europee, i socialisti e i popolari. In sostanza devono metterci la faccia, assumersi responsabilità di governo e spiegare bene agli Italiani cosa ci aspetta nei prossimi anni, sicuramente sacrifici duri. Troppo comodo scaricare la patata bollente sul governo tecnico per poi continuare a criticarlo, è il famoso gioco delle tre carte. Però il tempo dei trucchi è finito

Postato da DOR1955 il 06/05/2012 15:49

Indipendentemente quanto emana questo governo di pseudo-tecnici (meccanici, elettricisti, idraulici o altri settori?), da tempo, sia su questa testata che su altre on-line, ho sempre manifestato la mia perplessità sulle effettive loro volontà (e/o capacità e/o possibilità) di risolvere i veri problemi che assillano questo Paese. Non voglio neppure più entrare nel merito di questo o quello specifico argomento; mi sembra inutile e, come i "consigli dei cittadini" sul sito del governo, una colossale presa in giro (degno di persone cattoliche?). La cosa che voglio evidenziare è, da "aspirante stregone" costituzionalista, a mio parere, che questo governo non è legittimato a governare, in quanto non espressione della volontà popolare. Anche se a volerlo sono stati gli stessi politici incapaci che il popolo italiano aveva eletto. Anzi, sono convinto che è doppiamente illegittimo in quanto il nostra bravo "super-mario" è l'esecutore delle volontà del FMI e della BCE. E se si continua così, non lamentiamoci se per i prossimi 20 anni ci sentiremo ripetere continuamente : "ce lo chiede l'Europa". Come si dice: "Male che si vuole, non duole". Eroici!

Postato da Vincenzo Alias Il Contadino il 06/05/2012 11:33

Tutti negativi i commenti sulla Politica di Casini su Corsera ed altri media e lui insiste? CASINI-sta y su Govierno de mierda come che come si sa porta fortuna a lui non al Popolo Italiano. Il furbetto dei Quartierini alti grazie al“Bavoso”, malato della certezza dei“Centri”senza Baricentro e delle Parallele delle Convergenze Parallele”la Politica che fu pilastro della decadenza della Prima Repubblica”Casini fa la Corte alla Cancellieri per prendersi la Capitale,Pierferdy ecco il”Barbatrucco”chiamare il Ministro dell’Interno (ed ex Prefetto di ferro)per puntare al Campidoglio nel 2013.Ecco com’è stato ricompensato,generosamente con Presidenza al Csm,Camera dei deputati ed ora al Quirinale?Invece, perché non regalargli la residenza dell’Apolide,visto che è l’unico che piace questo Governo del Presidente Alias”Re George I”che non piace a 60a mln del Popolo Italiani ma che lo ritiene degno di bocciarlo a giugno e secondo me,si farebbe bene punirlo oggi nell’urna? http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/1006532/Casini-fa-la-corte-alla-Cancellieri--per-prendersi-la-Capitale.html http://www.corriere.it/dilatua/Primo_Piano/Politica/2012/05/05/2caf2df8-969d-11e1-a8a2-11f8cf758d5e_2/casini-chiarimenti-bersani-berlusconi_full.shtml

Postato da antonel il 06/05/2012 10:56

Il peggiore di tutti è Casini. Oppure il ministero del Tesoro ci prende in giro. Casini dice che l'Imu è colpa dell'esenzioe totale dall'Ici sulla prima casa voluta da Berlusconi.Il ministero sostiene che ci sono 4 milioni di famiglie esenti in più rispetto a quelle che c'erano per l'Ici pre Berlusconi. Poi però il Governo prevede un maggior introito di 10 miliardi di euro. Insomma, Casini conta balle e il Governo prepara per dicembre una stangata sulla casa di proprietà, quella che in Italia può essere considerato forse il pilastro degli ammortizzatori sociali. Caro Vecchiato, sarà anche vero che all'estero non circolano più barzellette su di noi, però ci stiamo soffocando da soli, è una continua iniezione di sfiducia. Scontiamo un peccato d'origine, aver fatto credere a tutti che eravamo sulle soglie del baratro come la Grecia. Non era vero, non lo è neanche oggi. Però si continua a dirlo perché è l'unico motivo per tenere in vita Monti. E intanto il Paese affonda nella disperazione.

