05/04/2010
Il Settimo Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia affronta quella che è la sfida più radicale e insieme più affascinante che la famiglia italiana deve oggi affrontare, la cosiddetta "pluralizzazione delle forme familiari", un fenomeno che tutte le società modernizzate si trovano davanti, dato che i processi di cambiamento rispondono ormai alle spinte della globalizzazione.
Un numero crescente di stili di vita e di forme di convivenza reclamano oggi il diritto di essere chiamati e trattati come "famiglia", per il semplice fatto di adottare certe modalità – anche se non tutte, anzi mai in toto - di ciò che tradizionalmente costituisce il codice simbolico della famiglia.
La "pluralizzazione della famiglia", dalle analisi qui sviluppate, si configura come fenomeno complesso, alimentato da tre principali tendenze: la frammentazione della famiglia nucleare formata dalla coppia sposata con figli, le rivendicazioni di nuovi diritti soggettivi degli individui nella famiglia, le rivendicazioni di nuovi diritti da parte di individui che vivono in "altre" relazioni sociali che sono familiari solamente per analogia o per metafora.
Il presente Rapporto propone di distinguere la famiglia dalle altre forme di vita in comune, che oggi emergono come "stili di vita", in parte transitori verso la famiglia e in parte alternativi ad essa. Tutte queste forme meritano attenzione, ma occorre distinguere la loro natura e il tipo di tutela e trattamento che la società può riservare a ciascuna di esse.
La pluralizzazione, infatti, può essere fonte di una maggiore umanizzazione della persona oppure di un ulteriore deterioramento della vita sociale; il problema di come regolare le nuove forme di vita familiare è quindi quello di far sì che la privatizzazione della famiglia non significhi crescita di iniquità, malesseri, patologie nelle relazioni di coppia e generazionali, ma invece promozione di relazioni familiari umanamente più ricche ed autentiche.
L’idea di fondo del Rapporto è che il pluralismo familiare non possa essere indistinto e caotico, ma debba essere "qualificato" sia dal punto di vista culturale sia dal punto di vista del trattamento giuridico, sociale e politico. Il problema di come definire le cosiddette nuove forme familiari va affrontato differenziando le relazioni familiari da quelle che familiari non sono, in base alle qualità specifiche di ciò che significa "essere famiglia" rispetto al fare altri tipi di unioni, accordi o patti privati, motivati da esigenze di vita diverse da quelle di fare famiglia.