12/04/2012
Il problema, al massimo, è il trasporto, ma il Festival
internazionale della zuppa, in programma domenica 22 aprile, è un'iniziativa
curiosa sostenuta però da un'idea di integrazione che renderebbe migliori molte
delle nostre città. Anche quest'anno la manifestazione andrà in scena a
Bologna, frazione Corticella (via Stoppato) e le associazioni che si stanno facendo
carico dell'organizzazione sono: "Oltre...", da 15 anni impegnata, con il
contributo di professionisti e volontari italiani e stranieri, in animazione urbana
per creare occasioni di socialità, formazione, convivio e scambio culturale; Krila/TdO, un collettivo di formatori, attori, registi, ricercatori e pedagogisti che si occupano di teatro dell’oppresso; Agorà dei Mondi, associazione di donne immigrate e italiane.
Il Festival della zuppa è nato nelle strade del quartiere
multietnico di Wazemmes, a Lille (Francia), dove sono particolarmente numerosi
residenti di origine maghrebina e asiatica, che pure si stanno impegnando a
fondo per trovare un terreno comune di civile convivenza. L'idea è di stimolare
la condivisione cittadina e la "fusione" delle diverse etnie per
rompere quella chiusura di cerchie ristrette di connazionali che a volte si
creano istintivamente nel sentirsi stranieri. Il successo è stato tale che
città come Barcellona, Berlino, Cracovia e Francoforte l'hanno immediatamente
fatta propria. E in Italia la prima a muoversi è stata Bologna.
Per partecipare è sufficiente cucinare 10 litri di zuppa da
offrire negli appositi banchetti di degustazione installati lungo il
"percorso": le giurie, al termine della giornata, votano le più
gustose consegnando ambiti mestoli d'oro, d'argento e di bronzo. Novità di
quest'anno, il mestolo verde per la zuppa più ecosostenibile.
Il Festival 2012 ha scelto di aderire al progetto
"Spreco zero", ideato dal gruppo di lavoro "Last minute
market", che da qualche anno concentra le proprie energie nel settore del
controllo e della prevenzione degli sprechi proponendo soluzioni alternative e
sostenibili per ridurre l'impatto ambientale.
Alberto Picci