Non fiori ma opere di bene

Nella sede di via degli Olimpionici a Roma, Salvamamme ha festeggiato i 3 anni di attività della struttura che sostiene mamme e bambini in difficoltà socio-economiche Ecco i numeri

07/01/2013

2.634 donne e 3.448 bambini fino a 3 anni di età: sono i beneficiari dei servizi del Centro nutrizionale gestito da Salvamamme a Roma nel triennio 2009-2012. Una scommessa vinta dall'associazione, grazie anche alla collaborazione nata con i servizi sociali del Comune i cui assistenti si sono fatti carico di segnalare con apposite relazioni i casi più bisognosi di aiuto. Il target di riferimento sono donne disoccupate o impegnate solo per qualche ora, costrette a cavarsela in molti casi senza l'aiuto di una figura maschile stabile. Al centro nutrizionale hanno trovato ciò di cui avevano bisogno per sopravvivere: generi alimentari, integratori, latte di formula se prescritto dal pediatra e prodotti per l'igiene. Ma non solo: le donne che si sono avvicinate alla struttura sono state messe nella condizione di partecipare gratuitamente a numeri organizzati tenuti da figure professionali specializzate: oltre a incontri con il pediatra, sono intervenute anche una ginecologa e un'ostetrica per affrontare da più punti di vista le delicate fasi dell'allattamento al seno, dell'alimentazione e dell'igiene durante la gravidanza, dello svezzamento del bambino. E ancora, incontri sulla prevenzione delle malattie più comuni e sul ruolo genitoriale pre e post partum. Le 2634 mamme che hanno usufruito dei servizi del Centro appartengono a 73 nazionalità differenti: più nel dettaglio, delle 2141 donne straniere interessate, il 32% proviene dall'America, il 27% dall'Africa, il 14% da altri Paesi europei e il 7% dall'Asia. 493, invece, le mamme italiane, con una drastica e non facilmente spiegabile diminuzione nel corso del 2012: se nel 2010 infatti si sono registrati 194 casi e nel 2011 210, il numero è calato nell'ultimo anno toccando quota 89. «Il Centro in questi 3 anni di avvio ha sviluppato 700mila euro in beni di prima necessità, inoltre, in qualche caso i materiali sono stati forniti gratuitamente da aziende. È così che è diventato una realtà straordinaria»  ha dichiarato Grazia Passeri, presidente di Salvamamme. Ogni singolo oggetto è stato quietanzato e se ne conserva ricevuta, in conformità alla normativa sulla riservatezza dei dati personali.

Alberto Picci
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