03/07/2010
Tra le campagne d'intervento dell'associazione Intervita Onlus (che sostiene 800 mila persone nelle zone più povere di Asia, Africa e America Latina) c'è l'impegno a contrastare lo sfruttamento sessuale dei bambini legato al turismo in Cambogia. L'organizzazione non governativa di cooperazione allo sviluppo, che ha sede a Milano, conta di riuscire a informare nel corso del 2010 il 20 per cento dei turisti internazionali e il 10 per cento della popolazione cambogiana sul dramma di tanti bambini di strada, orfani o costretti a lavorare per la famiglia.
Il piano di prevenzione e informazione coinvolgerà 100 conducenti di moto-risciò (il mezzo più utilizzato dai turisti) e 50 gestori di hotel e guest house; rafforzerà servizi di denuncia e di richiesta di aiuto via telefono; piazzerà cartelloni informativi nei punti strategici delle città e stamperà 4.000 libretti in inglese e khmer sulla lotta al turismo sessuale.
In Cambogia, a Battambang, Intervita sostiene un centro d'accoglienza e recupero per 120 bambini di strada e minori vittime della tratta di esseri umani, mentre a Svay Rieng i bambini e ragazzi che beneficiano di un rifugio analogo sono 300.
Intervita (www.intervita.it; numero verde 848883388) è presente in Italia dal 1999 e conta su 40.000 sostenitori italiani. Opera in 13 Paesi con partner locali e realizza progetti di sviluppo integrato, in modo da creare basi solide per un futuro migliore; in ogni situazione, il primo oggetto d'attenzione sono le condizioni e i diritti dei bambini.
Rosanna Biffi