Juve campione, Torino bianconera

Per strada, con i tifosi. Cronaca del ritrovato orgoglio bianconero la sera della conquista dello scudetto, il primo dopo Calciopoli, la serie B e diverse stagioni deludenti.

06/05/2012
Tifosi juventini festeggiano lo scudetto nel centro di Torino. Così in via Roma al fischio di chiusura della partita Cagliari-Juventus, giocata a Trieste domenica 6 maggio. Tutte le foto di questo servizio, copertina inclusa,  sono dell'agenzia Ansa.
Tifosi juventini festeggiano lo scudetto nel centro di Torino. Così in via Roma al fischio di chiusura della partita Cagliari-Juventus, giocata a Trieste domenica 6 maggio. Tutte le foto di questo servizio, copertina inclusa, sono dell'agenzia Ansa.

La cronaca partigiana che racconta tifosi redivivi parte dall'angolo tra via Po e piazza Castello, cuore antico di Torino, tra il Teatro Regio e la manica di Palazzo Reale diventata sede della Prefettura. Il bianconero non colorava questo e altri angoli della città da molto tempo. Ma adesso la traversata del deserto è finita. Gianfranco, Marco e sua moglie Rita, Domenico e suo figlio Alessio: centinaia, migliaia, decine di migliaia di tifosi come loro hanno sofferto anni. Calciopoli, la serie B, il dileggio, l'ìincontenibile Inter di Josè Mourinho, il Milan. E la Juve sempre col fiato corto. La girandola di allenatori, due settimi posti consecutivi. Nessun carosello in centro, consegnato ai detestati "cugini" granata capaci di scatti d'orgoglio e di memorabili feste anche quando sono in B.








  

Tifosi juventini festeggiano lo scudetto in piazza San Carlo.
Tifosi juventini festeggiano lo scudetto in piazza San Carlo.

In via Roma e in piazza San Carlo la coreografia è accattivante. Dai Juve, sei tornata. I cori più insistititi sono tutti per Antonio Conte un allenatore capace di trasformare in grinta l'aria che respira, artigiano capo di una squadra operaia. Il grazie più sentito è per Andrea Pirlo. Non lontano dal Caval 'd Brons ci si chiede come abbia fatto gente esperta come Galliani a lasciarlo andare, graditissimo regalo per la Vecchia Signora bisognosa di fantasia e piedi buoni.


Manca la lucidità per qualche mea culpa: ora si osannano quel Vucinic e quel Borriello che sono stati sonoramente fischiati allo Juventus Stadium, un gioiellino per nulla estraneo all'epopea di questo scudetto. E sembra che importi poco se una grossa mano, alla penultima giornata, l'abbia data l'Inter, non proprio in cima alla classifica degli amori bianconeri. Adesso è tempo di gioia. Verranno giorni in cui si discuterà il destino di Alessandro Del Piero, e quello di altri giocatori della rosa. Ragionando, saltando e scrivendo si è arrivati a Porta Nuova. Il popolo juventino è talmente disabituato a festeggiare che c'è un  attimo di smarrimento: si gira a sinistra, lato via Nizza, o a destra, in corso Vittorio Emanuele II, e di svolta in svolta si torna in centro?  L'imbarazzo dura un istante e si scioglie nell'ennesimo urlo ritmato: grazie Juve.














Alberto Chiara
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