I cassonetti non sono tutti uguali

La Caritas Ambrosiana, attraverso le cooperative sociali della rete R.I.U.S.E., restituisce valore a migliaia di vestiti usati.

20/11/2012

Sei cooperative sociali coinvolte, 200 convenzioni con i Comuni, 400 parrocchie aderenti. E ancora, circa 1.300 cassonetti posizionati nella sola Diocesi di Milano, 8mila tonnellate di materiale raccolto nel corso del 2011, oltre 600mila euro investiti per il cassonetto "Sicurcass", certificato in relazione alla sicurezza. Questi numeri, certo significativi, raccontano solo in parte l'importanza del ruolo di Caritas Ambrosiana all'interno di un progetto portato avanti da 1998 a oggi e capace oggi di dare aiuto a migliaia di famiglie in difficoltà, di offrire lavoro a chi, come i disabili, altrimenti faticherebbe a trovarlo, di alimentare un circuito virtuoso nel riciclaggio dei rifiuti e nella tutela dell'ambiente. C'è modo e modo, infatti, di ridare vita ai vestiti che vengono dismessi dai cittadini milanesi ma che risultano ancora in buono stato: l'operazione "Dona valore" è una vera e propria raccolta "differenziata". Differenziata, innanzitutto, dagli altri competitor presenti sul mercato perché Caritas ha alle spalle una storia unica di impegno sociale, di immersione totale nelle realtà in cui opera, di garanzia della serietà delle persone coinvolte nei suoi progetti. Oltre ai risultati, infatti, contano la responsabilità e l'etica, la consapevolezza e la visione a 360 gradi. Con "Dona valore" più che mai, lo scopo non è arricchirsi ma creare ricchezza per gli altri, in forme diverse. E ancora una volta le cifre ci vengono in soccorso per capire la dimensione del fenomeno e, soprattutto, alzare l'asticella in vista del futuro prossimo: in 13 anni di onorato servizio, i cassonetti Caritas sono stati il motore di 76 progetti sociali di cui hanno beneficiato 3.500 persone; nonostante la grave crisi economica che ha colpito l'Italia con ricadute pesantissime, a causa dei tagli, per tutto il terzo settore, non si è ridotto di una sola unità il numero complessivo di soggetti svantaggiati impiegati con contratti di lavoro subordinato; 1.500.000 di euro erogati a sostegno di servizi socio-assistenziali condivisi con Caritas sul territorio della Diocesi di Milano dal 1998 al 2012, di cui oltre 200mila nei soli ultimi 12 mesi.

C'è dell'altro: con i cassonetti "Dona valore" sono stati risparmiati 1.500.000 di euro all'anno in virtù del mancato smaltimento del materiale raccolto e si è assistito una riduzione netta degli inquinanti. Il coinvolgimento diretto delle cooperative sociali ne fa una delle espressioni più riuscite sul territorio milanese di connubio tra imprenditorialità e spirito solidaristico: esemplare, in questo senso, l'impegno del Consorzio Farsi prossimo che coordina l'organizzazione operativa del servizio mettendoci la faccia in prima persona in qualità di garante nei confronti di tutti i soggetti terzi con cui vengono sottoscritte le diverse convenzioni. Ma in concreto a chi sono stati rivolti i progetti sostenuti da Caritas Ambrosiana attraverso la "ricchezza" creata dai cassonetti? Nella speciale classifica dei destinatari dei contributi, il primo posto è toccato a stranieri e rifugiati con 355.050 euro, seguiti da minori (295.058 euro) e disabili psichici (231.486 euro). «Le cooperative della rete - si legge nel rapporto diffuso - si impegnano a impiegare nella raccolta 2 lavoratori ogni 80 cassonetti, molto più dello stretto necessario e di quanto facciano altre organizzazioni attive nella raccolta di indumenti usati. Più cassonetti verranno installati e più persone potranno avere un'opportunità d'impiego. Se riuscissimo a raccogliere 10mila tonnellate al posto delle attuali 8mila potremmo dare occupazione ad altre 10 persone. Per noi la priorità va al lavoro e non al profitto».

Alberto Picci
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