Inter-Juve con l'occhio a Roma

Campionato, 20,45 primo appuntamento col destino.

16/04/2010
Mourinho e Ranieri, sfida al vertice del campionato.
Mourinho e Ranieri, sfida al vertice del campionato.

Il giardino degli sgambetti incrociati non è mai stato così intricato. Si comincia stasera alle 20,45: Inter-Juve. C’è di mezzo uno sgarbo da fare agli avversari del derby d’Italia, sempre occasione ghiotta, ma mai così: battere l’Inter per gli juventini vorrebbe dire sbarrare loro la strada verso lo scudetto. E non sono mai stati così felici di farlo, ora che il fango di Calciopoli schizza un po’ anche i nerazzurri. Il miglior modo di vendicarsi degli scudetti che le zebre bianconere ritengono scippati a tavolino da un avversario che si diceva immacolato e secondo loro non era. 

    Il guaio è che, battendo l’Inter, si finirebbe per avvantaggiare la Roma e soprattutto Claudio Ranieri, cacciato dalla Juventus col plauso dei tifosi per presunta sciagurata incompetenza. Sgambettare l’Inter e lanciare lo scudetto giallorosso sarebbe come ammettere che il brocco non era lui, ma quelli che andavano in campo su suo mandato e semmai, a monte, quelli che li avevano scelti al mercato. 

    Dal canto loro gli interisti dovrebbero tifare Lazio (impegnata domenica alle 18,30 contro la Roma all’Olimpico): l’avversario più antipatico di sempre, ai loro occhi responsabile del cinque maggio più sciagurato della storia dopo quello di Napoleone. Era il 2002, ultima di campionato: Lazio-Inter con l’Inter in testa a 69 punti, Juve seconda a 68, Roma terza a 67. Finì con la Juve che vinceva a Udine il campionato, la Roma seconda e la Lazio che, battendo l’Inter 4-2, acciuffava l’Uefa lasciando l’Inter terza con un palmo di naso. 

    Non che sia più semplice, d’altra parte, per Juventus e Roma sostenersi a vicenda contro l’Inter. Tra giallorossi e bianconeri si consuma un odio atavico cominciato con un gol prima convalidato e poi annullato su segnalazione del guardalinee al giallorosso Maurizio Turone. Era il 1981, ultima di campionato: Juve e Roma divise da un solo punto si giocavano lo scudetto a Torino. Del gol annullato e dello scudetto bianconero sul Tevere si discute ancora e, ci fosse stato bisogno di rinfocolare, agli annali si sono sovrapposte le dichiarazioni di Zdeněk Zeman, allora allenatore giallorosso, che innescarono il processo per doping alla Juve. 

    A proposito l’arbitro del gol annullato a  Turone si chiamava Paolo Bergamo, alla ribalta delle cronache in questi giorni per le sue frequentazioni telefoniche assortite ai tempi di Moggi & Co, casomai ci fosse stato bisogno di complicare l’intrico. Eppure per quel che resta del campionato ci si tura tutti il naso tifando a comando (per intanto romanisti per la Juve, interisti per la Lazio, poi si vede) perché questo vuole la
real (calcio) politik. I  cuori del resto, tra tifo “contro” e tifo “per”, potrebbero impazzire e non saper più dove andare. Tanto vale far prevalere la ragion di squadra: l’unica certezza che resta. (Finché dura).

Elisa Chiari
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