Tranquilli, sarà il solito calcio

Nel campionato che comincia il 28 agosto assisteremo allo sport di sempre, beneamato e maleodorante. Con giocatori ipermilionari che minacciano scioperi e sono padroni del mercato.

11/08/2011
Il neo acquisto dell'Inter, l'argentino Ricardo Alvarez, in azione durante un'amichevole.
Il neo acquisto dell'Inter, l'argentino Ricardo Alvarez, in azione durante un'amichevole.

La Nazionale italiana nell’anno della qualificazione europea batte su autogol, in un’amichevole amica, la Spagna campione del mondo e d’Europa (1), i calciatori italiani minacciano lo sciopero per avere un contratto collettivo che protegga i “poverelli” fra i milionari (2), i massimi calciatori stranieri delle squadre italiane giocano a fare sempre più soldi grazie soprattutto a offerte petroarabe per conto di club soprattutto inglesi (ma un club di Parigi ha pagato al Palermo 42 milioni mediorientali per Pastore!) e petrorusse per conto di squadre dell’ex Unione Sovietica (3), le sentenze di primo grado dello scandalo ultimo – con grande sforzo di fantasia chiamato Calcioscommesse anche per distinguerlo dal Calciotruffa degli anni Ottanta e dalla Calciopoli o Moggiopoli di cinque anni fa – colpiscono i singoli più che i club (4).

C’è di tutto nel diorama: e fortemente si anela che le sentenze si precisino in appello (subito dopo ferragosto) e che cominci il campionato, il 28, per poter ricominciare a usare le solite lenti, quelle che ci fanno vedere soltanto quello che vogliamo vedere o meglio (peggio) che possiamo sopportare. Tranquilli, il calcio rimane quello solito, beneamato e maleodorante. Rewind: e qui sbobiniamo all’indietro i quattro argomenti appena elencati e sommariamente presentati.

4) Soltanto l’Atalanta in A e l’Ascoli in B pagano in punti di penalizzazione per partite influenzate da scommesse e altri pasticci. Nel complesso pene poco più che simboliche, da smussare in appello. Due calciatori celebri azzerati: Signori, già un ex, e Doni, che dovrebbe diventarlo. Premio al migliore non protagonista: Paoloni, portiere della Cremonese, quello che dopava (ma al contrario, e senza poi grande successi) i compagni perché in campo dormissero). Impossibile rintracciare il protagonista vero, sommo, massimo, la Spectre, il Grande Vecchio, la Confraternita, la Loggia. Un magistrato importante, uno che sa di calcio, ci ha detto: “Come si può non diciamo colpire, ma almeno indagare uno che a Hong Kong scommette sul punteggio finale di un incontro di terza serie italiana?”. Internet più che mai, facile tenere tutto il mondo in un clic, stare là mentre si è qui. In pochissimo tempo il Totem elettronico, capace del Bene, anche di far saltare in aria regimi che parevano eterni, è diventato pure, simmetricamente, strumento anche del Male. Il Male che non si può debellare (è quello che magari, in difetto di moralità salda, ci aiuta ad identificare il Bene…), il Male che è la mafia, il crimine sciolto, la malvagità organizzata e quella singola, il Male che comunque bisogna sempre combattere, per potersi guardare allo specchio senza provare vergogna. L’idea poi che quanto questa volta scoperto nel calcio sia la solita punta dell’iceberg, in un “affaire” che non è solo nostrano, non solo è forte, ma secondo noi è tremendamente giusta. Però questo vale per tante, troppe cosacce del mondo.

3) I calciatori celebri, con i loro agenti killerpretoriani, sono ormai i padroni del calcio. I contratti esistono solo per essere stracciati. Dice il calciatore al club che detiene il suo cartellino: “Voglio andarmene, là mi danno i soldi che non mi vuoi dare, vero che per contratto devo giocare ancora per te, ma sono demotivato e gioco svogliato. E siccome non esiste nel calcio giuria di periti che possa sentenziare che lo faccio apposta, vivacchio comunque strapagato sino alla fine del contratto, quando il cartellino mio per te non avrà più valore”. E il club cede, lo lascia andare via, previo indennizzo neanche grande.

2) Anche questi ipermilionari possono scioperare, facendo lo shampoo sindacale alla coscienza, solidali con quelli al minimo di stipendio, con quelli che manco possono allenarsi con la squadra che pure è la loro, perché messi fuori rosa. Trattasi di uno sciopero comunque anomalo, dove chi lo fa non perde un centesimo, le partite se rinviate vengono recuperate, in sostanza alla fine non cambia nulla. Personalissimamente riteniamo che la cosa più seria dell’Associazione Calciatori sia stata e sia il presidente: prima Sergio Campana ora Damiano Tommasi, persone serie alle quali forse qualche volta è scappato, scappa da ridere pensando alla tipologia di certi adepti del loro peraltro necessario raggruppamento.

1) Le amichevoli non contano quasi nulla, specialmente per noi che diamo il meglio sotto emergenza (1982 e 2006, successi mondiali di reazione ai freschi megascandali chiamati Calciotruffa e Calciopoli), però a Bari gli azzurri di Prandelli hanno retto il confronto con i maestri giocatori e giocolieri spagnoli, non hanno perso il controllo dei nervi patendo un rigore inesistente per le nostre regole non scritte, hanno tirato abbastanza in porta sino al premio di una deviazione fortunosa.

Se riusciamo a chieder loro di giocare al massimo e pazienza se non sono fenomeni, se assolutamente non chiediamo loro di vincere l’Europeo anche se pure stavolta si gioca a pochi mesi dallo scandalo ultimo, possono andare avanti in un torneo che si disputa, non dimentichiamolo, in Polonia e Ucraina, preferite per l’organizzazione all’Italia che sembrava candidata imbattibile ma che è stata umiliata dal voto di chi nel mondo del calcio e dintorni la pensa o come Scandalusia o come vulcano di violenza mai del tutto spenta o come Tangentopoli in costante attività, specie con l’esca di stadi da costruire o restaurare per il Grande Evento.

Gian Paolo Ormezzano
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Postato da Claudiob il 12/08/2011 11:54

io farei scioperare anche i precari e i disoccupati per loro.. bisogna aiutarci!!!

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