Albania - Italia, andata e ritorno
Focsiv ha assegnato a Mauro Platè il premio del volontariato 2012: nel video di Laura Malandrino e Barbara Ghiringhelli, in collaborazione con il Segreteriato sociale Rai la sua storia
«Quest’anno, nel 40° della Fondazione della FOCSIV, vi siete
soffermati a riflettere sulle vostre radici cristiane, dedicando una
riflessione particolare all’enciclica Caritas in veritate. Sono certo
che le parole illuminate di Benedetto XVI vi hanno aiutato ad
intravedere un futuro nuovo, richiamandovi a riscoprire quella visione
solidale e il dono della gratuità che sono alla base delle tante vostre
iniziative. Con il premio che vi accingete a consegnare in
questa giornata che una solenne risoluzione delle Nazioni Unite ha
voluto dedicare a chi si prodiga gratuitamente per gli altri, intendere
incoraggiare tanti giovani ad unirsi a voi a sostegno del progresso e
del benessere dell’umanità»: l'intervento è del ministro Riccardi che ha accettato l'invito a partecipare alla grande "festa" del volontariato organizzata da Focsiv. Ovviamente, la storia del vincitore del Premio 2012, Mauro Platè, che è possibile seguire nel video realizzato in partnership con il segreteriato sociale Rai, è solo il momento culminante di una giornata di riflessioni approfondite sul significato del volontariato oggi in Italia e, più nello specifico, sui nuovi obiettivi che si deve dare l'intera comunità cristiana. Obiettivi ben definiti dal presidente Focsiv Gianfranco Cattai che, a tal proposito, ha fatto esplicito riferimento alle nuove frontiere del volontariato internazionale: «In questo senso, una delle nuove frontiere che secondo noi
interpella il volontariato e la cooperazione internazionale è la
questione dei migranti, per lo più, purtroppo, non tutelati, a cui difficilmente
vengono riconosciuti i diritti fondamentali e di partecipazione alla
vita collettiva. Un fenomeno che ci sta particolarmente a cuore come
dimostrano anche la scelta di Mauro Platè quale volontario dell’anno
FOCSIV per il 2012, e la presenza a questa Tavola di qualificati ospiti
che oggi contribuiranno alla riflessione federativa su questa tematica». E ancora: «Chi ha radici sia là che qua, come i nostri volontari, sa invece che
il mito dell’Europa rischia di essere per molti una grande delusione. Ed
abbiamo anche la perfetta consapevolezza di quanto si potrebbe fare per
evitare queste delusioni, se la nostra comunità italiana ed europea
investissero di più in questo patrimonio di relazioni che caratterizza e
contraddistingue il rapporto tra i volontari internazionali e gli
aspiranti migranti nei loro Paesi di origine. Siamo “interlocutori di
frontiera”, e in quanto tali potremmo offrire, in modo sistematico ed
organizzato, importanti contributi per la diffusione di una cultura
della migrazione consapevole». Per chiudere, le parole di Andrea Olivero, presidente nazionale Acli: «Non si sceglie di "fare il volontario". Si sceglie di "essere un
volontario". E che si passi all'estero una settimana o degli anni, che
si valorizzino le proprie disponibilità umane o le proprie competenze
professionali alla base c'è sempre una scelta. Che non è scelta di
mestiere o occupazione. E' scelta di vita, come ha detto anche Rossella
Urru nel Forum della Cooperazione. E' la scelta di non voltarsi
dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, alla mancanza di diritti e
alle diseguaglianze. E' la scelta di non soffocare la passione umana,
civica e politica di provare a costruire un mondo migliore. E' la scelta
di difendere la nostra stessa umanità. Volontariato e cooperazione
internazionale rappresentano il migliore contributo che possiamo offrire
sul piano educativo, sociale e in qualche modo anche politico alla
riduzione delle disuguaglianze e delle ingiustizie nel mondo, alla
crescita dei diritti e della democrazia».