Vendemmia solidale, diversamente doc

Ha preso il via la seconda edizione di un progetto promosso dall'Anffas di Udine e da un'azienda agricola del posto per l'inserimento lavorativo di disabili nel settore vinicolo.

11/10/2012

Accade d'ottobre, in Friuli. Quando il sole cala dietro le colline al termine di una dura giornata di vendemmia, nonostante le braccia e la schiena indolenzite, la soddisfazione è palpabile mentre si osservano i cumuli di grappoli raccolti. Una soddisfazione qualitativamente superiore la devono aver provata di sicuro tutte le persone coinvolte nella seconda edizione di Diversamente Doc, il progetto promosso dall'Anffas di Udine e dall'azienda agricola Giorgio Colutta di Manzano, per favorire l'inserimento lavorativo nel settore vitivinicolo di persone con disabilità intellettiva e relazionale.

Anche perché, rispetto all'anno scorso, è stato coinvolto un gruppo più ampio di persone – una decina di ragazzi, in qualche caso provenienti anche da località più lontane da Udine, come Tolmezzo – a testimoniare la buona riuscita della prima edizione. Inoltre i ragazzi protagonisti del progetto, dopo aver raccolto ai primi di ottobre circa 20 quintali di uva rossa in compagnia del personale dell'azienda e di alcuni volontari dell'Anffas, quest'anno seguiranno anche la fasi successive della preparazione del vino: dalla spillatura all'imbottigliamento, al packaging e all'assemblaggio delle confezioni. Sempre a proposito di novità rispetto all'anno scorso, nel 2012 sarà prodotto il Refosco dal peduncolo rosso Doc Colli Orientali del Friuli, e non più il Friuliano. Il ricavato delle vendite sarà destinato alla continuazione del progetto nonché alle iniziative formative sulle abilità integranti delle persone con disabilità.

«Ci teniamo molto a sostenere la problematica dell'inserimento lavorativo di queste persone in un quadro legislativo che purtroppo non lo favorisce affatto, soprattutto nel settore agricolo», ha dichiarato Cristina Schiratti, presidente dell'Anffass di Udine. «Per ottenere l'inserimento lavorativo, infatti, la persona con disabilità si dovrebbe recare autonomamente al posto di lavoro, eppure tutti sanno che nella nostra Regione le aziende agricole sono in campagna e non raggiungibili agevolmente con i mezzi pubblici. Poi è necessario dare la possibilità a questi ragazzi, una volta completato il percorso scolastico, di acquisire le competenze indispensabili per inserirsi in un contesto lavorativo e un bagaglio di specifiche abilità tecnico-professionali nel settore, attraverso attività didattiche in aula, in laboratorio e stage in azienda».

Per questa ragione, Anffas Udine terrà un corso di formazione intitolato "Tecniche di fruttiviticoltura", a partire da fine ottobre fino a maggio 2013, che sarà realizzato dal Centro di formazione professionale della Cooperativa sociale Trieste Integrazione.
Per maggiori informazioni consultare il sito: www.anffas.net

Francesco Rosati
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Postato da Andrea Zilio il 11/10/2012 22:36

La lettura è iniziata grazie all'incipit. Bello, accattivante, poetico. Non è poco per un articolo che parla di cifre, di provvedimenti legislativi, di persone con disabilità. L'ho letto, ho conosciuto una esperienza di inserimento didattico-lavorativa interessante. Interessante perché riguarda persone che vengono preparate a superare le loro difficoltà intellettive e relazionali inserendole non in un ufficio, ma nei campi, nei vigneti, realtà tipiche del Friuli. Certo, l'impegno di chi si assume la responsabilità dell'iniziativa è grande perché, penso, la difficoltà non è soltanto quella di raggiungere autonomamente il luogo di "lavoro", ma quella di muoversi con destrezza in terreno accidendato, nell'usare attrezzi taglienti, nel chinarsi, alzarsi, spostarsi continuamente. Auguri all'Anffas di Udine.

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