«Mio il gol più bello della storia»

Antonio Toma è stato promosso alla guida del Lecce, la squadra della sua terra. Ma la sua carriera è contrassegnata dal gol forse più bello della storia del calcio, superando Maradona.

23/01/2013
Antonio Toma, ora allenatore del Lecce. Secondo il quotidiano spagnolo "Marca" è suo il gol più bello della storia del calcio.
Antonio Toma, ora allenatore del Lecce. Secondo il quotidiano spagnolo "Marca" è suo il gol più bello della storia del calcio.

Il cambio dell’allenatore a Lecce (Prima Divisione), dopo l’esonero di Franco Lerda, rientra nei canoni del calcio che fagocita tutto e tutti.
Ma, in questo avvicendamento sulla panchina salentina, c’è qualcosa di singolare e di curioso legato al nome del nuovo tecnico scelto dalla società presieduta da Savino Tesoro. Si tratta di Antonio Toma, 49enne nativo di Maglie, che da dalla guida della Berretti giallorossa è stato promosso in prima squadra coronando così il sogno della sua vita.
L’ex “secondo” di Antonio Conte (sia col Bari che con l’Atalanta) quattro anni fa salì agli onori della cronaca per un gol d’antologia, quand’era centrocampista fantasioso ed eclettico, definito persino più bello e spettacolare della prodezza di Maradona ai Mondiali del Messico nella indimenticabile sfida con l’Inghilterra.

MaraToma più bravo di Maradona? Tra l’ex trequartista salentino e il Pibe de Oro c’è appunto una rete che fa la differenza. Il paragone può sembrare irriverente. Eppure, ancora oggi Antonio Toma può vantarsi di aver disegnato una perla che sembra aver cancellato il “lampo di genio” di Dieguito.

Tutto partì da un sondaggio del quotidiano spagnolo “Marca”, nel gennaio del 2009, per scegliere il gol più bello di sempre. Il risultato, come emerse dal sito internet del tabloid iberico, fu alquanto sorprendente. Quasi un plebiscito per una “invenzione” di Antonio Toma, che ai suoi tempi venne appunto soprannominato dai suoi tifosi salentini MaraToma, durante una partita del campionato dilettanti disputata dal Matino sul campo in terra battuta dell’Agropoli (stagione ’91-’92).
Il video, che ancora oggi gira sul web, mostra le fasi salienti della strepitosa azione del fantasista nativo di Maglie: nel filmato si vede chiaramente che parte con la palla al piede da oltre metà campo, salta in dribbling come birilli almeno sette avversari e solo davanti al portiere lo mette a sedere con una finta per poi gonfiare la rete con un tocco delizioso.

Ad Antonio Toma, colpito da improvvisa celebrità, non gli sembrò vero di aver fatto meglio di un fuoriclasse come Maradona. “Per una volta nella mia vita ho superato Diego - disse con un pizzico di soddisfazione. Lui era il mio idolo. Ho cercato di emularlo, anche se la mia non è stata una carriera così luminosa. Quello di Agopoli è sicuramente uno dei miei ricordi più belli. Mancavano pochi minuti al termine di una partita inchiodata sullo 0-0. Spinto dal mio estro, decisi di fare tutto da solo, scartai mezza squadra e riuscii a segnare un gol meraviglioso, incredibile. Il sondaggio del quotidiano “Marca” mi ha piacevolmente sorpreso. Io davanti al mitico Maradona: chi l’avrebbe mai detto”.

Antonio Toma, come calciatore aveva piedi buoni e talento. Forse, il suo carattere un po’ bizzarro gli ha impedito di sfondare nel calcio che conta.
Ha giocato soprattutto nei dilettanti (Bitonto, Maglie, Nardò, Matino, Aradeo, San Cassiano), con una parentesi in C1 a Casarano e Bisceglie. “Avrei sicuramente potuto fare molto di più - ha sempre dichiarato non senza rammarico -. Sono rimasto nel Salento invece di trasferirmi altrove e dare una svolta alla mia carriera. Ma, ormai è acqua passata. Mi consolo con il gol più bello di sempre, anche se Maradona resta unico e inimitabile”.

Ora lo attende la nuova sfida con il Lecce, la squadra della sua terra che ha più nel cuore.

Nicola Lavacca
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