Taranto, ore decisive per l'Ilva

In ballo lo sblocco di un miliardo di euro di prodotti finiti. Nonostamnte il decreto del Governo la magistratura potrebbe confermare il blocco.

21/01/2013
Lavoratori ai cancelli dell'Ilva (Ansa).
Lavoratori ai cancelli dell'Ilva (Ansa).

"L'azienda è sana, robusta e ha sempre risposto ai suoi impegni". Parola di Bruno Ferrante, presidente dell'Ilva. Ferrante manifesta il suo ottimismo al termine dell'incontro con i segretari generali dei sindacati dei metalmeccanici. Un incontro che arriva in un momento cruciale per l'acciaieria di Taranto, da mesi al centro di un confronto che contrappone la magistratura, l'azienda e il Governo. Il nodo è lo sblocco delle merci prodotte dall'Ilva e poste sotto sequestro dalla magistratura. Si tratta di 1,7 milioni di tonnellate di materiali, per un valore di circa un miliardo di euro.

“Il blocco dei prodotti arriva a rendere ancora più difficile, direi drammatica, una situazione che si trascina ormai da parecchi mesi e quindi crea non poche difficoltà all'azienda”, ha detto Ferrante. "Ci impegnamo a fare tutti i tentativi possibili per pagare gli stipendi. Lo sblocco delle merci, qualora arrivasse, sarebbe per noi un fatto molto importante", ha aggiunto il presidente dell'Ilva. Lo sblocco delle merci sequestrate e la loro commercializzazione sono previsti dalla legge varata nelle scorse settimane dal Governo con il cosiddetto decreto “Salva Ilva”, mirato ad assicurare la prosecuzione dell'attività dell'acciaieria con l'obbligo, per l'azienda, di rispettare tempi e procedure nelle operazioni di risanamento ambientale. "Applicare la legge significa ottenere la possibilità di commercializzare i prodotti che sono fermi ormai da diversi mesi e che creano oggettive difficoltà all'azienda sia dal punto di vista industriale sia finanziario", ha detto Ferrante.

La magistratura tarantina sembra però intenzionata a confermare il sequestro e a fine 2012 ha depositato alla Corte Costituzionale il conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato. Si attende nelle prossime ore una decisione del Gip Patrizia Todisco. "Spero che sull'Ilva non sia necessario adottare un altro provvedimento, l'unico obiettivo del dissequestro Ilva è finanziare il risanamento ambientale e gli stipendi", dice il ministro dell'ambiente Corrado Clini. Il dossier Ilva tornerà sul tavolo del consiglio dei ministri, intanto su Twitter il ministro Corrado Passera ha fatto sapere la sua: “Sul blocco prodotti finiti i magistrati stanno proprio sbagliando. Non si difende così lavoro e ambiente”.

Roberto Zichittella
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Postato da Pietro48 il 22/01/2013 21:36

Da comune cittadino faccio questa elementare considerazione : quel milione e più di tonnellate di acciaio è stato prodotto in maniera illegale e quindi ora per punire l'azienda ne viene impedita la vendita . E per farne cosa ? Aspettare che si autodissolva ? Immagino che ci vorrà un bel po' di tempo . La mia impressione è che per la difesa , molto tardiva , di (sani) principi , adesso si trascuri il buon senso .

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