18/03/2012
Umberto Bossi e Roberto Maroni: accordo sul maroniano Tosi (foto Ansa).
Tutto è pronto per il 23 marzo, il venerdì della riconciliazione. Verrà celebrato in via
Bellerio, la sede milanese della Lega, quando, dopo un faccia a faccia tra il
leader del Carroccio Umberto Bossi e Flavio Tosi, seguirà una conferenza stampa
in cui verrà presentata la lista “padana” per le amministrative di Verona. Dopo
le minacce e il rischio di scissione, ecco il momento dei tarallucci e vino. Il
sindaco di Verona uscente non correrà più da solo, con una lista Tosi. Guiderà
una coalizione in cui tutte le formazioni, Lega compresa, avranno il suo nome
nel simbolo. Esattamente il contrario di quanto avviene solitamente, con i
simboli che affiancano il nome del candidato.
Con questo escamotage nelle intenzioni della Lega e di Tosi si dovrebbe
arrivare molto lontano, poiché il solo sindaco da solo è dato nei sondaggi oltre il
20 per cento. “Finalmente abbiamo trovato la quadra”, commenta il maroniano
Tosi adoperando una tipica espressione bossiana. “Nella nostra soluzione non
c’è nessuno che prevarica e nessuno che cede”.
Miele a go-go anche da parte di Roberto Calderoli, che con
Tosi non ha mai avuto molto feeling. Calderoli prevede un exploit del sessanta
per cento dei voti. A rimetterci sarebbe il Pdl, che corre autonomamente
rispetto ai padani.
Per la Lega, pressata dal braccio di ferro silenzioso ma mai sopito tra
maroniani e cerchio magico e soprattutto per la vicende che vede il Carroccio
al centro di un’indagine della magistratura per mazzette che coinvolge anche il
presidente della Lega in Regione Lombardia Boni, è un sospiro di sollievo. Ma
le elezioni scaligere possono essere considerate anche come un valido test per
capire se funziona lo “sganciamento” del Carroccio da Berlusconi. In caso
contrario Bossi ha già fatto capire che innesterà la retromarcia.
Francesco Anfossi