Rom, la barbarie continua

Ennesimo sgombero a Segrate. Per Cristina, la bimba nomade di dieci anni di cui una maestra ha parlato a "Vieni via con me", è lo sgombero numero diciassette.

19/11/2010
Un momento dello sgombero del 18 novembre, a segrate.
Un momento dello sgombero del 18 novembre, a segrate.

La mattina del 18 novembre, sotto una pioggia battente e implacabile, polizia e carabinieri hanno sgomberato gli 80 rom rumeni che abitavano in via Fermi, a Segrate, ricco comune alla periferia est di Milano. Qui, seguiti dalla Comunità di Sant’Egidio, 14 bambini andavano regolarmente a scuola, 15 uomini lavoravano con contratto regolare nell’edilizia e 4 adolescenti, dopo anni di dispersione scolastica, avevano intrapreso un percorso di avviamento professionale. Marius, a 17 anni, è passato  dall’elemosina a un corso di idraulica e a un tirocinio per riparare le tubature di molte case milanesi. Ora l’ennesimo sgombero mette a rischio questi passi concreti verso l’integrazione.

Il 18 novembre non è solo la data dello sgombero di via Fermi: è anche il diciassettesimo sgombero subito da Cristina, 10 anni, in un solo anno.  Quando nel settembre 2008 abitava al campo di via Rubattino, Cristina ha iniziato a frequentare la quarta elementare. Nell’ultimo anno, a causa degli sgomberi, ha perso molti giorni dell’anno scolastico e ha dovuto cambiare tre scuole. La sua famiglia è molto povera; per questo, e non certo per scelta, ha una baracchina al posto della casa. Quando uno sgombero rade al suolo anche quella, rimangono i cavalcavia o un telo di plastica fissato su dei legni. Ha provato a vivere anche sottoterra, sgomberata anche da lì. Cosa perde Cristina ad ogni sgombero? Giocattoli? No, non ne possiede. Vestiti? Ben pochi. Perde invece un riparo dal freddo e dalla pioggia, la bombola e il fornello che le consentono di mangiare qualcosa di caldo.

Ma perde anche le sue radici: il luogo dove tornare e che riconosce come "casa", gli amici rom, che si disperderanno, gli amici italiani, da ritrovare ogni giorno a scuola, le maestre che l'aspettano per accompagnarla a scuola, quella scuola che le consentirà un giorno di essere una cittadina al pari degli altri, di essere rispettata, di comprendere e difendersi. La maestra Flaviana Robbiati aveva letto l’elenco degli sgomberi subiti da Cristina durante la trasmissione Vieni via con me di Fazio e Saviano. Dice: “Don Lorenzo Milani sostiene che chi conosce mille parole è più libero di chi ne conosce cento. É forse per questo che oggi si sgombera Cristina? Per impedirle di essere domani libera e con una dignità riconosciuta e rivendicata? Intanto, ancora oggi, si è svegliata con i lampeggianti blu della polizia.”


I diciassette sgomberi subiti da Cristina in un anno danno un volto al caso zingari, all’emergenza nomadi. Il rifiuto degli zingari è diffuso negli ambienti più diversi, criminalizza un piccolo popolo sostanzialmente indifeso. In nome della preoccupazione per la sicurezza dei cittadini, lo zingaro diventa spesso la personificazione del male. Ma il caso zingari ci pone di fronte a una domanda decisiva, quella del modo in cui vogliamo vivere. Avere un nemico facilmente identificabile può perfino essere rassicurante, ma dobbiamo sapere che  spesso ha il volto di Cristina.    


 

 

 

 

Le famiglie di via Fermi sono una parte dei rom che da un anno, con costi enormi, sono alternativamente respinte dall’area di via Rubattino (Milano) e da Segrate. Si sceglie ripetutamente lo strumento dello sgombero, effettuato in assenza di reali proposte alternative, sgomberando per sgomberare, per poi lasciare rioccupare la medesima zona e ricorrere successivamente, con clamore mediatico, a un ulteriore allontanamento.  Quando illusoriamente si parla dei luoghi sgomberati come “restituiti alla città” o “liberati”, si dimentica spesso che i rom sono uomini, donne, anziani, bambini, soprattutto bambini.

 

Elenco degli sgomberi subiti da Cristina, 10 anni, Rom

 

  1. 19 novembre 2009: sgomberata del campo di via Rubattino
  2. 20 novembre 2009: sgomberata da un edificio abbandonato a Segrate
  3. 21 novembre 2009: sgomberata da un capannone fatiscente sotto la tangenziale di Rubattino
  4. 2 febbraio 2010: sgomberata da via Siccoli
  5. 4 febbraio: sgomberata da Quarto Oggiaro, torna a Segrate in un capannone
  6. 24 febbraio: sgomberata da via Carlo Reale
  7. 25 febbraio: sgomberata da via Bovisasca
  8. 10 marzo: sgomberata dall'area di via Durando.
  9. 6 aprile: sgomberata da Segrate.
  10. 7 settembre 2010: sgomberata dell'area ex Innocenti di via Rubattino. È la stessa area da cui era stata sgomberata dieci mesi prima.
  11. 8 settembre 2010: sgomberata da via delle Regioni a Redecesio (Segrate).
  12. 9 settembre 2010: dorme per strada in zona Lambrate, ma al mattino è allontanata.
  13. 10 settembre 2010: allontanata dal ponte della tangenziale di Rubattino.
  14. 21 ottobre 2010: sgomberata del campo di via Umbria a Redecesio (Segrate).
  15. 22 ottobre 2010: allontanata da un parcheggio nelle vicinanze dell’ospedale Sacco.
  16. 23 ottobre 2010 – 27 ottobre 2010: Cristina e la sua famiglia dormono in vari punti della città (Bovisa, Lambrate, …) e sono allontanati tutti i giorni.
  17. 18 novembre 2010: sgomberata da via Fermi a Segrate.

 

 

 

 

Stefano Pasta
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Postato da lorenzo20 il 22/11/2010 11:15

Aspetto solo che il "cattolicissimo" Casini dica: - Ma io non ne sapevo niente! -

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