Uranio impoverito, e le vittime?

Nella bozza del decreto "anti-sprechi" del governo Monti, ci sarebbe anche il dimezzamento delle risorse stanziate per risarcire i militari ammalatisi e morti per l'uranio impoverito.

04/07/2012
Teresa Ruocco, madre di Fulvio Pazzi, militare partito per la Bosnia nel 2000, morto per un linfoma nel 2003, mostra la foto del figlio (Foto: Ansa).
Teresa Ruocco, madre di Fulvio Pazzi, militare partito per la Bosnia nel 2000, morto per un linfoma nel 2003, mostra la foto del figlio (Foto: Ansa).

Una sforbiciata e via. Dimezzato il fondo per le vittime dell’uranio impoverito. Nella lista dei “tagli di spesa” predisposta dal commissario alla Spending review Enrico Bondi vi sarebbe anche la decurtazione di 10 milioni di euro – su 21 totali – stanziati per il risarcimento dei giovani militari ammalatisi per l’esposizione all’uranio impoverito.

     La bozza del decreto che arriverà al Consiglio dei Ministri venerdì 6 luglio conterrebbe anche questa amara sorpresa per le migliaia di familiari delle vittime e degli ex militari malati. «La dotazione del fondo», si legge nel testo, «destinata alle provvidenze alle vittime dell’uranio impoverito è ridotta dell’importo di 10 milioni di euro per l’anno 2012». Ecco fatto. Che ne sarà delle 600 domande di risarcimento già presentate? Non si sa.

     Del finanziamento originario, 9 milioni di euro sono già stati erogati. Ma sono centinaia i casi da definire. Va ricordato che si tratta di militari e civili che si trovarono impegnati nelle missioni italiane di pace nei teatri di conflitto e che si sono ammalati – e in alcuni casi purtroppo già morti – per gli effetti letali dell’uranio impoverito contenuto nelle ogive di bombe e proiettili.

     Il Governo, finora, ha bollato come indiscrezioni prive di fondamento tutte le notizie relative ai tagli, perché – ha comunicato – «il decreto è ancora in fase di stesura».

     La prima reazione dei familiari di malati e vittime è dell’avvocato Bruno Ciarmoli, il quale a nome dell’Associazione Vittime Uranio ha definito il taglio sul fondo «una scelta a dir poco infelice».

     «Speriamo in un rapido ripensamento
», ha aggiunto il legale, «Facciamo appello alle forze politiche perché i benefici introdotti dopo anni di battaglie siano mantenuti. Si tratta di almeno 2.000 militari gravemente malati ai quali lo Stato non ha mai riconosciuto alcuna forma di assistenza».

     Insomma, per aver servito il nostro Paese, questi soldati oltre alla vita si vedrebbero tagliare anche i risarcimenti. Già. Speriamo in un rapido ripensamento.

Luciano Scalettari
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