17/09/2012
Chiara Fontanesi, ancora bambina ma già campionessa si motocross.
Campionessa mondiale di motocross, a 18 anni. Nonostante una caduta, Chiara Fontanesi (“Ma mi piace di più Kiara”) aveva chiuso al terzo posto la seconda manche del Gran Premio d'Inghilterra, quando le bastava il 20°. Solo dal 2008 si assegna il titolo femminile, l’emiliana di Ponte Taro è la prima italiana iridata nella specialità.
“Ho cominciato emulando mio fratello Luca", racconta Kiara, "ha 6 anni in più e da bambino andava già in moto. I genitori la comprarono anche a me, da gioco si è trasformata in lavoro”.
- La sua prima due ruote fu Yamaha Pw50.
“Avevo due anni e mezzo, per davvero. Anzichè andare in bicicletta, giravo nel cortile di casa, senza rotelle, non le ho mai messe. Andavo pure nei paddock, a seguire mio fratello, e la prima gara fu a 5 anni”.
-Il mondiale maschile si chiama mx3, la versione femminile wmx.
“Non la lascerò mai, è la mia ragione di vita. A 43 anni Michael Schumacher è ancora in Formula 1, io continuerò finchè il fisico me lo permette”.
- Nel motociclismo, la tedesca Prinz è la migliore d’Europa, in Italia comanda la vicentina Paola Cazzola.
“A tre chilometri da casa ho il kartdromo di San Pancrazio, chiuso 3 anni fa, lì sono cresciuti tanti campioni di F1, ma l’automobilismo è completamente differente dal cross”.
- E’ pilota ufficiale Yamaha Monster, il suo idolo è Valentino Rossi.
“In comune abbiamo la moto, visto che tornerà con la casa giapponese, lo sponsor Monster Energy, e la precocità: appena maggiorenne vinse la 125, io ho un pizzico del suo talento. Servono 15 anni per iscriversi al mondiale di motocross, la scorsa stagione ero la più giovane. Jorge Lorenzo, tre volte iridato nella motogp, mi ha fatto i complimenti su Twitter, conosco bene anche Melandri e Dovizioso”.
- Ma con tutti quei salti, il suo sport è da donne?
“Sui circuiti ho conosciuto tante ragazze, non esistono discipline unicamente maschili”.
Chiara Fontanesi con il fratello Luca.
- Mamma Roberta, 42 anni, estetista, ripeteva: “Chiara, quando diventa grande, smette”...
“Aveva tanta paura, non le ho mai dato retta. Per ora non mi sono mai infortunata, nessuno mi può dissuadere”.
- E’ tifosa del Parma?
“Assolutamente no. Odio il calcio, anche perchè in Italia si parla solo
di pallone. Non sono mai stata allo stadio Tardini, nè seguo gli altri
sport o guardo la tv. Durante le Olimpiadi, preparavo le gare chiave”.
- Com’è la sua settimana tipo?
“Mezza giornata è in palestra. L’allenatore Mauro Riccò mi propone la
preparazione da ginnastica artistica, anche se il mio metro e 67 per 64
chili ha poco della ginnasta. Il resto è in moto, quasi sempre
all’estero, in Belgio. La pista più vicina è a Mantova, d’inverno mi
esercito in Sardegna”.
- Da due anni è professionista, ha lasciato la scuola?
“Facevo il Liceo scientifico a indirizzo sportivo, mi sono fermata all’inizio del terzo anno. Senza rimpianti”.
- Per il titolo iridato cosa si regala?
“Una settimana al mare e una a sciare, a fine stagione. L’8 settembre ho
vinto anche in America, il National femminile, la gara più importante,
mentre il mondiale si concluderà il 23, in Germania. Poi restano due
gare di campionato italiano, sul totale di 5 prove, fra Lombardia,
Marche e Toscana, con una dozzina di concorrenti”.
- A 27 anni, il messinese Toni Cairoli vanta 6 titoli mondiali, gli
ultimi 4 nella mx1, mentre il parmigiano Michele Rinaldi, oggi 53enne,
fu campione 125 nell’84.
“Gli devo tanto, mi ha portato lui a disputare il mondiale, con il team
Fonta mx Racing, ovvero mio fratello e io. Della messa a punto si occupa
il meccanico Silvio Ziveri, nostro manager è Alberto Martinelli”.
- Il motocross è più simile alla mountain bike o alla bmx?
“A nessuna delle due, perchè in bici si pedala!”.
Vanni Zagnoli