E' il 20 novembre la Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ma troppi bambini nel mondo non ne vivono la gioia, tra violenze, povertà, abusi. Per quest'occasione che impone di riflettere sulle sofferenze dei più piccoli, l'organizzazione non governativa Terre des Hommes e la casa editrice San Paolo (in collaborazione con la rivista "Mondo e Missione") hanno deciso di presentare insieme a Milano, il 19 novembre, rispettivamente la campagna "IO proteggo i bambini" e il libro "Schiave", di Anna Pozzi e suor Eugenia Bonetti.
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erre des Hommes è una delle grandi organizzazioni umanitarie internazionali, e per la Giornata dell'infanzia ha rilanciato a livello italiano il messaggio della "Global Campaign for Prevention of Child Abuse", la Campagna internazionale per la prevenzione degli abusi sull'infanzia. Nel 2009, in Italia sono stati denunciati 4.187 abusi a danno di minori: "IO proteggo i bambini" vuole sensibilizzare l'opinione pubblica e fare pressioni su Comuni e governo, perché si impegnino sempre più a rafforzare le misure per la protezione dei bambini da abusi e violenze. In contemporanea, fino al 21 novembre Terre des Hommes (
www.terredeshommes.it) abbina una raccolta di fondi, con un sms solidale di 2 euro al numero 45509, su cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coop Voce, e da rete fissa Telecom. I proventi finanzieranno case dell'Ong per bambini a vario modo violati e sfruttati in Colombia, Mauritania e Perù.
Anche il libro "Schiave" edito dalla San Paolo si occupa di infanzie abusate di minorenni, all'interno di un quadro generale che affronta il drammatico fenomeno della tratta di donne e bambine ai fini della prostituzione. Si stima che tra le circa 30.000 prostitute straniere in Italia vittime di tratta, il 7% siano minorenni. Ricco di notizie e analisi generali come di storie umane drammatiche, il volume è frutto della collaborazione tra la giornalista e scrittrice Anna Pozzi e suor Eugenia Bonetti. La prefazione è di Dacia Maraini.
La religiosa, dopo 24 anni come missionaria in Kenya, nel 1991 è tornata in Italia e dal '93, presso il Centro di ascolto della Caritas a Torino, si è occupata di donne immigrate, data la sua conoscenza del mondo africano. Lì ha incrociato la propria vita con quella delle prostitute, soprattutto nigeriane, che fin dal primo momento hanno potuto contare su di lei. Dal 2000 l'Unione delle superiore maggiori d'Italia le ha affidato la responsabilità dell'Ufficio tratta, che coordina una rete di 250 suore, di 75 congregazioni diverse, che operano in 110 case di accoglienza per ex prostitute. Grazie a loro, oltre 5.000 donne sono uscite dalla prostituzione, riacquistando una vita dignitosa.
"Parecchie delle donne vittime di tratta in Italia sono minorenni", spiega suor Eugenia Bonetti. "La situazione si è aggravata quando i Paesi dell'Europa dell'Est hanno chiuso gli istituti per minori, e queste ragazzine che non avevano nessuno sono diventate prede dei trafficanti. Non avevano famiglia, mancavano di affetti e riferimenti. Sono state soggiogate anche affettivamente, e poi si sono ritrovate sulla strada. Anche quando dicono "Sono io che lo voglio" non è vero, perché conosciamo ormai troppe storie per non sapere cosa c'è dietro".
"Dopo la vita in strada, sono come morte dentro", continua con passione la religiosa. "In questi casi è davvero un lavoro difficilissimo ricostruire una persona. Lo è soprattutto con le minorenni, perché hanno saltato l'adolescenza. Ma è bello poi vedere questi fiori appassiti che rifioriscono poco per volta. Noi religiose vogliamo essere donne che aiutano altre donne a ritrovare voglia di vivere, identità, dignità".