Napolitano e il senso della nazione

Il Presidente ha il duro compito di ricucire un Paese sfilacciato. Lo sforzo di riportare il federalismo nell'ambito del patriottismo costituzionale.

05/02/2011
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il premier Silvio Berlusconi.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il premier Silvio Berlusconi.

Nel colmo di una tempesta che vede i poteri dello Stato “l’un contro l’altro armati” (potere esecutivo contro magistratura, seconda carica contro terza carica dello Stato), Giorgio Napolitano è in questo momento una figura centrale, non solo per gli equilibri istituzionali e politici ma per il Paese stesso.

    L’attuale capo dello Stato, come si è visto anche nella sua acclamatissima trasferta a Bergamo, “città dei Mille”, prosegue nel solco del suo predecessore Ciampi, che ha sempre cercato di iscrivere il federalismo nei binari del patriottismo costituzionale. E’ Ciampi ad aver recuperato il culto del tricolore, a ripristinare il 2 giugno, a riportare al centro la Carta con i suoi valori, i suoi diritti e i suoi doveri fondamentali. Napolitano ripropone questo ruolo e lo rilancia.

     La sua missione è ancora più difficile del suo predecessore, perché al Colle tocca tenere unito un Paese molto sfilacciato e diviso, che rischia di smarrire il senso della nazione: destra, centro e sinistra, berlusconiani e antiberlusconiani, guelfi e ghibellini, localisti e statalisti. Napolitano sta facendo uno sforzo enorme per ricomporre il federalismo all’interno del quadro istituzionale e per inserirlo come strumento di progresso civile e politico del Paese e non come semplice bandiera della Lega Nord, come sta tentando di fare Bossi, da sbandierare come un trofeo per le prossime elezioni.

     In questo contesto si inserisce il suo “altolà” al Governo. Il presidente della Repubblica rispedisce al mittente il testo del decreto sul federalismo fiscale municipale, adottatto giovedì sera dal Governo nonostante lo stop ottenuto poche ore prima alla “bicameralina” della Camera. Napolitano, nella lettera inviata a Berlusconi, spiega che non ci sono le condizioni per l'emanazione del decreto legislativo e afferma di «non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo», rende noto il Quirinale “non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dell'art. 2 della legge n. 42 del 2009». Commi che sanciscono «l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari».

    Manca insomma il passaggio parlamentare della comunicazione alla Camera e su questo il capo dello Stato non transige. Ma sul piano politico, sembra suggerirci Napolitano, ci si chiede come possa un provvedimento che muterà così profondamente la fisionomia del Paese essere votato in queste condizioni, per una manciata di voti, dopo tante peripezie ai limiti della correttezza istituzionale, invece di essere largamente condiviso, a cominciare da tutte le forze politiche del Paese.

Francesco Anfossi
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Postato da gianbattista il 07/02/2011 16:11

Il sudiciume che gravita attorno al presidente del consiglio dei ministri è stomachevole. Siamo diventati un paese del terzo mondo. Siamo ridotti al ridicolo a livello mondiale a causa di un malato (Veronica dixit). Un malato che non frequenta che i dittatori. I responsabili dei paesi europei infatti lo evitano come la peste. Uno dei pochi che offre un barlume di speranza è il nostro Presidente della Repubblica. GRAZIE PRESIDENTE !!! Ma la Chiesa cosa fa ? Dov'è il senso morale che vuole imporci ? Dove sono le reazioni chiare dai piani alti del Vaticano ? Troppi interessi in gioco se cade Berlusconi con i suoi accoliti ? E dopo sono sorpresi se le chiese sono vuote.

