22/08/2011
Il regime di Muammar Gheddafi ha le ore contate. Dopo il tunisino Ben Ali e l'egiziano Hosni Mubarak, anche Gheddafi, il più longevo leader arabo, signore e padrone della Libia dal settembre del 1969, si vede costretto a lasciare il potere sotto la pressione di una rivolta popolare.
Partita a febbraio in Cirenaica, sostenuta dall'appoggio armato della Nato a partire dal mese di marzo, la rivolta si è estesa in tutto il paese e nella notte fra il 21 e il 22 agosto gli insorti sono riusciti a conquistare la Piazza Verde, il cuore di Tripoli, il luogo simbolo delle adunate di regime.
È caduta nelle loro mani anche la sede della radiotelevisione di stato. Tuttavia le forze ribelli non hanno ancora il pieno controllo della capitale e non sono ancora riuscite a stanare Muammar Gheddafi dal suo bunker. Secondo un portavoce dei ribelli, gli uomini fedeli a Gheddafi controllano ancora fra il 15 e il 20 per cento della città.
Nella mattina di lunedì 22 agosto, mentre stiamo scrivendo, si combatte ancora, anche con colpi di artiglieria, in diverse zone della capitale, soprattutto attorno alla zona dove si rifugia il Colonnello. Il suo destino resta incerto.
Nella notte tre dei suoi figli sono stati arrestati. Seif al-Islam (considerato l'erede designato del raìs) e Saadi (che giocò da calciatore in Italia) sono stati catturati, mentre Mohammad si è arreso agli insorti che avevano circondato la sua abitazione.
I tre uomini sarebbero custoditi dai ribelli in un luogo sicuro.
Gli insorti hanno raggiunto Tripoli fra sabato e domenica. Si attendevano e temevano una resistenza più agguerrita da parte dell'esercito di Gheddafi, invece la conquista del cuore della capitale è stata relativamente semplice e non c'è stato il temuto bagno di sangue. Nei suoi ultimi appelli radiofonici Gheddafi aveva incitato i suoi a resistere fino all'ultimo e a schiacciare la resistenza, mentre la popolazione è rimasta chiusa nelle case.
Così nella notte gli insorti hanno raggiunto la Piazza Verde. La conquista è stata festeggiata con scene di giubilo, abbracci, grida di vittoria e spari verso il cielo. I ribelli hanno annunciato che il nome della piazza verrà cambiato: si chiamerà Piazza dei Martiri.
Roberto Zichittella