20/06/2011
Bill Gates, fondatore di Microsoft, uno degli uomini più ricchi del mondo.
Anche l'Italia avrà il suo Bill Gates? Ci scommette l'Unicef, che ovviamente non è interessata al Gates inventore di sistemi operativi per computer. All'Unicef interessa il Bill Gates di oggi, quello che insieme alla moglie Melinda ha dato vita a una Fondazione internazionale impegnata in prima linea nella lotta all'Aids, alla malaria e per la diffusione delle vaccinazioni infantili. Con una giornata di studio sul tema “Filantropia e povertà globale”, lunedì 20 giugno Unicef Italia (insieme alla LUISS e all'Unione industriali di Roma) avvia un ciclo di incontri che vogliono stimolare nel nostro paese il dibattito sulla filantropia ed offrire un luogo di riflessione, dialogo ed ispirazione a quanti già la praticano attivamente o stanno considerando un impegno in tal senso.
Lionel Messi, fuoriclasse del Barcellona e della Nazionale argentina, ambasciatore dell'Unicef.
Il ciclo prende il via con una conferenza di Peter Singer, filosofo ed
esperto di bioetica, docente a Princeton, autore di saggi tradotti in
trenta lingue in tutto il mondo. “Promuovere una cultura della
filantropia non significa soltanto avere persone ricche che donano
denari per delle cause umanitarie, ci vogliono persone che siano
autorevoli, capaci di iniziativa politica, in grado di influenzare le
strategie globali di aiuto allo sviluppo”, spiega Giovanna Li Perni,
responsabile per l'Unicef dei “grandi donatori”. “Anche in Italia”,
aggiunge Li Perni, “abbiamo filantropi o comunque persone generose che
singolarmente donano decine o centinaia di migliaia di euro (il
comitato italiano dell'Unicef è al 5° posto nel mondo per valore di
risorse), tuttavia si preferisce la riservatezza, non far vanto della
propria generosità. Si tratta di una scelta rispettabile e anche con
nobili motivazioni religiose, ma siamo convinti che testimonianze ed
esempi pubblici di filantropia potrebbero fare cultura, diventare
esempio e modello per sempre più persone”.
Roberto Zichittella