Usa, la notte più lunga

Conto alla rovescia per sapere chi sarà il presidente della nuova America, quella che cerca di superare la crisi economica.

06/11/2012

Obama o lascia o raddoppia. Il presidente degli Stati Uniti ha chiuso poche ore fa l'ultima campagna elettorale della sua vita (non potrà comunque essere rieletto per un terzo mandato) e spera di restare ancora quattro anni alla Casa Bianca. “Four more years” (ancora quattro anni) gli hanno gridato i suoi fans, fra i quali la rockstar Bruce Springsteen, uno dei suoi più convinti sostenitori. Nel 2008 lo slogan vincente e accattivante di Obama era stato Yes, we can (Sì, possiamo), questa volta si è dovuto accontentare di toni più dimessi.


Lo slogan di quest'anno potrebbe essere  “poteva andare peggio”. Obama non ha fatto sognare l'America, ma nonostante la pesante crisi economica l'ha tenuta a galla (gli ultimi dati sulla disoccupazione sono incoraggianti) e l'ha resa più amica del mondo, rispetto all'epoca della presidenza Bush. Basterà per conquistare la rielezione? Lo sapremo fra poche ore. Gli ultimi sondaggi danno Obama in lieve vantaggio anche negli Stati chiave, quelli che potrebbero risultare decisivi. E' qui (in Florida, Ohio, Wisconsin, Virginia) che Obama e lo sfidante repubblicano Mitt Romney hanno concentrato gli sforzi nelle ultime frenetiche ore della campagna elettorale. In realtà molti elettori hanno già votato grazie alla possibilità del voto anticipato (una formula ideata per favorire la partecipazione e ridurre le code ai seggi nel martedì elettorale). 

In Florida hanno già votato oltre 4 milioni e mezzo di elettori, circa metà degli aventi diritto. Lo stretto margine che separa i due candidati fa temere possibili riconteggi dei voti, contestazioni e azioni legali. Negli Stati più combattuti, come la Florida e l'Ohio, il partito democratico e quello repubblicano hanno già messo in campo schiere di avvocati. Si teme che possano ricrearsi situazioni come quelle della Florida nel 2000, quando si scatenò una battaglia legale fra Al Gore e George W.Bush. “Rischio di elezioni ai supplementari, mercoledì avremo un presidente?”, si chiede il sito d'informazione Politico.com. Stremati da viaggi aerei, comizi, strette di mano, abbracci, pacche sulle spalle, pasti consumati in fretta e troppi caffè, ora Obama e Romney, ormai quasi senza più voce,  si stanno godendo qualche ora di sonno in attesa della giornata più lunga. Obama attenderà i risultati nel quartier generale di Chicago, mentre Romney sarà a Boston. L'America e il mondo attendono di sapere chi sarà il 45° presidente. 

Roberto Zichittella
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