Regole Rai, più ingenuità che muscoli

Il documento sottoposto alla Commissione di vigilanza, firmato dal Pdl, spiega come dovrebbe essere l'informazione. Ma non ha la minima possibilità di diventare operativo. Ecco perché.

11/02/2011
Tra le nuove regole per la Rai sottoposte alla Commissione di vigilanza e firmate dal Pdl c'è anche il divieto di schede e tabelle durante i programmi di informazione.
Tra le nuove regole per la Rai sottoposte alla Commissione di vigilanza e firmate dal Pdl c'è anche il divieto di schede e tabelle durante i programmi di informazione.

Per ora è solo un “atto di indirizzo”, ossia un pezzo di carta in cui la maggioranza spiega come dovrebbe funzionare l’informazione Rai. “Per ora”: ma sarebbe meglio dire “per sempre”. Questo documento, sottoposto alla Commissione di vigilanza e firmato dal Pdl, non ha la minima possibilità di diventare operativo. Anzitutto, come osserva il presidente Zavoli, servirebbe un consenso unanime: e di questi tempi i partiti non si accordano nemmeno sulle tariffe al bar di Montecitorio. Inoltre parlano i precedenti. O per sentenze della magistratura, o per debolezza della gerarchia aziendale, o per protervia dei conduttori, questo genere di imposizioni è sempre stato respinto con perdite.

Ma vediamo in breve i contenuti di questa iniziativa, oltre tutto più ingenua che muscolare. Quando si fissano degli schemi, si dovrebbe avere almeno l’astuzia di contrabbandarli come questioni globali, valide in sé e non al servizio di questa o quella fazione. Qui invece gli obiettivi emergono in piena luce: sono come ovvio Santoro e Travaglio, Floris, la Gabanelli, la Dandini, la Annunziata e compagnia progressista. Nemmeno costoro, sia chiaro, stinchi di santo. O non tutti. Nel tiro al Berlusca hanno una mira da Olimpiade. Ma è una vecchia questione. Se i cosiddetti approfondimenti sono dominati dalla sinistra, è anche perché la destra non si è mostrata all’altezza. E appunto sono in vista le rubriche serali di Vespa e Sgarbi, in chiave di contraltare.

A parte comunque l’invadenza della politica, che alla richiesta di passi indietro risponde con progetti da blitz con i carri armati, permane una serie di remore obiettive. Se la Rai vuole imporre a Santoro di mettersi in casa un anti-Travaglio, basta che Santoro dica di no. Siede su una sentenza di tribunale, nessuno lo schioda. Se alla Dandini si vuole impedire di far satire sull’attualità, a far ridere non sarà Corrado Guzzanti ma la gerenza. Su chi si satireggia, Giulio Cesare o Napoleone? Poi le norme sui conduttori che non devono far trasparire le proprie idee, sul pubblico che non deve applaudire. Infine, surreale, il divieto di tornare su un argomento che sia già stato trattato su un’altra rubrica. In parole povere, se Vespa parla di Berlusconi deve stare zitto Santoro.

Proprio strana, insomma, questa esibizione muscolare. Il risultato sarà di dover ammettere presto la propria impotenza e, per intanto, di rafforzare l’avversario e attirarsi le ironie dei neutrali. Capita, quando si agisce senza pensare.

Giorgio Vecchiato
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Postato da anna69 il 13/02/2011 15:01

Concordo con santrev tranne che su una cosa, non credo che la speranza sia svanita, intanto che ci sono siti come quello di Famiglia Cristiana che ci permette di far sentire la nostra voce che non è di quelle appartenenti alla schiera di chi regge il moccolo al reuccio! Sono stufa di vedere in televisione gente che esibisce mutande appese ad un filo in nome della libertà, quale libertà? Quella che ha trasformato la morale e il buonsenso in zerbino per pulirsi le scarpe infangate? Se la tv pubblica è ridotta a mera televisione privata è perchè ci sono anche lì nugoli di zanzare assetate di sangue per accaparrarsi i favori di qualcuno. Ma l'Italia vera, spero sia un'altra cosa, è fatta di gente che lavora sul serio ed è stufa di seguire quel proverbio saggio che ci insegnavano i nonni " Un bel tacer non fu mai scritto ", perchè si sta trasformando nel ben più triste " Chi tace acconsente ". Basta! Il Vangelo non ci ha messo il bavaglio, Gesù dice di non giudicare, ma non ci dice di tacere di fronte alle iniquità, anzi, così ne diventiamo complici e, ci crediamo o no, in qualche modo ne dovremo rendere conto.

Postato da santrev il 12/02/2011 19:09

Ha ragione Anna69, però Berlusconi sta portando la Rai a livello di fallimento, così poi imporrà quello che vuole. Non esiste al mondo dove il padrone delle maggiori emittenti private decida anche i destini della televisione pubblica sua concorrente. La televisione pubblica deve essere organizzata in modo che sia uno strumento di educazione non solo per i più piccoli ma anche per gli adulti. Purtroppo considerando chi è il personaggio che sta decidendo le sorti di tutta l'informazione, (e non solo quella), mi pare che non ci sia speranza.

Postato da anna69 il 11/02/2011 18:02

Se i nostri politici agiscono senza pensare perchè in preda ad interessi del momento, dimostriamo noi di saper pensare! E' vero la nostra società è circondata da una sorta di gas soporifero, dovuto anche al continuo bombardamento delle televisioni sulle nostre coscienze per farle diventare più o meno elastiche, ma noi abbiamo un'arma e l'abbiamo sempre avuta, il telecomando, manovrato, senz'altro da una ancor esistente e sana morale che non è del tutto perduta. Non dobbiamo aspettare dettami dall'alto, possiamo fare molto per noi stessi e per i nostri figli non lasciandoli da soli davanti a quel grande contenitore che è la tv, ma abituandoli ed abituandoci, piano piano a discernere, a filtrare quanto passa dal teleschermo e anche, diciamolo pure, a spegnere la tv spazzatura. I nostri figli devono sapere ciò che è giusto partendo dagli insegnamenti della famiglia che non deve demandare a nessuno questo compito altrimenti rischiamo di vedere tanti bambini che già a 5 - 6 anni invece di saper tutto su cartoni animati, macchinine eb ambole sono profondi conoscitori del grande fratello! E che adulti saranno? Quelli che balzano alle cronache poco felici di oggi.

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