Londra, è l'ora degli arresti

Oltre 770 fermi soltanto nella capitale inglese, circa 1.200 in tutto il Paese. E la violenza esplode in altre città. Tribunali pronti a giudicare le persone arrestate.

10/08/2011

I 16 mila poliziotti schierati da David Cameron per le strade della città hanno funzionato da deterrente: quella appena trascorsa è stata la prima notte tranquilla a Londra dopo i duri scontri dei giorni scorsi, con centinaia di feriti e un morto. Ma la violenza è esplosa in altre città: a Manchester e Birmingham, dove hooligan e teppisti hanno distrutto vetrine e svaligiato negozi, e poi ancora a Nottingham e a Liverpool, dove alcuni ragazzi hanno lanciato mattoni e bombe incendiarie contro un commissariato locale.



Intanto, si sono dati una sorta di "coprifuoco" i ragazzi italiani che per motivi di studio in questi giorni si trovano a Londra. La guerriglia che si è scatenata da quattro giorni nella metropoli inglese non li spaventa, perchè i luoghi in cui risiedono non sono coinvolti dagli scontri, ma allo stesso tempo non vogliono rischiare. «Se vogliamo uscire la sera possiamo farlo», ha raccontato a un giornalista dell'Ansa Luigi, 23 anni, romano, «ma dallo studentato ci consigliano di non tornare dopo le 21.30».
«Ieri ero in un pub a Notting Hill e non ho fatto in tempo a ordinare, verso le 21.30, che il locale è stato chiuso per motivi di sicurezza», aggiunge Rosalba, 27 anni di Napoli, che a Londra sta facendo un dottorato di ricerca. «All'università ci vado a piedi e senza problemi, ma la sera tardi è meglio non uscire». Negli scontri che stanno mettendo a ferro e fuoco la capitale inglese è morto un ragazzo di 26 anni. Il giovane era stato trovato sanguinante nell'auto intorno alle 21.15 di ieri, durante la rivolta a Croydon.

Il Consolato Generale d'Italia a Londra, su istruzione dell'Unità di Crisi della Farnesina, ha istituito un numero di prima emergenza attivo 24 ore su 24 per far fronte a situazioni di grave difficoltà che dovessero vedere coinvolti connazionali. L'Unità di Crisi ha anche inviato ai connazionali iscritti al sito www.dovesiamonelmondo.it sms di cautela con numeri di prima emergenza e la raccomandazione di evitare accuratamente nuovi eventuali assembramenti; analoghe indicazioni sono state fornite anche attraverso i canali Facebook e Twitter dell'Unità di Crisi. Sul sito www.viaggiaresicuri.it è stato poi predisposto uno specifico focus di approfondimento, mentre viene aggiornato in tempo reale l'avviso relativo al Regno Unito.

 

a cura di Pino Pignatta
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Postato da Franco Salis il 11/08/2011 07:02

@ folgore il 10/08/2011 11.06,intanto appena premuto “invio” mi sono ricordato che Francia Corta si trova a Brescia e non in Veneto. ma ormai avevo dato l’invio. Si trattava di una sfida perché ero sicuro al cento per cento che avresti risposto così. Ma tu non hai inteso,perché mi sono spiegato male io, causa la stringatezza con cui ho formulato la sfida: “Mi piacerebbe se proponessi qualcosa per evitare nel futuro "la follia" grazie”. Riguardava il futuro: che cosa fare oggi, per evitare che questi fatti abbiano a ripetersi domani. Purtroppo il tuo pensiero è condiviso da molti,troppi. Da che mondo è mondo si è data la tua risposta,ma poiché questi fenomeni si ripetono,credo sia lecito dubitare della sua efficacia. Qui devo comunque prendere atto che F.C. si è limitata a fare la cronaca,corretta,ma solo cronaca. Essa,per quanto corretta, non è mai imparziale:su ben due articoli,domina il senso della violenza e il disprezzo dei “violenti”. che sfasciano vetrine o fanno “esproprio proletario” Disappunto per una sorta di “coprifuoco” per chi non vuole correre il rischio di incappare nei “disordini”.Quando ti trovi in mezzo a quelli, corri il rischio di prenderti una manganellata dalla polizia o una sassata dal rivoltoso,non c’è quasi scampo. La cronaca corre liscia e soddisfa la condivisione di chi è o avrebbe potuto essere vittima. Comprensibile finché non si esaminano tutti gli aspetti e non solo quello emotivo. Ma violenti sono, quanto meno, anche coloro che, con una politica miope,hanno creato la situazione urbanistica ed economica sociale,che sono piccole bombe innescate e pronte ad esplodere. Adesso mi sembra di vederti storcere il naso e dire : “e ti pareva”. La domanda rimane che cosa fare oggi per evitare che questi fatti abbiano a ripetersi domani. Questa voleva essere la sfida! La lettura della realtà deve essere fatta dagli specialisti del settore quali sociologi,psicologi,architetti,urbanisti,educatori i quali dovranno fare proposte a medio e lungo periodo e i politici se ne devono far carico. Questa indagine sociologica oltre a fotografare i disastri, dovrebbe considerare prima di tutto la struttura della città: numero degli abitanti,densità per kmq diversa distribuzione abitante per metro cubo costruito,spazi verdi e servizi nei vari quartieri. Rilievo e valutazione delle varie periferie e tra centro periferia, la presenza dei servizi primari quali asili, scuole, materne scuole elementari, medie e istituti superiori adattando queste voci alla realtà londinese. Centri di pronto soccorso e ospedali strutture di culto per le diverse religioni in proporzione al numero degli adepti. Insomma in una sola parola :la vivibilità delle periferie.Io non so se F.C. ha le forze,le capacità senz’altro,di avviare una inchiesta di questa portata .Mi pare di aver letto proprio su F.C. la lamentela che sui TG nazionali erano scomparse le inchieste. Bene,anzi male,fate uno sforzo per farle voi. La mia non voleva e non vuole essere una polemica,ma un modo diverso di leggere la realtà. Permetti che ponga la mia e la tua lettura sullo stesso piano? Anche se producono effetti diversi?Anche la denuncia alla G.F. era solo una battuta,ma ti pare che venga a casa tua,ci beviamo una bottiglia di “Francia corta” e poi vado a fare la denuncia”!

Postato da folgore il 10/08/2011 11:06

@Salis, è inutile che sfidi. Di fronte a persone che sfasciano tutto quello che incontrano e che rubano tutto quello che possono (perché altro termine non è possibile usare per chi asporta materiale da un magazzino o negozio senza pagare) non c'è che una soluzione. L'uso di quella forza che lo Stato DEVE farsi carico per ristabilire l'ordine. Pena l'allargamento dei disordini a chi riterrà che se lo fanno loro possa farlo anche lui. Tanto non paga nessuno....Poi se vuoi fare polemica, dimmi che cosa faresti TU!

Postato da Franco Salis il 10/08/2011 09:26

@ Postato da Cappe 1996 il 09/08/2011 22.35,Mi piacerebbe se proponessi qualcosa per evitare nel futuro "la follia" grazie

Postato da Cappe 1996 il 09/08/2011 22:35

quello che succede in inghilterra è folle....

Postato da Franco Salis il 09/08/2011 18:23

@ folgore il 09/08/2011 14.07,col consenso della redazione,vorrei sfidare,perchè di sfida si tratta,folgore a fare una analisi e proporre soluzioni per i disordini di Londra.

Postato da folgore il 09/08/2011 14:07

Non mi dite che la primavera araba è arrivata anche a "Londonistan", pardon Londra?

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