Università, il tetto che scotta

Le manifestazioni studentesche, il libretto di Bersani e l'invito a "menare" di Emilio Fede.

25/11/2010
Pancho Pardi, Antonio Di Pietro e Pierluigi Bersani
Pancho Pardi, Antonio Di Pietro e Pierluigi Bersani

In questa convulsa giornata in cui i manifestanti nel dare "l'assalto al cielo" sono saliti sul Colosseo e sulla Torre di Pisa, si registra uno scambio di battute tra il ministro dell'Istruzione Gelmini e il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Nel criticare la sua salita sul tetto della Sapienza, in segno di solidarietà con studenti e precari, la Gelmini lo aveva definito "segretario precarioe  studente ripetente". Apriti cielo. Ripetente a chi? Bersani ha rispolverato il suo libretto universitario e lo ha messo in Rete su Facebook: una sfilza di 30 e lode, interrotti solo da un 28 in letteratura latina. Laurea in filosofia con tesi di laurea in Storia del cristianesimo: 110 e lode. Poi ha sfidato la Gelmini a fare altrettanto, compreso il "giro turistico a Reggio Calabria", alludendo alla sede del suo concorso per diventare procuratore. Touché. Ora si aspetta la replica della Gelmini (se si farà).

Il tetto è ormai il simbolo della protesta di questo 2010. Per protestare si sale e si grida dai tetti, la piazza al massimo fa da "depandance". Per solidarizzare con gli studentui ci sono saliti anche Pancho Pardi, Antonio Di Pietro e Pigi Bersani. Nichi vendola si è precipitato a imitarli. Ma questo tipo di forma di protesta non piace  a tutti. Per esempio a Emilio Fede che ha stigmatizzato la cosa. Ma la cosa più surreale di queste frenetiche ore è stato l'invito del direttore del Tg4 a "menare gli studenti" in nome della maggioranza silenziosa. Proprio lui che era appena stato menato dall'industriale Giuliani (Quello dell'amaro medicinale) in un ristorante milanese. Tra l'altro mentre leggeva in diretta l'invito a "menare" riportava ancora un livido violaceo sul sopracciglio per le conseguenze dell'amaro medicinale Giuliani preso a fine pasto. Forse mirava a farsi seppellire da una risata, come si diceva nel '68, che è vecchio di 42 anni.

  

Francesco Anfossi
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Postato da Andrea Annibale il 25/11/2010 23:31

Nel momento in cui scrivo l’ennesimo post al blog dell’affezionata Famiglia Cristiana, gli studenti hanno occupato la Torre di Pisa e la Mole Antonelliana ed infuria la protesta in tutta Italia. Non mi pronuncio sulla riforma Gelmini, che forse verrà ritirata secondo le parole dello stesso Ministro, perché ammetto di non conoscerla nei dettagli e non averla esaminata seriamente. Colgo però l’occasione per rispolverare mia vecchia idea di riforma che molto sinteticamente espongo e che riguarda l’importo variabile dei costi di iscrizione alle varie Facoltà Universitarie nonché agli Istituti di educazione superiori (licei ed ogni altro istituto che emette un diploma di scuola superiore). L’idea è visibile – assieme a tante altre idee politiche – su uno dei miei vari siti internet che non cito per non farmi pubblicità indebita. L’idea di cui sto parlando è quella di assegnare un coefficiente a ciascun tipo di Laurea o Diploma in funzione delle possibilità che offre di trovare lavoro una volta diplomati o laureati. Più il coefficiente è favorevole (cioè più alte sono le possibilità che una certa Laurea o Diploma offrono di trovare lavoro), più bassi dovrebbero essere i costi di iscrizione per lo studente e viceversa. Questo per non sfornare un esercito di studenti preparati ma disoccupati. Faccio notare che i costi di iscrizione possono essere modulati in modo tale che, complessivamente, la riforma di cui parlo sia a costo zero per lo Stato, il che non è un vantaggio da poco. Ringrazio il moderatore del blog e saluto chi mi legge. Ciao.

Postato da ROBERTOBL il 25/11/2010 21:49

LA RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO E' ARGOMENTO SERIO MA CHI SE NE OCCUPA ORA E TOTALMENTE INADEGUATO PER FARLO. LA GELMINI, BONDI ETC.. SONO PERSONAGGI A CUI NON AFFIDEREI NEPPURE LA GESTIONE DI UN CONDOMINIO E QUALCUNO HA PENSATO BENE DI FARLI MINISTRI.

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