Perché i giornali cattolici danno fastidio

Il Presidente della Federazione dei giornali diocesani (Fisc) interviene sull’attacco di Celentano a Sanremo contro Famiglia Cristiana e Avvenire.

15/02/2012
Celentano ieri sera all'Ariston ha accusato duramente Famiglia Cristiana (foto: Ansa).
Celentano ieri sera all'Ariston ha accusato duramente Famiglia Cristiana (foto: Ansa).

Parlare per slogan. E’ un tipico vezzo italiano, un vizio che contagia molti. A volte si esprimono opinioni anche senza conoscere almeno con sufficienza ciò di cui si argomenta. Pare caduto in questa trappola anche Adriano Celentano che ieri sera dal palcoscenico di Sanremo si è scagliato contro Avvenire e Famiglia Cristiana che a suo avviso “andrebbero chiusi definitivamente perché si occupano di politica e di beghe del mondo anziché di cose confortanti che Dio ci ha promesso”. Ma non solo, il ‘molleggiato’ ha rincarato la dose definendo i due giornali cattolici “testate ipocrite”.

E’ diffusa nel nostro Paese un’altra idea: la Chiesa, i preti, i frati, i cattolici in genere vanno bene e con loro va condiviso ciò che pongono in essere purché si occupino degli ultimi e non intervengano sul resto. Sarebbe come dire: state in sacrestia a fare le vostre cose, semmai tornate utili se ci sono bisogni a cui rispondere. In questo senso vengono molto apprezzate l’accoglienza dei bambini soli, degli anziani da accudire, l’apertura e la gestione delle mense caritas, l’allestimento di alloggi per i senza tetto, solo per citare alcuni dei mille ambiti di impegno della Chiesa in Italia.

Celentano ha dato voce e ha amplificato questa mentalità che non vuole riconoscere una fede incarnata che implica la vita. Per questa mentalità non esiste un Dio che si è fatto uomo, un Gesù Cristo che si è occupato dell’uomo, che ha dato un senso all’agire umano. Secondo questo pensiero, la fede resta un fatto privato, al massimo con una valenza da ‘assistente sociale’.
Il resto, invece, non esisterebbe. Ecco perché danno fastidio giornali diffusi e che fanno opinione come Avvenire e Famiglia Cristiana, e localmente quindi, e per analogia, anche i settimanali diocesani che da sempre, per storia e per tradizione, oltre che per vocazione, si occupano di ogni vicenda che coinvolge l’uomo.
Sì, perché nell’uomo, in tutto l’uomo e in ogni uomo, è impresso il volto di Dio. Quindi l’uomo appartiene a Dio, come la moneta di Cesare, su cui è impressa l’immagine dell’imperatore, appartiene a Cesare.

Un’ultima annotazione. Gesù non è venuto sulla terra solo per annunciare che dopo la morte non è vero che non c’è più nulla, ma anche perché i suoi “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” e per portare a chi lo segue, insieme a tribolazioni, “il centuplo quaggiù”.
L’esperienza cristiana è il meglio che ci possa capitare, dà senso pieno al nostro agire quotidiano. Forse questo sfugge a qualcuno. Ci dispiace. Non per questo rinunceremo alla nostra vocazione: dire una parola su tutto ciò che accade, nulla escluso, proprio come fanno da sempre Avvenire e Famiglia Cristiana e da ben oltre un secolo centinaia di giornali diocesani.

Francesco Zanotti
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Postato da sval il 17/02/2012 15:19

Hai ragione Marialma. E dispiace che questi personaggi si lascino perdere una buona occasione per fare un esame di coscienza. Ne abbiamo tutti un grande bisogno. Chissà se avrà ancora il coraggio di offendere....ma già, ogni occasione è buona per far tacere chi dice la verità, in nome di chissà quale libertà. Come diceva il nostro Giovanni Paolo II: " Non abbiate paura".

Postato da marialma il 16/02/2012 18:09

Perchè dicono la verità? Qualche volta la verità fa male!!

