Monti: "Io non mi schiero con nessuno"

Il Presidente del Consiglio uscente è pronto a esaminare una candidatura di Governo basata sui contenuti e sui metodi cui resta fedele. E si rimette "a disposizione della Repubblica".

23/12/2012

“Io non mi schiero con nessuno”. Dunque, oggi come oggi, Mario Monti non si candida né sostiene una determinata parte politica. In un domani, però, è pronto ad esaminare una candidatura di governo basata sui contenuti e sui metodi cui resta fedele. L’iniziativa, eventualmente, dovrà cioè venire dai partiti che vinceranno le elezioni. E poiché nella filigrana della conferenza televisiva si leggono accenni misurati, ma non certo privi di significato, è lecito dedurre che quella di Monti è una posizione centrista, il cui sbocco dovrebbe essere la collaborazione con una sinistra che accetti, appunto, i metodi e contenuti da lui sostenuti. Linea del resto anticipata ieri a Scalfari, e presente anche in molte analisi comparse nei giorni scorsi.


E’ certamente singolare che un premier uscente non chieda per l’immediato una investitura elettorale ma non la escluda, anzi in concreto la auspichi in seconda battuta, attraverso la futura mediazione delle forze politiche. Ma dopo la “strana maggioranza” cui Monti si è più volte riferito, nemmeno questa stranezza può stupire. Così siamo combinati oggi.

Guardando poi ai possibili esiti di fine febbraio, quando andremo a votare, già si delinea un’altra anomalia. Nel momento in cui fa capire che i centristi potrebbero affiancarsi al Pd, Monti entra in concorrenza diretta con il candidato del Pd, Bersani. Che da un lato apprezzerà, dall’altro non sarà troppo felice. Attenti comunque a non semplificare troppo. In attesa di quel che succederà, cerchiamo piuttosto di capire che cosa è accaduto in questi ultimi tempi. In primo luogo i motivi per cui Monti, che sembrava propenso a scendere in campo – o meglio a “salirvi”, come ha precisato – ha poi cambiato idea.

Se Monti avesse formato una lista propria, o patrocinato liste di partito, avrebbe dovuto condurre una campagna elettorale in prima persona. Come ovvia conseguenza, avrebbe perso quella che si usa definire “terzietà”, termine poco chiaro che potrebbe riferirsi sia a un ruolo centrista, staccato dalla sinistra come dalla destra, sia a una posizione super partes. Inoltre un Monti alla guida di una coalizione di centro, più o meno variegata e non proprio concorde, avrebbe corso il rischio di diventare il “leaderino” ironicamente evocato da Berlusconi. Più o meno lo stesso, sia pure in modo più sfumato, se egli si fosse limitato a incoraggiare Casini, Montezemolo e soci della terza forza. In entrambe le ipotesi, l’esito finale avrebbe inevitabilmente investito la sua persona.

A questo riguardo, infine, bisognava anche tener conto dei sondaggi, che non sono la bocca della verità ma nemmeno robaccia da buttare. Una cosa sarebbe stata un Monti con il 30 per cento dei voti. Ben diversa, invece, una quota prossima alla metà, per inciso assai più verosimile. Calcolo pedestre, dal quale però sarebbe stato difficile, per non dire irresponsabile, sottrarsi. La previsione in effetti è che dal voto di fine febbraio escano una Camera fortemente frazionata e un Senato al limite della governabilità. Negli ultimi tempi, in attesa appunto delle decisioni di Monti, gli analisti si soffermavano soprattutto su una sua eventuale collocazione fra destra e sinistra. Ma a parte che di sinistre ce ne sono tre o quattro, e a destra ci si piglia per i capelli, esiste – e come!... – l’incognita Grillo. Chi la sottovaluta rischia brutte sorprese.

Ora il Monti che in apparenza si chiama fuori dalla mischia, nel chiudere una prospettiva sembra aprirne un’altra. Rimettersi “a disposizione della Repubblica”, come dicono i francesi, può condurre a due sbocchi. Uno è il Quirinale, e qui non servono aggiunte. L’altro è appunto la chiamata esterna, sulle basi appena chiarite. Da chiarire invece, ripetiamo, il rapporto con Bersani, oggi a metà strada fra il collaborativo e il concorrenziale. Quel che già appare chiaro è che dalla prospettiva di centro-sinistra dovrebbe rimanere escluso Niki Vendola, cui lo stesso Monti ha riservato critiche di sostanza. Quindi una coalizione di governo poco o niente condizionata a sinistra e perciò in grado di tranquillizzare i partner europei. E’ disponibile, Bersani? Ma non guardiamo troppo lontano. E non andiamo, come lo stesso Monti ha ammonito, troppo di fretta. Anche dopo la conferenza di fine anno, tutto resta in movimento. E tale rimarrà, forse, anche dopo il responso delle urne.