Postato da spark il 07/02/2011 13:21

Il mio pensiero combacia perfettamente con quanto scritto da Xefren1, sembrerebbe un discorso crepuscolare, un tramonto senza la speranza di una nuova alba, purtroppo la realta' e' questa! Per motivi di lavoro, ho girato il mondo per 42 anni, fino allo scorso anno, e mai, vi posso assicurare, mi sono vergognato del mio passaporto come purtroppo e' stato negli ultimi due anni. La domanda che piu' mi faceva male, non era il perche' il nostro premier aveva simili comportamenti, ma come mai un paese in cui la religione cattolica ha avuto cosi' tanta parte sia nel costume che nella storia, possa assistere a tutto quanto sta accadendo senza reagire, anzi, per una gran parte della popolazione, con un misto di orgoglio e compiacimento! A cosa serve alimentare futili poleniche sulle "radici cristiane dell'europa" se poi tali radici producono simili frutti! Se queste sono i raccolti, preferisco un Europa con altre radici.
Osvaldo Bardelli

Postato da ironyman il 07/02/2011 08:52

Meno male che c’è il nostro Presidente che invita tutti, in un clima perenne si riscontro tra istituzioni, al rispetto ed alla correttezza dei ruoli. E’ chiaro che nella logica del Governo, il rispetto delle regole, anche di quelle che esso stesso ha scritto, è subordinato alle esigenze della maggioranza politica denotando una cultura democratica da paesi sottosviluppati. Ha ragione il Presidente della Camera per il nostro Presidente il Parlamento o ratifica decisioni già assunte o è di intralcio. Del resto con un maggioranza Parlamentare così schiacciante hanno posto il voto di fiducia su moltissimi provvedimenti, molti più del precedente governo che non godeva però di una fiducia così ampia. Chi si oppone al manovratore è bollato di volta in volta di essere un sovversivo, una che rema contro, un burocrate, un traditore e via di seguito. Si vorrebbe, per una idea strumentale del bene comune, che l’opposizione anziché svolgere il suo ruolo e cioè contestare ed opporsi nei modi previsti dalla Costituzione ai provvedimenti della maggioranza si comportasse come lo stuolo dei deputati nominati che sostengono il premier ed obbediscono ai suoi diktat senza tanti fronzoli. Ogni forma di controllo costituzionale viene visto come un impedimento all’azione del governo. Vi ricorderete la litania ossessionante del “lasciatelo lavorare” del primo governo Berlusconi. Si fanno leggi su misura, si minacciano gli organi costituzionali, si conserva una posizione predominante nel campo della televisione, e si ha ancora l’impudicizia e l’arroganza di recriminare maggior potere?. Cos’altro deve fare l’opposizione che ha già tollerato cose impensabili per un’altra democrazia occidentale? Forse sparire. Di fatto è già molto evanescente e la deriva su cui si è avvitato il nostro sistema istituzionale ne è la conferma Anche questa volta è solo un maldestro tentativo di costruire un alibi al fallimento politico dei questa maggioranza. E’ evidente nel caso del federalismo che la lega deve passare all’incasso e quindi occorre approvare subito il federalismo anche con una maggioranza composta da affiliati dell’ultima ora purchè si offra all’elettorato della Lega un segno tangibile della forza del loro partito che possa in qualche modo attutire le amarezze che le note vicende del premier hanno suscitato. Per cui non bisogna andare tanto per il sottile. Finirà come al solito che per una idea bislacca di democrazia, secondo la quale se si ottiene la maggioranza dei voti si è autorizzati a fare tutto ciò che si vuole in barba ai principi costituzionali ed al rispetto delle minoranze sarà approvato uno schema di federalismo che un prossimo Governo di diverso orientamento sarà tentato, più che legittimamente (non essendo stata la parte politica che lo sostiene coinvolta nel suo processo di formazione) di riscrivere. Purtroppo nel nostro Paese manca del tutto una cultura delle istituzioni e soprattutto una cultura della legalità.

Postato da Oddo Filippo il 07/02/2011 08:25

Il Presidente Napolitano ama l'Italia e vorrebbe che l'amassero tutti gli italiani. Lo stimo moltissimo e spero che continui così, con correttezza e forza. Il Premier e chi lo segue lo ascolti: è un "vecchio saggio". Che la destra e la sinistra si diano una calmata e pensino solo al bene del Paese. Il federalismo? Può essere un bene se diventa una bandiera per tutti e non solo per la Lega. Su FC ho letto la risposta di Don Sciortino al solito e drammatico contrasto ai vertici dello Stato che risulta essere l'argomento più trattato dai lettori. Bravo Don Sciortino quando, con la serenità che lo distingue, risponde ad un certo Alessandro che l'odio non gli appartiene, come non appartiene a tutti i veri cristiani. Io, e lo dico non per farmi bello, non ho mai odiato nessuno e spero di morire senza questa terribile colpa. Lotto ogni giorno e prego.
Filippo Oddo

Postato da folgore il 06/02/2011 19:39

Non sapevo che esistesse in Italia un senso della Nazione. Fino a pochi anni or sono a parlare di patria si era additati come fascisti!