Postato da Franco Salis il 05/05/2012 16:42

Mah!, sono considerato un bastian contrario, ma poi leggendo il servizio di Giorgio Vecchiato, mi chiedo: vuoi vedere che costui mi vuole rubare il mestiere?! Non è affatto vero che deve essere il contribuente a stabilire e conoscere norme tecniche e quant’altro per stabilire la somma da pagare. VI SONO GLI UFFICI DEL CAF ,per esempio le ACLI di cui si celebra oggi il congresso, fa addirittura ,fatto lecito, pubblicità televisiva. Al CAF va, oltre alla quota del contribuente intorno alle dieci euro o poco più, anche un compenso per pratica dallo stato. IL PROBLEMA TECNICO NON ESISTE. Dove sono le STUPIDITA’? io non le ho viste. Ah! Io non sto dietro i giornali tutti i giorni. I giornalisti , se pastrocchi non ce ne sono, se li inventano per riempire i giornali e per tenere a bagno maria i contribuenti. Io aspetto la decisione finale, poi vado al caf, quindi mi attacco al computer e faccio il versamento on line per me per mia moglie e mie parenti stretti. In questo periodo io i politici neppure li ascolto, sono stati spubblicizzati ampiamente e sono in campagna elettorale. Leggo : “Prevedendo la reazione popolare, si sarebbe premurato anzitutto di non combinare pastrocchi”. Ma stiamo scherzando? Non è questo un modo virtuoso di fare politica. Anche la politica è una agenzia educativa (ahimè che cosa ho detto, e chi ci crede?) quindi deve non misurare il consenso con agenzie di rilevazione, più o meno addomesticate, ma redare un progetto, stabilendo gli obiettivi, che soddisfino le esigenze , distribuendone il carico, secondo il principio di cui all’art. 53 Cost., del cittadino che è anche lavoratore e persona ( art:3 cost.) E NON TENENDO IN ALCUNA CONSIDERAZIONE gli appetiti di quanti in parlamento devono riscuotere consensi elettorali. Questo dà alla politica la valenza di agenzia educativa. Redatto il progetto “preliminare” se ne affida la stesura “contabile” ai tecnici del ministero, purché non siano tutti come quel dirigente che ha detto che i neutrini della Gelmini erano più veloci della luce o qualcun altro con titoli comprati con denaro pubblico. Il fatto è che questo governo, pur essendo di tecnici, nel senso che non appartengono al parlamento, al parlamento devono rendere conto. Quindi “limature” si rendono necessarie, per evitare che tutto vada a carte 48. Ma ci vogliamo rendere conto che siamo stati governati da chi diceva “e senza mai mettere le mani in tasca ai cittadini eh!” Per i conti che ho fatto io, per la prima casa pagherò di meno di quanto pagavo con l’ICI. La seconda mi costerà più salata della prima pur essendo molto più piccola, ma è giusto che sia così. La metratura o il numero dei vani se ne parlerà dopo la riforma del catasto. OGGI URGE INCASSARE SOLDI. Per il valido discorso sui privilegi della “casta” occorre tempo. Con una PATRIMONIALE a carico dei grandi patrimoni immobiliari che ogni tanto fa capolino, sarebbe già tutto risolto.MA OCCORRE REALISMO Ma ti pare che Monti, focolarino (così mi hanno detto),faccia un “dispetto” di questa portata a Bagnasco? Perché il compendio della proprietà è dato da tutte le proprietà riconducibile ad unica persona fisica o giuridica. Infine leggo: “Detto però tutto questo, continua ad allarmare quella sorta di olimpico distacco, quel senso di magistero che sembra contrassegnare le iniziative ministeriali”. Ma dico, si tratta di “deformazione professionale”. Spesso questi ministri assumono l’atteggiamento “paternalistico” che usano nelle aule universitarie, non rendendosi conto che come contro parte hanno i parlamentari e non gli studenti. Pecco anch’io (pur non essendo stato docente universitario ma solo liceale), cosa di cui si è lamentato DOR 1955,ma non posso farci niente. Buon fine settimana a tutti.

Postato da Libero Leo il 05/05/2012 16:28

Vecchiato si meraviglia della “caotica gestione dell’Imu” per la quale accusa il governo in carica. E si meraviglia solo dell’Imu? Evidentemente non è molto pratico di imposte. Se lo fosse saprebbe che le leggi fiscali sono quasi tutte caotiche. Basti pensare al recente spesometro.... Ma di cose assurde, oltrechè caotiche, nel sistema fiscale italiano ce ne sono a non finire. Si sarebbe quasi portati a pensare che siano volute per mettere in difficoltà gli imprenditori, per poi, in occasione delle verifiche, avere facilità nello scoprire e sanzionare non tanto l’evasione quanto le irregolarità formali o gli errori nell’applicazione delle leggi caotiche. Se le leggi fossero studiate e scritte chiaramente non ci sarebbero tante contestazioni ed i verificatori avrebbero maggiore difficoltà a fare accertamenti a danno delle imprese ed a vantaggio dello stato. D’altra parte non si può pretendere che un bravissimo professore universitario, a meno che non abbia doti personali nascoste, sia in grado di controllare e governare un’organizzazione mastodontica come il ministero delle finanze. Non è il suo mestiere! Deve fidarsi dei burocrati fiscali, anche perché è difficile che abbia acquisito quella esperienza che porta a capire, o intuire, quando un collaboratore ti racconta delle storie. Perciò non sarei “cattivo” come Vecchiato nei confronti dei professori. Bisogna capire che non si trovano nel loro ambiente naturale. Se proprio si vuole cercare qualcuno da accusare, bisognerebbe pensare a chi ha voluto questo governo ed anche a chi lo ha salutato con fanfare e squilli di trombe. Era meglio trattenere l’impulso alla lode sfrenata del nuovo governo, forse inconsciamente motivata dal desiderio di accusare indirettamente il tanto odiato governo precedente: più esalto il nuovo venuto, più indirettamente critico il precedente. In fondo in fondo i governi in Italia, nelle cose che lamenta Vecchiato, non hanno molto potere. Forse ne hanno di più i burocrati fiscali, soprattutto se i ministri non hanno grande esperienza nel giudicare le persone e nel guidare grandi organizzazioni.

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