Ultima considerazione. Più che a una conferenza stampa abbiamo assistito a un thrilling televisivo. Qualcosa di analogo alla premiazione delle Miss o alle nomination del Grande Fratello, quando i conduttori tenevano in ansia le platee dilazionando il fatale annuncio. Un’ora e mezza prima di conoscere le intenzioni del premier dimissionario. E poi i giornalisti a testa bassa sull’attualità, altro che consuntivi del passato.

Giorgio Vecchiato
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Postato da francobrown il 29/12/2012 18:34

Ma è giusto che Monti ed il suo governo abbiano fatto pagare con l'IMU come seconde abitazioni quelle uniche di proprietà del padre e del figlio che se le sono scambiate per giustificati motivi di necessità? Ma così non si vive in una società civile e democraticamente partecipata; perciò tanti cittadini non vanno a votare.

Postato da Forte Vincenzo il 29/12/2012 11:46

E' la prima volta che scrivo sul vostro sito , leggo il vostro settimanale e come tutti ho le mie idee.Ma quanta incoerenza nei cattolici! A tutti i livelli! Cerchiamo sempre di barcamenarci ! Apparentemente diciamo di non schierarci ma nei fatti quando si tratta di potere e di interessi... Siamo lontani dalla gente i bisogni le esigenze sono troppi e la gente è stanca di chiacchiere!

Postato da paola trastulli il 28/12/2012 18:07

La Politica è imprevedibile come lo è il consenso popolare, ma vi sono delle costanti ed una di queste è la capacità oratoria del leader di una coalizione. Il Prof. Monti è un abile tecnico ma non è un oratore. Per vincere deve trovarne uno che parli per lui.

Postato da vdiste1939 il 28/12/2012 10:14

spero semplicemente che i vescovi italiani si esprimano una volta per tutte contro la scelta di berlusconi quale "defensor fidei". è per questo che accetto la candidatura di monti, e che se poi il prof riuscirà a presentare una lista pulita dal vecchiume centrista, otterràtanti di quei voti che nessuno, neanche i centristi stessi, osa sperare. ormai, quando leggo commenti filoberlusconi mi si rivolta lo stomaco, non riesco ad accettare che ci sia ancora gente disposta a fidarsi una tale persona

Postato da DOR1955 il 24/12/2012 15:32

Da sempre anti-montiano continuo e rafforzo questo mio convincimento dopo quanto detto dall'oramai ex presidente del consiglio nella conferenza stampa di ieri 23/12. Conferenza stampa i cui contenuti sono disponibili in Intenet in 24 pagine dove viene descritto un "paese da sogno" che mi sembra tanto una brutta imitazione di Crozza quando a sua volta imita Briatore. Tanti "buoni propositi" senza però dire come si può arrivare a determinati risultati; in sostanza un discorso prettamente politico tipico di politici il cui unico obiettivo non è il bene comune, ma l'auto-incensazione. E di questa mancanza di umiltà, virtù che contraddistingue i grandi (Santi o statisti che siano), è stato permeato tutto il discorso di super-mario-fmi che, nel culmine di questo quasi delirio di onnipotenza, ha detto che lui non si abbassa a essere eletto attraverso il libero voto democratico, ma vuole, tipico comportamento da sultani e/o tiranni, governare a modo suo e senza interferenze. Mi spiace signor super-mario.fmi, ma qui siamo in Italia dove, fino a prova contraria, esiste una Democrazia regolata dalla Costituzione. E non c'è spazio per i "re" di turno; abbiamo già detto nel 1947 che il popolo è sovrano e chi governa questo Paese deve, e ripeto deve, essere eletto da popolo. Tutte le altre forme di governo sono anticostituzionali. Si accomodi signor super-mario-fmi; se in altri Paesi la apprezzano molto vada pure. L'unico cruccio è che noi italiani dovremo continuare a pagarle lo stipendio, ricco e non EQUO, di senatore a vita. Comunque Buon Natale, nella speranza che Gesù Bambino le illumini il cuore e la mente e le faccia capire e vedere che non si vive di solo spread, ma sopratutto di lavoro (onesto) e non da ultimo EQUITA' e coesione sociale. Argomenti sui quali il suo governo, seppure infarcito di sedicenti cattolici, mi sembra abbia "toppato". Auguro un Santo Natale a tutta le redazione di FC e ai molti lettori che frequentano questa testata, sia a quelli che condividono le mie posizioni, sia quelli che ne hanno altre. Importante a mio parere è il BENE COMUNE; e il bene non deve avere nome e cognome ma essere fatto, possibilmente senza esibizione o alterigia.

