Strade nuove per l'Italia

Il Movimento di volontariato italiano (MoVi) dal primo al 3 giugno organizza un "laboratorio" a Roma per mettere a punto progetti e iniziative per la crescita del Paese.

26/05/2012
Una manifestazione per il lavoro. Foto Ansa. Anche la fotografia di copertina è dell'agenzia Ansa.
Una manifestazione per il lavoro. Foto Ansa. Anche la fotografia di copertina è dell'agenzia Ansa.

Lo hanno chiamato «laboratorio» e non convegno «perché qui vogliamo elaborare proposte nuove per il nostro Paese», dicono gli organizzatori. L’iniziativa “Strade nuove per l’Italia. Profezie e responsabilità dei cittadini per ripartire dalla crisi”, promossa dal Movimento di volontariato italiano (MoVi), si terrà a Roma dall’1 al 3 giugno prossimi presso l’Hotel casa del Pellegrino al Santuario del Divino amore. Da ogni parte d’Italia arriveranno cittadini e organizzazioni per rispondere all’appello.

«L’obiettivo dell’iniziativa è quello di proporre un momento in cui volontari, associazioni, movimenti, reti e società civile, semplici “cittadini inquieti” possano confrontarsi su ciò che sta accadendo in Italia e sulle responsabilità che abbiamo per il nostro futuro», spiega Franco Bagnarol, presidente del MoVi.

In questo momento il volontariato deve rimettersi in gioco: «La crisi economica e sociale che stiamo attraversando», continua Bagnarol, «ha affondato non solo i bilanci degli Stati, delle banche e delle famiglie, ma anche teorie, pregiudizi, stili di vita che parevano indiscutibili. Il ‘pensiero unico’ individualista ha fatto anch’esso bancarotta. C’è un nuovo progetto di società che dobbiamo ricostruire insieme, senza chiuderci in vecchi recinti, bensì riscoprendo la bellezza del prendersi cura della comunità».

Proteste di piazza nell'Italia di oggi. Foto dell'agenzia Eidon.
Proteste di piazza nell'Italia di oggi. Foto dell'agenzia Eidon.

C’è bisogno, conclude il presidente del MoVi, «di far crescere nel Paese quel “tesoro di gratuità e partecipazione” che si è accumulato nelle mobilitazioni per i beni comuni e attraverso la generosità invisibile di molti volontari, insegnanti, educatori, associazioni, testimoni, famiglie, movimenti politici e organizzazioni religiose. Una gratuità intesa non solo ed esclusivamente come assenza di compenso, ma come rifiuto dell'etica mercantilistica, per farsi carico responsabilmente e gratuitamente della convivenza umana e di conseguenza della dimensione sociale dell'impegno, anche in politica».

L’evento si aprirà con un teatro forum sul tema “Ripartire dalla crisi”. I partecipanti si divideranno poi in cinque gruppi di lavoro dedicati ad ambiente e sostenibilità; partecipazione e politica; welfare; disuguaglianze, squilibri e legalità; dall’individuo alla comunità. E per rendere evidente che no si riparte da zero è previsto anche uno spazio per “racconti e testimonianze di processi partecipativi che hanno funzionato”. Dai Comitati civici per una nuova democrazia al movimento Se non ora quando, alle iniziative per il referendum sull’acqua alla Banca etica. Un’attenzione particolare sarà poi dedicata al Sud, ancora più penalizzato dalla crisi economica.

Annachiara Valle
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