Postato da aster27 il 16/02/2012 17:30

Da tempo nel paese, e in altre parti del mondo, è diventato facile, abituale, inveire contra la Chiesa, individuando punti da contrastare più che le azioni benefiche svolte in ogni area della terra. Le deboli, inoffensive, accuse a comportamenti licenziosi, immorali, in senso civile ed etico, addirittura contro natura (matrimoni tra persone dello stesso sesso), la smania di acquisire denaro, raggiungere il successo, a tutti i costi e con ogni mezzo, avanti ogni altro valore, infastidisce, infligge colpi senza il tuono di bombe, massacri, quali praticano estremisti di altre religioni. E' curioso: è come prendersela con il bambino che pone interrogativi, invece di osservare, riflettere sui propri comportamenti, sugli usi, su costumi che scandalizzano mentalità, concezioni diverse della vita, che urtano e scatenano ogni genere di violenza. Sarebbe il caso che gli accaniti critici contro la Chiesa cattolica si soffermino a riflettere su quanto succede in altre parti, sui movimenti che mettono realmente in pericolo la vita umana, e sviluppare la tolleranza, diffondere il senso del vivere civile, della coesistenza pacifica che, del resto, sono valori propagandati dalla stampa condannata dal nostro molleggiato.

Postato da sval il 16/02/2012 16:46

Mi dispiace molto per ciò che ha detto Celentano durante la prima serata di Sanremo. E' chiaro che non conosce i giornali di cui ha parlato. Bastava che ne avesse letto almeno un paio di copie e, forse, non si sarebbe espresso in quel modo. Non ho visto la puntata e forse non vedrò nemmeno le altre.La notizia l'ho appresa dalla radio e da internet. Mi è piaciuta, invece, la risposta di Don Antonio alla trasmissione "un giorno da pecora" di ieri pomeriggio. Logico, F.C. si era permessa di criticare l'enorme compenso, poi devoluto, strombazzando (come non si dovrebbe fare). Io sono una lettrice di Famiglia e le parole di Celentano non meritano che se ne parli più tanto. Voleva fare ascolti (e li ha fatti) ma ha perso molti suoi ammiratori che in fase di scelta, sanno quale valga di più. Famiglia Cristiana e Avvenire....avanti tutta!!!!

Postato da gino vaccaro il 16/02/2012 13:14

Che i giornali cattolici diano fastidio ai più in fondo è un bene e un segno della loro validità perchè se così non fosse vorrebbe dire che si adagiano al comune modo di pensare. La verità da sempre fastidio e se per alcuni questo fastidio è l'inizio di una conversione per i più resta solo il fastidio e quindi anche l'avversione, è sempre stato così. Il problema che mi porrei un po più seriamente invece è se e con quale attenzione i giornali cattolici vengono letti proprio dai cattolici. Ho la sensazione che la maggior parte dei cattolici, anche quelli che normalmente frequentano le parrocchie, leggano poco o nulla. Mi capita spesso di vedere nelle parrocchie accatastati giornali vecchi di mesi e persino di anni ancora cellofanati senza che mai alcuno li abbia aperti. Credo sia ancor più che utile necessario sollecitare i parroci a stimolare i fedeli alla lettura (ma forse è anche necessario che qualcuno stimoli prima i parroci a leggere). La mancata lettura dei giornali cattolici comporta: una dissociazione del fedele dalla vita della Chiesa nel senso più ampio dei limiti dell'orizzonte parrocchiale; la perdita di una occasione importante per acquisire l'abitudine e la capacità di leggere i fatti quotidiani alla luce del messaggio cristiano (questo, in fondo, dovrebbe essere il fine della informazione cristiana a mezzo della stampa o altro).

Postato da giannino48 il 16/02/2012 11:02

Se un giornale, qualsiasi giornale, provoca reazioni così scomposte vuol dire che ha messo il dito in qualche piaga o un sassolino in una comoda scarpa. Se poi questo accade nei confronti di personaggi che ritengono di avere il privilegio di coltivare una personale amicizia con il proprio padreterno al quale si possono permettere addirittura di dare consigli circa la maniera di comportarsi con questo o quello, ficcare sassolini nelle scarpe diventa addirittuta un obbligo. Continua a farlo, cara FC, rendi la vita meno comoda a chi pensa che basta reindirizzare un astronomico compenso ad un ente di beneficenza per essere autorizzato a dire qualsiasi sciocchezza pur di offerdere la sensibilità di quanti i poveri li hanno scelti per vocazione. E' chiaro che nessuno, tranne i suoi lettori, può decidere di chiudere un giornale. Sono sicuro che questa non è la nostra intenzione nei confronti di FC, ma sono anche certo che sortite come quelle dell'imperatore adriano resteranno negli annali della comunicazione nell'unica categoria alla quale esse possono essere iscrite: SMARGIASSATE

Postato da degrel0 il 16/02/2012 10:46

Quando Celentano sparava le suo filippiche contro l'odioso tiranno di Arcore era il benvenuto,ora che attacca da banale moralista altri banali moralisti questi non ci stanno.Per la serie due pesi e due misure.