Postato da Libero Leo il 23/12/2012 18:31

Mi ha molto stupito Monti quando ha detto che gli sfugge la linearità del ragionamento di coloro che criticano il governo ed, al tempo stesso, hanno parole di elogio per il capo del governo. Dato che io sono tra costoro, vorrei poter spiegare a Monti che la persona che è a capo del governo ed il governo non sono lo stesso soggetto. Pur apprezzando il professor Monti per la preparazione, la sobrietà e la capacità di farsi stimare da tutti, non c’è nulla da meravigliarsi, o da non capire, se, invece, se ne critica il governo. Se egli fosse a capo di un altro governo e, tra l’altro, evitasse, ad esempio, l’aumento della disoccupazione, potrei apprezzare anche il suo governo.

Postato da Libero Leo il 23/12/2012 17:52

Oggi ho ascoltato attentamente il discorso di Monti. Mi pare che egli si limiti a considerare soluzioni convenzionali e non soluzioni innovative, eventualmente fuori dai soliti limiti e condizionamenti. Ad esempio, accetta i vincoli impostici dall’euro; mentre sarebbe bene valutare se rimanere nell’euro è positivo o negativo per l’Italia in questo momento. Inoltre pare che si sia concentrato sui problemi finanziari e monetari, mentre bisognerebbe affrontare con pari urgenza anche gli altri problemi: occupazione, ricerca e sviluppo, produzione e valorizzazione dei prodotti italiani nel mondo. Mi fa pensare a due aziende molto simili, che si trovarono in una grave crisi finanziaria. La prima azienda nominò amministratore un professore esperto in banche e finanza. Questi concentrò la sua attenzione sul bilancio. Per diminuire i costi licenziò e ridusse gli investimenti. Ma il bilancio peggiorava. Altri licenziamenti ed altri tagli agli investimenti. Il bilancio era sempre negativo, seppur in misura inferiore. Procedendo in questo modo dopo circa 2 anni sanò il bilancio, azzerandone costi e ricavi, e licenziò tutti i collaboratori. L’azienda cessò. La seconda azienda nominò amministratore un imprenditore con esperienza e conoscenza globale delle aziende. Questi studiò rapidamente l’azienda e face immediatamente un piano di sviluppo per valorizzare alcuni prodotti, aprire nuovi mercati ed ottenere, sulla base del nuovo piano, finanziamenti dalle banche. In breve tempo il bilancio migliorò ed in poco più di un anno raggiunse il pareggio senza alcun licenziamento. Ora questa azienda ha un bilancio positivo ed ha assunto nuovi collaboratori. Monti mi sembra l’amministratore della prima azienda. Certamente riuscirebbe a sanare il bilancio dell’Italia, ma la disoccupazione continuerebbe ad aumentare e la vita degli italiani, rispetto a quella degli altri europei, tenderebbe ad un lento ed inesorabile declino, di cui soffrirebbero inevitabilmente e maggiormente i meno abbienti.

Postato da Andrea Annibale il 23/12/2012 16:41

Dicono che ci sarà la ripresa nel 2013; per adesso le uniche certezze sono un debito pubblico alle stelle, pressione fiscale in abnorme crescita e disoccupazione elevata nonché mancanza di crescita. Qualunque sia il futuro Governo, il compito che si presenta è un’impresa titanica. C’è in giro troppo ottimismo, io vedo segnali per essere piuttosto pessimisti. E tra questi, diverse incognite. Innanzitutto, quella del M5S di Grillo, come fa rilevare lo stesso dott. Vecchiato. Poi, come si fa a dire che il Governo futuro, qualunque sarà, dovrà proseguire il lavoro di Monti? Vendola, con cui si è alleato Bersani, ha idee per alcuni versi antitetiche a quelle di Monti. Non parliamo del fronte guidato da Silvio Berlusconi che passa da una versione prima del pranzo ad una versione diversa prima della cena! E poi, rileva ancora Giorgio Vecchiato il centro cattolico è relativamente debole anche nei sondaggi migliori. Infine, pone giustamente in luce l’articolista, “La previsione in effetti è che dal voto di fine febbraio escano una Camera fortemente frazionata e un Senato al limite della governabilità”. Si dovrebbe e si doveva passare ad un sistema presidenziale come da sempre sostiene il Presidente Gianfranco Fini (e altri con lui) o perlomeno cambiare la legge elettorale. Insomma, rischiamo un grosso passo indietro. E non è colpa di Monti. A mio avviso, la scelta di scendere in campo appoggiando uno schieramento centrista sarebbe dovuta essere solo di Monti, in un clima di serenità, non affidata a pressioni, minacce e ricatti piovuti un po’ di qui e un po’ di là come è avvenuto. Monti, nel bene e nel male, si è sforzato di impostare una politica responsabile, europeista e austera. Rischiamo di rimpiangerlo come Presidente del Consiglio. Illusorio pensare che i partiti vincitori seguiranno la sua agenda o lo chiameranno di nuovo come salvatore della Patria. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da martinporres il 23/12/2012 14:07

Il vero competitore di Berlusconi è Monti non Bersani!

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