25/02/2012
Ibrahimovic, il calciatore più pagato della sfida Juve-Milan: 8 milioni di euro l'anno (tutte le foto del servizio: Ansa).
Una sfida, mille significati, un grande obiettivo. Ma, soprattutto, una mare di soldi. Milan da unaparte, Juve dall’altra. In palio, una partita che è un pezzo di storia e pure una fetta di scudetto. In campo (ma pure in panchina, perfino in tribuna), quattrini a profusione.
Il calcio d’oggi è questo. Restano i gesti tecnici, come pure le alchimie tattiche. Ma quasi tutto si misura con un’unica unità: il danaro. C’è chi ha ci ha studiato su, affannandosi in ricerche scientifiche. Una tra le tante spiega come l’indice che conduce ai successi nel calcio è quello del monte ingaggi di una squadra. Più paghi i calciatori, più vinci: l’equazione del calcio moderno. Certo, però, che oltre agli stipendi qualcosa conta pure il valore delle rose, in termini di mercato. E se sul primo punto (quello degliingaggi) comanda il Milan, sul secondo la rimonta juventina è giunta a compimento, così come quella sul campo.
Milan-Juve, la grande sfida del Meazza, vista con gli occhi dell’economista. Dati, cifre, numeri. Due squadre in soldoni. Prima considerazione: se in serie A comandano loro, non si può dire sia un caso, anche se la Juve ha avuto bisogno di tempo e danaro (ma ne ha investito tanto) per assottigliare il gap del dopo-Calciopoli. Chi vale di più? Il Milan, a prima vista. La Juve, a guardar bene. Una cosa è certa: le rose delle due squadre assommano una cifra iperbolica, quanto a valore di mercato, più di 500 milioni di euro, alla faccia della crisi.
In testa c’è il Milan, i cui calciatori, da Ibra al meno conosciuto dei rincalzi (dai 37 milioni dello svedese ai 200 mila euro di Flavio Roma), valgono la bellezza di 266 milioni e 300 mila euro. Non che la Juve sia così lontana, rispetto ai grandi rivali: 248 milioni e 700 mila euro (dai 24 milioni di Chiellini ai 500 mila euro di Manninger) sono pur sempre una cifra ragguardevole.
Peraltro, l’impressione iniziale è quella che si rivela fallace. Perché una cosa sono i numeri lordi, altra cosa sono quelli netti. Più numerosa la rosa rossonera, al confronto di quella bianconera. Così, a fare una media per calciatore, si scopre che vale di più il singolo juventino che quello milanista: quasi 10 milioni di media per un giocatore della Juve, poco più di 8 milioni per uno del Milan. In sostanza, il Milan forse resta più forte sulla carta (secondo esperti e addetti ai lavori), ma il valore di mercato delle due squadre è abbastanza simile.
Allegri e Conte, gli allenatori di Milan e Juventus (tutte le foto del servizio: Ansa).
Certo è che la Juve ha dovuto rimontare, non solo sul fronte dei risultati, ma pure su quello dell’economia della squadra. Calciopoli ne aveva depauperato il materiale umano a disposizione, robuste iniezioni di mercato negli ultimi anni lo hanno riportato ad alti livelli, sia tecnici che economici. Solo il calciomercato di quest’anno, nella bilancia tra uscite ed entrate, è costato al club bianconero 71 milioni e 150 mila euro. E in totale, dopo Calciopoli, la Juve ha prodotto investimenti netti di mercato pari a 190 milioni di euro nel giro di 5 stagioni.
Nello stesso lasso di tempo, il Milan ha di poco superato le spese nette di mercato per 30 milioni. Quanto al monte ingaggi, invece, non c’è paragone: la distanza rimane ampia, con il Milan a guidare la classifica dei club di A che più spendono per gli stipendi. Il totale è di 160 milioni, con ampio margine tra l’ingaggio più alto (gli 8 milioni annui di Ibrahimovic) e quelli più bassi (500 mila euro per El Shaarawy e Roma).
La Juve, sul fronte degli ingaggi, è invece al terzo posto della graduatoria di A (davanti c’è anche l’Inter, con 145 milioni): il totale è pari a 100 milioni, tra i 6 del più pagato (Buffon) e i 500 mila euro del meno pagato (Estigarribia). E’ Milan-Juve, il grande scontro scudetto. Una sfida, mille significati, un grande obiettivo. Ma, soprattutto, un mare di soldi, come sempre nel calcio moderno.
Ivo Romano