Postato da patrizia gusulfino il 15/02/2012 22:32

Basta cambiare canale e far crollare gli ascolti. In fondo, tutta questa bagarre nasce dalla ricerca di audience e, quindi, di inserzioni pubblicitarie, cioè denaro. Il servizio pubblico ha bisogno di serie revisioni. P.G.

Postato da Woltaren63 il 15/02/2012 18:58

Credo che il comportamento da seguire in questi casi sia quello di tacere... Se c'è una cosa che mi fa paura è l'ignoranza...e Celentano, lo dice da sempre, è il primo degli ignoranti... E' la solita persecuzione che si ripete da più di duemila anni... Gesù, in questo caso, forse, avrebbe taciuto. Non avrebbe risposto a questa provocazione. Non avrebbe ceduto alla tentazione di un demonio come questo. Bisogna, invece, agire. Con l'esempio. Con il Silenzio. Con la solidarietà muta. Con la generosità sincera e silente e non spiattellata ai quattro venti come esempio di un'elemosina che appare sterile. Quell'elemosina che genera imbarazzo e per la quale viene chiesta la cosa più orribile che possa esistere e cioè la vana notorietà per aver compiuto che un atto che non ha bisogno, invece, di delatori e millantatori. La Carità è muta. La vera Carità è silente. Non parla. Agisce.

Postato da nazareno il 15/02/2012 17:10

Lettera apertissima a Celentano. caro Celentano, Novella 2000 non è un giornale cattolico :-)))). La Buona Novella del vangelo non è esser scevri dal mondo. L' ha detto quello stesso Gesù a cui, buonissima parte dei preti e dei credenti stanno continuando a dar credito: "siete nel mondo, ma non del mondo". Siamo nel mondo: quindi possiamo parlare del mondo....se invochi un Cristo spiritualizzato se indietro nei tempi. Ma già, che parlo a fare con te, che non conosci nemmeno la storia della stampa cattolica? Sempre liberale, sempre alle prese con i regimi che ne invocavano la chiusura in tempi di nazismo e/o comunismo e che, soli, hanno avuto il coraggio di esser sempre al fianco delle persone e non dei sistemi. Nemmeno del tuo: il sistema dell'audience, del fantaspettacolo, del personaggio strapagato che crede di essere il salvatore dell'umanità con beneficenza a scapito dei poveri pagatori del canone. Patetico, pietistico e pietoso. Mi fai pietà, mi fai davvero pietà. Ma più ancora me ne hanno fatta gli applaudenti del loggione, quelli che dovevano "votare". E sì che non funzionava il televoto, ma quegli applausi fuori luogo costano il sangue di tanta libertà che i cattolici veri (e non quelli fasulli come te) hanno sempre saputo difendere non dal pulpito televisivo ma dal pulpito della strada, del volontariato, dell'assistenza ai malati, dell'educazione ai ragazzi, dell'amore ai diseredati, reietti, drogati....a quei veri inutili che, però, ti sei guardato bene dal dichiarar tali! Poverino, sei proprio fuori dal mondo...sei proprio un santone...con tutte le caratteristiche del santone: che dice "venite a me voi tutti" perchè io sono il vero salvatore, gli altri non valgono nulla. Ma cosa credi, che solo perchè ti hanno ascoltato 14 milioni di persone la tua opinione sia divenuta di colpo una verità? La verità, anzi la VERITA' è ben altra...vai, vendi tutto quello che hai ,dallo ai poveri. Ma vendi anche il tuo cervellino, anche se ne guadagneresti pochino...vista la scarsità di conoscenza storica e umana. Ti sei rintanato in una villa mega, non hai mai fatto la spesa in un supermercato, non sei mai incappato nei burocrati per cui ottenere un diritto è divenuto un favore. Tu, tu, sei il grande Celentano, il grande cantante. Peccato però, come cantante avresti un futuro. Come parlatore, sinceramente non credo: hai bruciato una occasione d'oro per dire la verità vera. E già, tu mica la conosci? Tu la presumi. Per te Novella 2000 è l'unico giornale che parla di vangelo...perchè per te il vangelo è "farsi i cavoli propri". TI ricordo che i vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni parlano di un Gesù immerso nel mondo. Totalmente immerso nel mondo da morire davvero. E non per finta, come quella schifezza di presentazione apocalittica che ti ha fatto spuntare come un uovo platonico. A chi credi di aver dato spunti di verità per accusare la Chiesa e i preti, posso dirti: caro Adriano, nelle nostre parrocchie gli impianti audio funzionano bene. E bene funzionano anche i giornali e le tv cattoliche. Peccato che tu non li legga. O forse, a 74 anni hai problemi di vista e/o di udito???? Baci, 24000 baci a un poveraccio che crede di essere un potente, dai tanti poveracci che della tua carità pelosa e fatta di "canone Rai" pagato dai contribuenti in modo disequale (perchè uno col tuo reddito dovrebbe pagare un milione di euro di canone!). Gli applausi patetici del loggione: ti bastino quelli. A meno che tu non voglia anche gli applausi dei tanti che, nel passato, hanno censurato la stampa. Chi sa che non censurino anche te? E io, in quel caso, invocherei la tua libertà di parola. Ma non a Sanremo, dove avrei preferito sentire qualche canzone in più... Ti suggerisco di comprare qualche copia di Famiglia Cristiana e di Avvenire...e di leggere anche come hanno criticato il tuo sproloquio inutile. Sì, perchè la vera inutilità è stata proprio la tua presenza. Peccato che è diventato inutile anche il tuo paladino Morandi, patetico e pietoso. A Celentano, datti all'oratoria....perchè nell'oratorio della via Gluck non credo abbiano posto per te. Perchè agli Oratori Avvenire, il giovedì, arriva gratis. E questo sicuramente non ti fa piacere, vero? Abbracci. Don Nazareno

