Lo Cicero, l'Unicef va a meta

Il giocatore di rugby - pilone della nazionale italiana - è il nuovo testimonial della Campagna "Vogliamo zero" che si pone l’obiettivo di azzerare la mortalità infantile.

21/04/2012
Andrea Lo Cicero. Foto Ansa. La fotografia della copertina è dell'agenzia Eidon.
Andrea Lo Cicero. Foto Ansa. La fotografia della copertina è dell'agenzia Eidon.

Sempre in prima linea. In campo, da pilone. E fuori, nel sociale. Andrea Lo Cicero, detto il Barone, ha un cuore grande così, da atleta e nella vita. E' una furia, alla testa della mischia. E assicura un impegno costante, per aiutare chi è meno fortunato. Ora, mette a segno una prima in assoluto per un rugbista. Alla vigilia dei 36 anni (li compie il 7 maggio) diventa testimonial per l’Unicef, come nessun collega prima di lui.

Un legame che si perde nel tempo; adesso l’ufficialità: il pilone etneo del Racing Parigi collaborerà alla campagna "Vogliamo Zero", che si pone l’obiettivo di raggiungere l'azzeramento della mortalità infantile. «Con questa meritoria organizzazione collaboro ormai da anni, ora però è arrivata questa nomina ufficiale, che mi fa piacere e mi riempie di orgoglio», spiega Lo Cicero. «E’ un impegno da portare avanti con entusiasmo, e spero che il nostro rapporto duri il più a lungo possibile». Voglia di dare una mano, ma pure grande curiosità: «Il primo obiettivo è quello di andare a studiare sul campo cosa accade». In Africa, il primo viaggio: «Con Davide Usai, direttore generale di Unicef Italia, s’era già parlato di un viaggio nel continente africano: penso che partirò al termine della tourné estiva con l’Italia del rugby».

Andrea Lo Cicero. Foto Ansa,
Andrea Lo Cicero. Foto Ansa,

Lo Cicero, il primo rugbista coinvolto. Magari ne seguiranno altri: «Per ora comincio io, poi si vedrà. Sarebbe bella una collaborazione tra Unicef e Fir, magari legando il logo dell’Unicef alla maglia azzurra. Vedremo». L’importante era iniziare: «Aiutare il prossimo, soprattutto chi è meno fortunato, deve essere una priorità per la gente, soprattutto per chi al contrario dalla vita ha avuto tanto».

Ognuno ha bisogno di qualcuno. Lo Cicero lo sa bene. Anni fa, il mondo sembrava essergli crollato addosso, quando il fantasma della depressione gli era entrato dentro ma il pilone catanese quell’infido nemico l’ha sconfitto, distrutto, annichilito. Del resto, non è un pilone mica per caso: «In quei momenti, però, sei solo, devi trovare la forza dentro te stesso. E’ come quando sei in mischia, in prima linea: fai parte di un gruppo, ma è come se fossi solo col tuo diretto avversario, a spingere, a lottare, a soffrire. C’ero abituato sui campi di rugby, mi è servito nella vita».

Ivo Romano
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