I veri Vip siamo noi

Vip, cioè Very invalid people: nuova iniziativa di Cittadinanzattiva. Stufa della “caccia alle streghe” a scapito dei disabili, l’associazione lancia la campagna di sensibilizzazione.

22/04/2011
Vip. Non più Very important people, o meglio: Very important people perché invalid, alle prese con handicap di varia natura, più a rischio di emarginazione.
Vip. Non più Very important people, o meglio: Very important people perché invalid, alle prese con handicap di varia natura, più a rischio di emarginazione.

«Sono un Vip». Persone davvero importanti sì, perché più a rischio di emarginazione: perché costretti a fare i conti con handicap fisici o mentali. E' questa la risposta che i «Very invalid people» danno alla “caccia alle streghe” che da diversi mesi riguarda i cittadini portatori di invalidità e destinatari di misure di sostegno come le pensioni di invalidità. E «Sono un Vip» è la campagna di mobilitazione promossa da Cittadinanzattiva con le sue reti del Tribunale per i diritti del malato e il Coordinamento nazionale associazioni malati cronici (Cnamc), contro gli abusi di potere nei confronti dei cittadini invalidi, a cui hanno già aderito le principali organizzazioni dei pazienti colpiti da patologia cronica o rara e aderenti al Cnamc, alcune delle principali associazioni di difesa dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Lega Consumatori, Movimento difesa del cittadino, Movimento consumatori, Unione Nazionale Consumatori), e associazioni del mondo della disabilità.


         La Campagna si svilupperà attraverso una raccolta di firme online sul sito http://www.sonounvip.it/, nonché con centinaia di banchetti sull'intero territorio nazionale, e una manifestazione nazionale in programma a Roma per la fine del mese di maggio. «Falsi ‘storpi’, ‘approfittatori’, ‘scrocconi’. Troppe volte abbiamo letto e sentito negli ultimi tempi parole come queste per descrivere i cittadini beneficiari di indennità economiche legate ad uno stato di invalidità, senza fare alcuna differenza tra chi ne ha vera necessità per vivere e chi invece truffa la collettività e lo Stato», afferma Cittadinanzattiva. E il segretario generale, Teresa Petrangolini, precisa: «Vogliamo lottare contro gli abusi di potere che ci sono stati segnalati da tutt'Italia. Le nuove procedure previste dall'Inps sono per noi un chiaro esempio di cieca burocrazia, alcune delle stesse sono inoltre chiaramente contrarie a quanto deciso dal nostro Parlamento; stanno avendo effetti deleteri sui diritti dei cittadini, limitandone scorrettamente l'accesso e attuando una politica di contenimento dei costi che invece di fare una efficace lotta agli imbroglioni grava ingiustamente sulla pelle delle persone».  

        «Non vogliamo difendere gli imbroglioni, che è quello che ci sentiremo dire sicuramente nelle prossime ore»,  ha aggiunto Petrangolini, «ed è per questo che abbiamo pensato ad un titolo come Very invalid people. L'obiettivo nostro e delle decine di associazioni che sostengono la campagna è opporci ai disagi derivanti dalle procedure per il riconoscimento delle minorazioni civili». Sulla base di queste procedure infatti, ricorda Cittadinanzattiva, le persone «devono attendere tempi lunghissimi per il riconoscimento delle minorazioni civili e delle indennità correlate a causa dell’inefficienza delle procedure informatiche e della moltiplicazione dei passaggi burocratici; dopo la visita della Commissione Asl integrata con un medico dell’Inps, sono obbligati ad ulteriori accertamenti in contrasto con gli obiettivi di semplificazione e di rispetto della dignità della persona; sono costretti ad attendere a lungo i verbali degli accertamenti sanitari e a fare i conti con procedure di pagamento bloccate da tempo; sono richiamati indebitamente a visita; incontrano numerosi ostacoli all’esercizio del diritto di accesso alle indennità». 

    «In troppi casi – continua l’associazione -, sulla base delle informazioni in nostro possesso, le azioni intraprese dallo Stato si svolgono al di fuori del rispetto delle norme, in quanto: comprimono i diritti dei cittadini realmente invalidi; riducono arbitrariamente i requisiti previsti dalla legge per l’assegnazione delle indennità correlate al riconoscimento delle minorazioni civili; appaiono strumentalizzate per il raggiungimento di un obiettivo non dichiarato, ovvero il massimo contenimento possibile della spesa assistenziale».  

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Postato da mira il 26/04/2011 18:19

sono completamente d'accordo su questa tesi. Come figlia di una persona ormai anziana, ma disabile da quaranta anni trovo ignobile l'atteggiamento di falsa regolamentazione dell'applicazione delle leggi sulle disabilità. A volte sembra un vero accanimento contro persone (soprattutto ormai in età avanzata) costrette a continui controlli, con tutte le ovvie difficoltà di spostamenti ecc. mentre per i soliti "furbi all'italiana maniera" la scusa per continuare a frodare non solo lo stato, ma soprattutto coloro che ne hanno davvero bisogno, c'è sempre. Quando una persona non cammina più da 30 anni, ha fatto chemio e cortisone da una vita, si rompe spontaneamente per una osteoporosi gravissima, ha passato metà della vita facendo il tour degli ospedali, che altro deve avere per essere considerata disabile? mi vergogno di essere cittadina di uno stato che per risparmiare toglie sempre a chi non ha più nè salute nè un'aspettativa di vita. scusate lo sfogo.

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