Terra Santa, il primo maggio delle Acli

Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani hanno inaugurato a Betlemme un centro di formazione per palestinesi. Il progetto è finanziato con il 5 per mille.

01/05/2010
Andrea Olivero, presidente delle Acli, durante la Messa d'inaugurazione del centro di formazione professionale a Betlemme.
Andrea Olivero, presidente delle Acli, durante la Messa d'inaugurazione del centro di formazione professionale a Betlemme.

L’inaugurazione è avvenuta sabato 1° maggio con una Messa presieduta dal Patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal. Le Acli, le Associazioni cristiane del lavoratori italiani, hanno aperto a Betlemme, al numero 475 di Hebron Road, un centro di formazione professionale per giovani palestinesi. L'iniziativa sarà ospitata nei locali della Casa della Pace, struttura acquisita dalla Fondazione Giovanni Paolo II.

    «Beneficiari del progetto», come spiegano le Acli, «sono i giovani che vivono in Palestina, dove la situazione è tra le più difficili e precarie, con una disoccupazione che raggiunge cifre elevate. L’obiettivo è offrire un’opportunità di formazione e di inserimento al lavoro, e di migliorare le condizioni di vita e del sistema socio-economico».

    Le attività previste nel centro sono varie: corsi di lingua italiana di base e di eccellenza (sarà il primo a partire a luglio); corsi di formazione per operatori sociali; corsi di formazione per la progettazione e per la lavorazione del legno e della madreperla. Il progetto è finanziato dalle Acli con i contributi del 5xmille.

    All'inaugurazione è seguito un incontro con la comunità cristiana palestinese. Per il presidente delle Acli Andrea Olivero, «la coincidenza del pellegrinaggio spirituale in Terra Santa con celebrazione del primo maggio dei lavoratori a Betlemme, rappresenta un segno particolarmente significativo della vocazione delle Acli. Il progetto del Centro di formazione nasce infatti dalla comune volontà della Fondazione Giovanni Paolo II e della presidenza delle Acli di gettare nella terra e nella città natale di Gesù un segno concreto di dialogo tra i popoli: perché attraverso il lavoro si promuove la pace e la dignità della persona».

Pino Pignatta
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