Polizia, singolare femminile

Contro la violenza su donne e minori, alleanza tra la questura e la televisione. Una serie di sette puntate per dare consigli a vittime e testimoni di questo tipo di reato.

03/07/2012
Francesca Monaldi ripresa durante una delle puntate della serie televisiva
Francesca Monaldi ripresa durante una delle puntate della serie televisiva

Sette puntate in sette mesi. Il titolo dice già tutto: Polizia: singolare femminile. In difesa delle donne.  La serie, che andrà in onda sul canale sky 128, Diva Universal, racconta abusi e violenze sui minori e sulle donne attraverso la voce di chi ogni giorno lavora su prevenzione e repressione di questi crimini.



Ogni puntata, la prima avrà per tema la pedofilia, mentre a fine agosto, in vista dell’apertura delle scuole, sarà la volta del bullismo e delle baby gang, è introdotta da Francesca Monaldi, primo dirigente della Polizia di Stato e, per 18 anni, vicedirettore della Squadra mobile di Roma. «Occorre una rete di sicurezza partecipata per affrontare certe situazioni come quelle legate ai reati su minori o alla violenza sulle donne. La polizia è parte di questa rete di sicurezza insieme con altre figure specializzate, dagli psicologi ai pedagogisti alle associazioni che si occupano di accogliere, ascoltare, aiutare le vittime e reprimere reati di violenza, alla scuola, alla stessa televisione», ha spiegato Francesca Monaldi nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa svoltasi stamane a Roma.



La prevenzione, infatti, passa anche attraverso la conoscenza. «Oggi di fronte a una violenza nei confronti di minori e donne nessuno può dire “non sapevo”», ha insistito la dirigente. Ma il messaggio è anche un altro: «Far capire a chi rivolgersi e come, fornire  consigli e riferimenti concreti a chi direttamente o indirettamente è coinvolto in una storia di violenza».



Ogni puntata dura circa 5 minuti. Dopo le prime due si parlerà di violenza sessuale, maltrattamenti, stalking, sfruttamento della prostituzione e femminicidio.



Il 22 luglio, al termine della prima puntata Diva Universal presenterà anche, in anteprima nazionale, What to Bring to America, il corto vincitore del Social World Film Festival, diretto dal monegasco Christophe Nassif. Si tratta di un’opera di denuncia drammatica contro la pratica dell’infibulazione.

Annachiara Valle
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Postato da Argonauta54 il 06/07/2012 08:55

Ottima l'iniziativa, la partecipazione e la vicinanza al cittadino è importante, ma spesso dimentichiamo che, il legislatore non promulga adeguate leggi concrete a tutto campo, sia per l'uomo che per la donna. oggi, nel 2012 sono 70 le vittime donne colpite a morte dai propri affetti, un disagio sociale posicologico che poco ha investito in sicurezza, vanificando molto spesso l'abnegazione e la professionalità delle FF.OO. Oggi, tra le mure domestiche il rischio è alto, l'insicurezza del domani, la disoccupazione, la non serenità materiale, buttano il sentimento l'amore in soffitta, assitiamo come un film di Dario Argento. Mi auguro che migliori lo Stato nei confronti dei nuclei familiari, come avviene in altri Stati stranieri molto più avanti di noi, sensibili e presenti prima che i drammi si consumino.

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