L'Aquila riparte dal microcredito

Mentre la ricostruzione del centro storico è ferma, un progetto di Etimos Foundation ha contribuito a un'altra ricostruzione: quella del tessuto socio-economico

09/04/2013

Sono passati quattro anni dal terremoto che ha colpito L'Aquila, ma a guardare le condizioni in cui versa ancora il suo centro storico il sisma potrebbe essere avvenuto ieri. La ricostruzione procede a rilento, per non dire che è ferma. C'è chi dice che ci vorranno almeno altri cinque anni, chi addirittura dieci, prima che il centro storico cittadino torni a vivere.

Eppure c'è una ricostruzione che procede: 353 imprese, 18 cooperative, 201 famiglie hanno potuto rimettersi in piedi grazie a "Microcredito per l'Abruzzo", un progetto di microcredito di Etimos Foundation che, dal gennaio 2011, ha erogato 13 milioni 600 mila euro per un totale di 572 finanziamenti. Il progetto si è rivelato un valido sostegno alla popolazione abruzzese fortemente provata dal terremoto e dalla crisi economica globale che si è abbattuta più o meno contemporaneamente alla calamità naturale. Ha infatti garantito l'accesso al credito a soggetti che altrimenti ne sarebbero rimasti esclusi.

"A quattro anni dal sisma", spiega Marco Santori, presidente di Etimos Foundation, "possiamo dunque dire che c'è una ricostruzione che procede, all'Aquila e nei Comuni del cratere. Non riguarda gli edifici e le infrastrutture, ma un elemento altrettanto importante per il futuro della città e di chi ci abita. Parliamo della ricostruzione del tessuto economico e sociale, in particolare di quella fascia più debole, fatta di piccoli commercianti, artigiani e altre attività del terziario, che in questi anni hanno subito un duplice colpo: il terremoto prima e una congiuntura economica costantemente negativa dopo".

I destinatari principali del progetto sono stati quindi i microimprenditori: oltre l'85 per cento del volume di finanziamenti erogato, pari a 11 milioni 500 mila euro, ha avuto come obiettivo l'impresa, in particolar modo le categorie sfavorite o del tutto escluse dal credito come le start up (35 per cento dei finanziamenti), le donne (38 per cento) e i giovani (20 per cento).

Dal fondo iniziale di 5 milioni di euro dato in gestione a Etimos Foundation dalla Protezione Civile, 4.530.000 euro sono stai utilizzati per costituire il fondo di garanzia che permette l'erogazione di microcrediti. L'erogazione dei finanziamenti avviene concretamente attraverso le banche aderenti al progetto: l'85 per cento degli sportelli del territorio. Le banche utilizzano fondi propri. L'accordo stipulato con gli istituti locali ha definito chiaramente le tipologie di prodotto e le relative condizioni, oltre ad aver impegnato le stesse banche a garantire un effetto di moltiplicazione sul fondo di garanzia.

L'accordo con gli istituti di credito che hanno aderito al progetto, ha permesso che le banche erogassero i finanziamenti senza la necessità di chiedere alcuna garanzia personale o patrimoniale, condizione fondamentale per garantire l'accesso al credito a soggetti svantaggiati in un contesto post-emergenziale come quello abruzzese.

"Microcredito per l'Abruzzo" è un progetto improntato a un modello innovativo e sostenibile, lontano da logiche assistenzialiste, perché riconosce la centralità della dignità dei beneficiari, che sono messi così nella condizione di poter restituire quanto è stato loro prestato.

Inoltre, un'altra chiave del successo del progetto è stato l'ampio coinvolgimento degli attori economici locali, a partire dal sistema bancario del territorio colpito dal sisma. Anche in quest'occasione, quindi, il modello microcreditizio si è confermato un valido strumento di welfare e sviluppo socio-economico non solo nei Paesi del Sud del mondo, ma anche in quelle economie avanzate messe a dura prova da stagnazione economica e contrazione del credito.

Tutti i dati dei finanziamenti di "Microcredito per l'Abruzzo" sono pubblicati on line e in tempo reale. Possono essere consultati qui: www.etimedia.org

Francesco Rosati
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