Rai, un eccesso di buon cuore

Il Procuratore generale della Corte dei Conti si appresta a chiedere 680 mila euro di danni al Direttore generale della Rai, Mauro Masi. Meglio non fare regali con i soldi degli altri.

03/01/2011
Una seduta della Corte dei Conti.
Una seduta della Corte dei Conti.

Le persone generose sono sempre da elogiare. Meglio, però, che non facciano regali con i soldi degli altri. Così almeno pensa il Procuratore generale della Corte dei Conti, che si appresta a chiedere 680 mila euro di danni al Direttore generale della Rai, Mauro Masi. Generale l’uno, generale l’altro: ma in questo scontro fra greche si ha l’impressione che a prevalere sarà quella dei ragionieri.

A Masi si imputa un eccesso di buon cuore. Quando si è deciso il prepensionamento di Angela Buttiglione e Marcello Del Bosco, già conduttrice del Tg1 la prima, già direttore radiofonico il secondo, il vertice Rai ha deciso di largheggiare. Alla Buttiglione mancava poco per la pensione vera e propria, senza il “pre” davanti: ma come diceva Totò dettando la famosa lettera a Peppino, non stiamo a micragnare. Contenti noi della Rai che facciamo un bel gesto, contenta lei che si ritrova in saccoccia una montagna di euro. Lo stesso per Del Bosco, o magari un po’ meno. Quanto bastava, tuttavia, per far cadere su Masi la doppia accusa di “esborsi ingiustificati”.

In verità, per giustificare l’esborso, Masi credeva di avere un valido argomento. Fosse mai che la coppia prepensionata, una volta fuori dalla Rai, andasse a rafforzare la concorrenza. Oltre a un incentivo sopra il mezzo milione, quindi, la Buttiglione ha avuto altri 420 mila euro per astenersi da passaggi a Sky, Mediaset, La7 e succursali. A Del Bosco, con analoghe clausole, 435 mila più 260 mila. E tutti felici e contenti, salvo quei seccatori della Procura contabile. I quali devono avere avanzato un genere di obiezioni condiviso, diremmo, dalla gran massa degli spettatori.

Proviamo a metterci nei panni di Masi. Ma come, dirà la gente, si lasciano scappare delle star di enorme richiamo come appunto la Buttiglione e Del Bosco? Se così fosse, gli ascolti Rai cadrebbero a picco. Tutti sintonizzati sui canali scelti dal duo. Critiche di stampa per l’imprevidenza aziendale. Dirigenza in crisi. Rischi insomma da non correre. Che sarà mai un po’ di euro. Soldi spesi bene, nessuno avrà da recriminare.

Ma il mondo, si sa, è arido e gretto. A parte che eventuali migrazioni della stimata coppia non avrebbero spostato neanche una frazione di share, la Procura della Corte ha anteposto i conti al buon cuore. Risultato, almeno una parte di quei compensi, cioè 680 mila euro (420 mila lei, 260 mila lui), è stata buttata dalla finestra. Chi ha subito il danno, con incremento di un già robusto passivo, è la Rai. Per cui è Mauro Masi che dovrà risarcire l’azienda da lui diretta, sborsando i 680 mila di tasca propria. Poiché in Italia ad ogni intimazione segue un rinvio, le udienze di merito si terranno in aprile. Certo Masi farà ricorso, ma intanto una lezione. Se volete aiutare il prossimo, fatelo con i soldi vostri.

Giorgio Vecchiato
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Postato da Norberto il 04/01/2011 13:22

Ben venga il risarcimento (speriamo avvenga veramente in quelle modalita') cmq non stupisce come qst comportamenti "usuali" nel privato siano oramai adottati con leggerezza anche nel pubblico.

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