16/09/2011
In Italia si dona poco sangue. I donatori sono pochi, soprattutto nelle grandi città, e fra loro ci sono pochi giovani (la maggior parte dei donatori ha un'età compresa fra i 30 e i 55 anni). Perciò il fabbisogno di sangue è sempre elevato e al limite della carenza.
Per sensibilizzare gli italiani su questo tema è stato realizzato un cortometraggio intitolato “Rosso vivo”. Interamente finanziato dalla “Fondazione Il Sangue” di Milano e patrocinato dall'AIL (Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma), il film è stato girato a Roma, dove ogni anno si registra la mancanza di più di 38 mila unità di sangue. La regia è di Annamaria Liguori. Il film dura 14 minuti e ha visto la partecipazione gratuita della regia, di attori, tecnici e operatori.
“Rosso vivo” ha un interprete davvero speciale, il professor Franco Mandelli, padre dell'ematologia italiana. Nel suo studio Mandelli comunica al giovane Matteo (l'attore Lorenzo Balducci) che i suoi sintomi di stanchezza sono provocati da una leucemia acuta. Per il successo della terapia servono anche delle trasfusioni di sangue. Un professore universitario (l'attore Pino Quartullo), donatore di sangue, al termine di una lezione coinvolge i suoi studenti invitandoli a donare il sangue per la terapia del ragazzo. Molti di loro sono perplessi, ma alla fine accettano, si rendono conto che essere donatori non comporta rischi. Così alla fine Matteo riesce a guarire e riprende le sue nuotate in piscina.
Nel presentare il cortometraggio in Campidoglio, a Roma, il professor Girolamo Sirchia, della “Fondazione Il Sangue”, ha spiegato che “non c'è chirurgia se non c'è il sangue” e ha aggiunto: “Il sangue artificiale, costruito in laboratorio, non esiste, ma si origina sempre dalle vene dell'uomo. Ed è l'uomo che deve donare. Se non si dona, non si riceve”.
Roberto Zichittella