Postato da nicolag il 15/02/2012 16:51

Ho letto l’articolo del 10 febbraio scorso di Franca Zambonini e ho capito perché Celentano se l’è presa con Famiglia Cristiana. Ben ha fatto la direzione della rivista a evidenziare detto articolo,considerato che Celentano non ne ha fatto menzione. Credo che Francesco Zanotti non abbia letto l’articolo della Zambonini, che appare davvero inopportuno e provocatorio. C’è da augurarsi che da giornalista navigata non l’abbia fatto apposta.

Postato da Teresi Giovanni il 15/02/2012 16:12

Da frasi celebri di Giovanni Paolo II: “La vera opera d'arte( intesa nel senso più ampio) non è forse, quella che s'impone senza ambizioni di successo e che nasce da una autentica abilità e da una sicura maturità professionale?” “Lo stolto si illude di conoscere molte cose, ma in realtà non è capace di fissare lo sguardo su quelle essenziali.” A buon intenditori poche parole ! … “La fede è un'alleata preziosa nel cammino verso la verità.” – Papa Giovanni Paolo II Un buon prodotto culturale di servizio pubblico deve scaturire, oltre che dalla esperienza professionale anche da costruttivi confronti e non da soliloqui vuoti di ogni senso di verità diretti solo per creare scalpore infruttifero davanti a milioni di telespettatori. Leggo costantemente Famiglia Cristiana ed Avvenire e sia negli articoli sia nelle interessanti rubriche di carattere etico-religiosi trovo un costante duro lavoro di cultura intelligente e di confronto con le altre idee. La prima serata del festival canoro non era il luogo adatto per una dialettica né per la politica né per la fede, ma doveva essere solo un ascolto di poesia e musica. La gente è semplicemente stanca! Giovanni Teresi

Postato da Andrea Annibale il 15/02/2012 15:55

La macchina del fango, già accesa ed attivata, non si ferma ma contagia un po’ tutti. E’ in atto una guerra nel passaggio da un’epoca culturale e politica ad un'altra. Qualcuno non si rassegna alla libertà e al coraggio di parola della comunità ecclesiale. Adriano Celentano ha perso una buona occasione per stare zitto. Famiglia Cristiana ed Avvenire sono periodici autorevoli che spaziano su tutti i temi e certamente, pur non essendo infallibili, non possono essere liquidati come ipocriti. Gesù ci ha insegnato che la dimensione cristiana abbraccia l’esistenza a trecentosessanta gradi. Non per niente Gesù stesso è definito nell’Apocalisse, se non sbaglio, l’Alfa e l’Omega della vita e della Storia umana. Nella Repubblica dei circenses, sovrastata dai media popolari, domina il qualunquismo, la volgarità e la superficialità. Sono le élite che fanno la Storia. Certo, gli spettatori dello show devono essere rimasti allibiti come lo siamo tutti. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

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