04/12/2012
Il professor Francesco Pugliese con padre Zanotelli.
Un modo nuovo e coinvolgente di “fare scuola”, una scuola «capace non solo di dire com’è il mondo, ma in grado di sollecitare lo studio su come potrebbe essere». E' lo scopo a cui voleva arrivare Francesco Pugliese, docente di discipline giuridiche ed economiche dell'Istituto tecnico di Predazzo, in provincia di Trento, quando - nel biennio 1998/1999 - guidò i suoi studenti in una ricerca sulla bellezza (che tra queste montagne nonmancano di certo) e sull’importanza delle realtà abitative del loro territorio (qui ha sede tra l'altro la scuola alpina militare più antica del mondo, quella della Guardia di Finanza). Quella ricerca divenne un libro e da allora la classe si è trasformata in una piccola casa editrice. L’ultimo volume, Piccola guida alla cooperazione, è un viaggio nel mondo del volontariato e delle ong, settore molto ampio, radicato e diffuso in Trentino.
L’approfondimento su questo tema, nato anche dalle iniziative di don Lorenzo Guetti, evidenzia il ruolo e le potenzialità della cooperazione per i giovani liceali; il ricavato della diffusione del libro infatti ha concorso alla realizzazione del terzo pozzo per acqua potabile nel territorio della Repubblica del Benin. Il successo di questi elaborati trasformati in libro è significativo ed attesta l’efficacia della proposta educativa messa in atto dal professor Pugliese e della sua “didattica innovativa”.
Il progetto fu accolto con vivo interesse e partecipazione dagli alunni coinvolti fin dalla nascita di questa avventura editoriale, quando uscì il primo libro: La magnifica comunità di Fiemme. Il successo fu tale che la sua pubblicazione e la diffusione nella valle e nelle scuole della Provincia fu una conseguenza quasi scontata. Visto l’ottimo riscontro sia degli studenti che della collettività, negli anni successivi, nonostante il trasferimento del professor Pugliese nella sede di Cavalese, questo progetto educativo è stato riproposto, partendo sempre da un argomento che ha a che fare con i programmi didattici curriculari, pianificando tempi, metodologie, strumenti, obiettivi, conoscenze, competenze e criteri di valutazione, secondo le varie necessità;
Con una particolarità: gli studenti erano sempre protagonisti attivi durante tutta la realizzazione. Diventavano autori, redattori, correttori di bozze, caporedattori. E il bello è che nessuno dei testi è stato composto con il fine della pubblicazione, ma alla fine il prodotto era tale che finiva per essere pubblicato. All'esperienza editoriale si aggiungeva l’impegno missionario. Come quello partito nel 2002 grazie alla significativa somma raccolta con la pubblicazione del libro Sulla pena di morte, somma consegnata a Padre Zanotelli (missionario comboniano) a sostegno di un centro per ragazze-madri in Kenia. Con i successivi testi è continuata la volontà di devolvere il ricavato della loro diffusione a favore di opere umanitarie. Spiega Pugliese: «La decisione di impegnarsi in progetti di raccolta fondi e di solidarietà è anch’essa legata a motivazioni di ordine didattico: promuovere l’educazione alla solidarietà, sostenere l'interiorizzazione dei diritti umani, sostenere la formazione di competenze civiche, promuovere una cittadinanza attiva e responsabile, creare consapevolezza su problemi del mondo d’oggi, problematizzare, riflettere e agire».
Valentina Bottini