Postato da xefren1 il 06/02/2011 13:35

In prima linea ci abbiamo mandato un vecchio. Molte persone hanno dato la vita per valori che lui riesce da solo a difendere. Noi ce ne stiamo caldi a contar i soldi che vorremmo evadere, senza capire che l'unica eredità che lasceremo è l'educazione cha abbiamo dato ai nostri figli. E' un Presidente grande che non ci meritiamo, noi ci meritiamo l'altro, quello piccolo.
Valter.

Postato da RT57 il 05/02/2011 12:33

Napolitano è un saggio ma ancora dai tempi della sua presidenza della camera che allora la DC pur avendo la maggioranza riconosceva la dignità e lo spazio politico all'altra parte del paese che aveva votato la minoranza. Era questa la grandezza della DC soprattutto di A.Moro : l'ammissione che l'Italia è di tutti e quindi le grande scelte erano per tutti i cittadini : SI ERA SERVITORI E NON PADRONI DELL'ITALIA. Ora a colpi di maggioranza, una maggioranza di elettori ottenuta con leggi speciali e grottesche ( i cittadini non selgono pioù neanche i loro rappresentanti ) che assegnano poteri smisurati, si vorrebbe alterare tutto anche le più elementari regole democratiche. Poi se guardiamo alla sostanza si fanno più proclami che fatti. Se invece guardiamo al tutto è uno sfascio continuo conpreso l'isolamento internazionale ( siu preerisce Gheddafi e Putin a Obama o all'Europa). PS Molto buono l'articolo.

Postato da Libero Leo il 05/02/2011 10:00

Mi pare che Francesco Anfossi presenti i fatti vedendoli solo da un punto di vista che direi burocratico-conservatore. Si pone solo dalla parte della Capo dello Stato. Per una informazione completa sarebbe bene riportare anche il punto di vista del Governo. Inoltre scrive che un provvedimento importante come il federalismo dovrebbe essere “largamente condiviso”. Questa è la classica affermazione dei burocrati che non vogliono cambiare nulla. Tanto più in questo momento in cui la politica italiana non è normale, ma, come dice Beppe Del Colle, personalizzata; si direbbe quasi che sia ‘contra personam’ per ‘far fuori’ (‘far fuori’ l’ha scritto Beppe Del Colle) il premier, che, è bene ricordarlo, è stato eletto dalla maggioranza degli italiani. Una politica normale e veramente democratica accetterebbe il responso delle urne e lascerebbe governare chi è stato eletto. Invece si fa di tutto per andare contro la volontà degli elettori. Nella nave Italia è stato eletto un comandante. I suoi avversari, invece di collaborare alla navigazione pur criticando, continuano a fare buchi nello scafo ed invitano altre navi (giornalisti esteri) a sparare bordate contro la nave Italia. Forse non si rendono conto che stanno facendo affondare la nave Italia. O forse se ne rendono conto, ma se ne fregano della democrazia e del bene comune, e sono pronti a prendere una scialuppa di salvataggio.

Postato da Andrea Annibale il 05/02/2011 00:02

C’è la tesi, c’è l’antitesi ma, politicamente parlando, manca la sintesi. E’ necessario che qualcuno (io penso a Tremonti) compia un’operazione di sintesi delle varie opinioni che ci sono nel centro-destra. Mi pare emerga una difficoltà del Premier Berlusconi a svolgere tale ruolo di sintesi. A sinistra è opportuno che avvenga lo stesso, mediatore l’Onorevole Bersani. Se manca la sintesi delle istanze politiche, si fa un gioco al massacro delle istituzioni come mi pare stia avvenendo. Ciao.

Postato da giggio il 04/02/2011 22:43

Meno male che Napolitano c'è...

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