Il volontariato in fiera

Dal 17 al 20 febbraio, a Lucca, c'è Villaggio solidale, il primo salone nazionale di settore, dedicato a quegli italiani che si impegnano gratuitamente a vantaggio degli altri.

17/02/2011
Maria Pia Bertolucci, vice presidente del Centro nazionale per il volontariato, presenta Villaggio solidale, il primo Salone nazionale del volontariato, in programma a Lucca dal 17 al 20 febbraio 2011.
Maria Pia Bertolucci, vice presidente del Centro nazionale per il volontariato, presenta Villaggio solidale, il primo Salone nazionale del volontariato, in programma a Lucca dal 17 al 20 febbraio 2011.

Il Villaggio solidale prende forma in Toscana, in una frazione di Lucca, nell'area dell'ex oleificio Bertolli, circa 7.500 metri quadrati rimessi a nuovo qualche anno fa e diventati un attrezzato polo espositivo:  è il primo Salone nazionale interamente dedicato al mondo del volontariato italiano. L’appuntamento è in programma dal 17 al 20 febbraio. I riflettori sono puntati sulle realtà quotidianamente impegnate a vantaggio di chi soffre, è emarginato o fa fatica, in prima fila nella tutela dell'ambiente, attive nel promuovere una cultura vivificata dai valori della solidarietà, dell'accoglienza, della pace.

La manifestazione apre di fatto l'anno europeo dedicato al volontariato e si concentra su quattro temi principali: servizi, partecipazione, educazione e innovazione. Non ci sono solo gli stand, ciascuno a presentare progetti e iniziative. Il programma, infatti, è aricchito da convegni, seminari, workshop e laboratori. Al Villaggio solidale sono attesi, tra gli altri,  il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Maurizio Sacconi, il presidente dell'Anci e sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l'economista e presidente dell'Agenzia per le Onlus Stefano Zamagni, il presidente della Caritas italiana monsignor Giuseppe Merisi,  il Capo Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, che proprio qualche giorno fa è stato riconfermato portavoce del Forum del terzo settore.

Il volontariato, oggi, in Italia coinvolge diverse centinaia di migliaia di persone. E’ il Friuli Venezia Giulia la regione italiana con la più alta concentrazione di associazioni in rapporto al numero di abitanti. Nella regione ci sono complessivamente 1.591 organizzazioni no profit, pari a 128,9 realtà per ogni 100 mila abitanti. Al secondo posto c’è la Valle d’Aosta con 119,7 organismi per ogni 100 mila abitanti. Seguono la Toscana (119,6), le Marche (112,1), l’Emilia Romagna (105,9), il Piemonte (100,8). Le regioni con la più bassa densità di associazioni sono la Campania (27,9), la Sicilia (34,1), il Lazio (34,8). E’ quanto risulta dalla banca dati del Cnv, il Centro nazionale per il volontariato presieduto da Giuseppe Zamberletti, che guida la fila dei promotori e degli organizzatori di Villaggio solidale. In numeri assoluti, la regione con più associazioni censite è la Lombardia (5.703), seguita dal Veneto (4.608), dall’Emilia Romagna (4.655), dal Piemonte (4.482) e dalla Toscana (4.460). Le regioni con meno associazioni sono la Valle d’Aosta (153) e il Molise (252).
 
Complessivamente, in Italia sono oltre 42.000 le associazioni di volontariato. Secondo le cifre fornite dal Cnv, il 26,5% delle associazioni opera nel settore strettamente sanitario (dalla donazione del sangue al trasporto sanitario), il 20,7% è attivo nel sociale, il 14,9% nel socio-sanitario, il 7% nel campo della protezione civile, il 5,3% nei beni culturali, il 4% nei beni ambientali e il 2% nel volontariato internazionale. Fra le associazioni maggiormente radicate con sezioni sul territorio nazionale ci sono l'Avis, l'Aido, la Croce Rossa Italiana, l'Acat, le Misericordie, le Pubbliche Assistenze, l'Auser, i Fratres, la Fir-Ser, il Club Alpino Italiano e l'Unitalsi.

«Organizzando Villaggio solidale», ha detto Maria Pia Bertolucci, vicepresidente del Centro nazionale per il volontariato, «abbiamo corso un bel rischio. In soli 90 giorni Villaggio solidale è cresciuto prima di tutto nella nostra consapevolezza, ma anche e soprattutto all’esterno, fuori di noi. Abbiamo lavorato a cercare intese, tessere relazioni, costruire presenze e ci siamo riusciti, iniziando a costruire un sogno che rincorriamo da tempo: fare rete, costruire progetti comuni. In un mondo globalizzato, la forza della rete è vitale e fondamentale».




Alberto Chiara
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