Yoani Sánchez, pugno di ferro di Cuba

La famosa blogger e attivista cubana è stata arrestata. Voleva seguire il processo al politico spagnolo che, in un incidente stradale, causò la morte del dissidente Oswaldo Payá.

05/10/2012
La blogger cubana Yoani Sánchez (Reuters).
La blogger cubana Yoani Sánchez (Reuters).

E' la blogger cubana più famosa nel mondo, una delle voci della dissidenza nell'isola. Attraverso Generación Y, il suo diario on line, da anni racconta imperterrita, con sguardo penetrante e disilluso, la vita quotidiana di Cuba sotto il regime comunista, l'atmosfera che si respira per le strade del Paese, in particolare all'Avana, denunciando coraggiosamente le violazioni dei diritti umani, la mancanza di libertà, le condizioni di precarietà socio-economica della popolazione.

Ieri, Yoani Sánchez è stata arrestata insieme a suo marito, il giornalista Reinaldo Escobar, e altri attivisti perché volevano seguire a Bayamo il processo a Angel Francisco Carromero Barrios, giovane politico spagnolo del Partito popolare, accusato di aver causato la morte in un incidente stradale, lo scorso 22 luglio, dei due dissidenti politici cubani Oswaldo Payá e Harold Cepero. Pare che il processo - cominciato oggi - possa essere seguito solo dalla stampa internazionale attraverso un circuito Tv allestito vicino alla sede del tribunale.

Fervente cattolico e leader del Movimiento Cristiano del Liberaciòn (del quale faceva parte anche Cepero), Oswaldo Payá è stato uno dei noti dissidenti al regime di Fídel Castro. Molto famoso, anche se terminò in un fallimento, rimase il suo Progetto Varela alla fine degli anni '90: il tentativo di superare il castrismo su basi costituzionali e pacifiche, proponendo un referendum attraverso il quale chiedere una serie di diritti, dalla libertà di parola, stampa e associazione, amnistia per i detenuti politici, fino all'iniziativa privata in economia. Sulla dinamica della morte di Payá ci sono contestazioni da parte della famiglia del dissidente e dell'ambiente dei dissidenti.

Da tempo Yoani Sánchez è nel mirino del regime: alcuni mesi fa il sito ufficiale Cubadebate ha pubblicato un dossier nel quale si accusa la blogger e giornalista di essere una «bugiarda», una «mercenaria», che il suo blog «non ha alcun impatto presso l'opinione pubblica cubana» e «non è un referente internazionale affidabile per conoscere gli argomenti cubani». La Sánchez viene spesso invitata all'estero per partecipare a incontri o ricevere premi, ma le autorità cubane le hanno sempre negato il permesso di uscire dall'isola. Dal suo blog è nato anche un libro nel 2009, Cuba libre. Vivere e scrivere all'Avana (pubblicato in Italia da Rizzoli). Perché Generación Y? Perché, spiega l'attivista nel libro, il blog è dedicato alle persone come lei, nate nella Cuba degli anni '70 e '80, quando imperversava la moda dei nomi propri che cominciavano con la "i greca", proprio come il suo. 

Giulia Cerqueti
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