Tanta Italia in tante piazze

La protesta "delle donne", colorata e pacifica, ha portato per le strade anche coloro che non sapevano che cosa fosse una manifestazione. Una sola richiesta corale: dimissioni.

13/02/2011
Un momento della manifestazione a Roma.
Un momento della manifestazione a Roma.

Alle 16,20 ecco  il gesto a un tempo simbolico e liberatorio: centinaia di ombrellini policromi si aprono con perfetta sincronia, a due passi dal Po, vegliati dai portici e dai palazzi della Torino ottocentesca. Il grigio pomeriggio subalpino è reso d'un tratto gradevole da colori e suoni.

      «Questi ombrellini non ci riparono solo dalla pioggia ma anche dal fango che ci colpisce come donne e come cittadine», si sgola dal palco una delle coordinatrici torinesi del Movimento "Se non ora quando?". Piazza Vittorio è la più grande piazza in Europa: domenica 13 febbraio diventa uno dei 150 luoghi italiani e dei 50 stranieri scelti dalle italiane e dagli italiani stufi dell'indecenza che emerge dagli atti giudiziari dell'ultimo scandalo sessuale che vede protagonista il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

     Oltre centomila partecipanti, un corteo ininterrotto tra via Roma, piazza San Carlo, via Po e, infine, piazza Vittorio. Uno sfilare ordinato e allegro, che non impensierisce la polizia (presente con discrezione). E' gente che arriva da tutti i quartieri e da fuori Torino (da Pinerolo e dalla Val Chisone, ad esempio, hanno riempito un treno). E' gente particolarmente esasperata dalla pessima reputazione che circonda l'Italia a causa delle  "figure" collezionate dal Premier. E' gente poco avvezza a manifestare come provano Rossana, 32 anni, e Marina, un'imprenditrice di 50 anni, qui con il marito, madre di 3 figli: Rossana, Marina e tante altre come loro fino a oggi non hanno mai partecipato a una manifestazione: «Adesso, però, non ne possiamo davvero più, dobbiamo esserci, sentiamo il dovere civile di protestare in maniera garbata e non violenta».

       Tante donne d'ogni età, censo, cultura e idee politiche. Molti uomini. Intere famiglie. Ci sono anche importanti presenze del mondo cattolico, come chi è stato al vertice della recente Ostensione della Sindone. A occhio sembrano abbondare gli ultratrentenni, con punte significative di sessanta-settantenni. Mancano i ventenni, in ogni caso non sono tantissimi. Che sia il battesimo della piazza anche per alcuni organizzatori lo testimoniano certi lunghi silenzi che caratterizzano il cammino e l'arrivo in piazza Vittorio, impensabili in cortei sindacali o della sinistra tradizionale. No, qui prevale il clima da passeggiata domenicale arricchita da testimonianza civica.  Giusto qualche canzone di Caparezza dà una spruzzata di giovanile attualità al tutto.


    In molti, comunque, ritmano slogan come: «lavoro, rispetto, diritti e dignità» o come «le donne hanno valore, non hanno prezzo». Sul palco vengono leggono riflessioni critiche sul modello mercificato di amore e di sessualita'. Queste donne non si presentano come "sante" contrapposte a "malefemmine". Nessun giudizio. Solo il desiderio di rivendicare una nuova etica.  Di politico, il richiamo costante all'articolo 54 della Costituzione riportato da diversi cartelli: "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore...". Quando gli altoparlanti annunciano la partecipazione con cifre a più zeri registrata dai cortei di Milano e Roma fioccano gli applausi, che si fanno scroscianti quando vien precisato: «A Parigi sono numerosissime le donne che sfilano battendo pentole e coperchi». A quel punto la piazza di Torino si unisce idealmente con quelle di tutta Italia e di tutta Europa con una richiesta, perentoria, quasi un tuono tant'è urlata: "Dimissioni".

Alberto Chiara
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Postato da giogo il 14/02/2011 17:58

STUPENDO corteo-manifestazione ERA ORA! Quello che più mi colpisce, addolora e rammarica è il VIRUS si il VIRUS che ha colpito molti cattolici e prelati, basta leggere il commento di setim75....ti cascan le braccia resti sbigottito...da tanto bigottismo cieco e fanatico AIUTO MIO DIO illumina queste menti il Paese ne ha BISOGNO. Grazie FC per l'onestà intellettuale e morale e per l'aiuto che ci da nel far PULIZIA !! Saluti

Postato da anna69 il 14/02/2011 14:33

Cara setim75 qui è proprio la famiglia che si vuole " far fuori " ed è proprio il silenzio - assenso che la sta distruggendo, anche quello di chi pensa che tutto ciò che sta accadendo non lo possa toccare. Non siamo su di un'isoletta sperduta nell'oceano, ma all'interno di una società che sta andando a rotoli se noi ci chiudiamo nel nostro guscio e pensiamo solo al nostro tornaconto. Non mi sento poveraccia, ma persona che vuole esprimere la sua opinione senza bavaglio alcuno. Democrazia significa governo del popolo, cioè di tutti, o governo del dio denaro?

Postato da Profe il 14/02/2011 12:45

Cara setim75: oltre al fare(onestamente, anche se con fatica e senza gratificazioni in bustarelle, favori e privilegi) abbiamo anche il tempo e la voglia di pensare (non solo a noi e al piccolo orticello).Ecco perchè ci informiamo, ci indigniamo e protestiamo.

Postato da Paola Pessina il 14/02/2011 10:56

Bellissime piazze, tranquille, determinate: "normali". Come il Paese che desideriamo e viviamo, fuori dall'orrendo reality in cui CI RIFIUTIAMO di essere scritturati come comparse.

Postato da Serena 1970 il 13/02/2011 23:02

Grazie a tutti voi che avete portato oggi in piazza la voce vostra e di chi, come me, non ha potuto esserci. Grazie perchè vi siete fatti voce di coloro che sono da tempo sconcertati dalla degradazione di persone e istituzioni, ma che persistono nel proprio impegno quotidiano, certi che il proprio Paese possa migliorare a partire da ciascuno di noi. Oggi più che mai ci è chiesto di rendere ragione della speranza che è in noi!

Postato da setim75 il 13/02/2011 21:47

poveracci non sapete piu' cosa inventarvi per farlo fuori io son donna e non mi sento indignata ho SCELTO di lavorare onestamente e tornar stanca da lavoro per poi pensar alla mia famiglia voi non avete nulla da pensare???

Postato da RT57 il 13/02/2011 19:08

Ecco la testimonianza reale di una italia che dice no al sudiciume morale e istituzionale del premier, del governo e di 315 parlamentari che non vedono non sentono solo per convenienza, dimentichi totali della propria coscienza. PS I comunicati ufficiali di alcuni ministri quali la Gelmini, già frutto di una dubbia carriera politica all'insegna della "mignottocrazia" come denunciato dal senatore Guzzanti, la dicono lunga sulla onesta intellettuale delle istituzioni.

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