La Marina italiana per Haiti

Per la prima volta la Marina Italiana devolve il ricavato del suo calendario per la popolazione devastata dal sisma, in collaborazione con la fondazione "Rava - Nph Italia Onlus"

01/01/2012
Il calendario della Marina Militare per Haiti.
Il calendario della Marina Militare per Haiti.

“Non chi comincia, ma chi persevera”: è il motto dell’Amerigo Vespucci, la Nave Scuola conosciuta come il veliero più bello del mondo, a descrivere l’avventura intrapresa dalla Marina Militare italiana. Nel gennaio 2010, la portaerei Cavour partecipò alla missione umanitaria dopo il sisma che aveva colpito Haiti; a due anni dall’intervento, continua ad essere solidale con la popolazione haitiana destinando i proventi del suo calendario 2012  alla Fondazione Francesca Rava – N.P.H. (Nuestros Pequenos Hermanos – Nostri Piccoli Fratelli), che nell’isola caraibica gestisce 28 “Scuole di strada”.

È una novità nella storia trentennale del calendario della Marina: per la prima volta finanzia un progetto di solidarietà. L’Ammiraglio Roberto Camerini, intervenuto alla presentazione dell’iniziativa al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, spiega come nasce: “Al ritorno in Italia, il nostro personale ha portato racconti che ci hanno impedito di fermarci”. Haiti, già prima del terremoto, era una dei Paesi più poveri al mondo, con una speranza di vita di 46 anni. Ma le scosse del 12 gennaio 2010 hanno aggravato la situazione. Le cifre non sono nuove, ma riascoltarle fa sempre impressione: 200mila morti e altrettanti scomparsi; 195mila feriti; un milione di senza tetto; un milione e mezzo di migranti forzati; tre milioni di persone colpite in qualche modo dal sisma. Continua l’Ammiraglio Camerini: “Tutti abbiamo visto le immagini del dramma, ma dopo poco i mass media e molti italiani si sono dimenticati di Haiti. Noi non potevamo spegnere la fiammella dell’interesse”.

Così, il calendario 2012, distribuito anche con il quotidiano La Stampa, finanzierà il progetto “Scuole di strada”, grazie al quale 7000 bambini ricevono l’istruzione in un paese in cui 1 bambino su 2 non ha accesso alla scuola primaria e 1 ragazzo su 3 è completamente analfabeta. Andare a scuola vuol dire anche sopravvivere. La Fondazione Francesca Rava garantisce un pasto ogni giorno e vuol dire molto: ad Haiti la malnutrizione, la fame, è la principale causa della mortalità infantile. Ma soprattutto le “Scuole di strada” ridanno dignità ai loro alunni. Lo spiega bene Padre Rick, il passionista americano che è l’anima del progetto, quando le descrive con la parola creola “encadrement”: abbraccio di amore, accoglienza, protezione, guida per la costruzione di un futuro che questi bambini altrimenti non avrebbero. Info:  www.nph-italia.org e www.marinamilitarestore.it

Stefano Pasta
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