Focsiv: "Tassare le banche? Bene"

"La proposta francese di tassare le banche per recuperare gli aiuti dati alla finanza va nella giusta direzione, ma non basta", dice Sergio Marelli rivolto al G20.

04/06/2010
Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv (Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontariato), che coordina 64 Organizzazioni non governative (Ong) cristiane attive nel campo della cooperazione e dell'aiuto allo sviluppo.
Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv (Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontariato), che coordina 64 Organizzazioni non governative (Ong) cristiane attive nel campo della cooperazione e dell'aiuto allo sviluppo.

“La proposta francese di introdurre nell'Unione europea una tassa sulle banche per recuperare gli aiuti dati al settore finanziario, sul modello della decisione annunciata dall'amministrazione Obama negli Stati Uniti, è un segnale di apertura che va verso la giusta direzione. Ma che da solo non basta”. Mentre a Busan, seconda città della Corea del Sud, prende ufficialmente il via il G20 delle Finanze, Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv commenta così la notizia della proposta francese nell’ambito della discussione su come regolamentare il sistema finanziario.

     “E' un'idea che ricalca la saggezza popolare del chi rompe paga dato che punta a non fare pagare ai cittadini gli errori delle banche”, prosegue Marelli. “Accogliamo con favore la crescente attenzione alle misure di regolamentazione del sistema finanziario internazionale che denota come ormai ci sia una consapevolezza diffusa sulla necessità di norme per recuperare l’eticità della finanza. Quello che però chiediamo da anni sono regole certe e condivise a partire dall’introduzione di una tassa (nella sua versione più recente la tassa sulle transazioni finanziarie internazionali) che oltre a contribuire alla stabilità del sistema finanziario tassando le attività speculative a breve termine, generi risorse nuove da destinare ai programmi di lotta alla povertà e al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio”.

     Secondo anticipazioni di stampa sulla bozza che circola in queste ore fra le delegazioni dei ministri delle Finanze e dei Governatori al centro delle discussioni del vertice ci sono i rischi per la ripresa economica derivanti dalle recenti turbolenze dei mercati. “Ci auguriamo che il summit al quale l’Italia sarà rappresentata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dal Governatore di Bankitalia Mario Draghi, tenga conto anche dei costi sociali che la crisi economica ha provocato, nel Nord e nel Sud del mondo” dice Marelli. In che modo? “Dando la precedenza alle misure di lotta all’evasione fiscale con l’introduzione dell’obbligo per le multinazionali di rendicontare il proprio bilancio paese per paese in modo da ostacolare l’evasione fiscale da parte delle grandi compagnie, e introducendo lo scambio delle informazioni tra banche e l’eliminazione del segreto bancario. Soprattutto portando avanti la lotta ai paradisi fiscali, presenti anche in Europa, dove ingenti capitali, spesso frutto dello sfruttamento di risorse nei Paesi poveri del sud, vengono depositati e sottratti alla fiscalità”, conclude il segretario generale della Focsiv.

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Postato da sianelma il 11/06/2010 14:12

Parere semplice:è necessario proporre leggi a livello mondiale sulle transazioni internazionali che quotidianamente vengono eseguite dalle multinazionali; altrimenti pagheremo sempre noi, non le banche che girano i costi su chi ha interessi verso lo 0% ,cioè sul comune cittadino;

Postato da andrea.vicere il 10/06/2010 00:06

Una generica tassa sulle banche rischia di venire trasferita direttamente sui risparmiatori, che già hanno conti correnti gravati da spese inique e con rendimento allo 0%. Chi rompe paga, ma non con soldi suoi.

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