19/09/2012
Cerimonia di "intronizzazione" del Vangelo.
A 50 anni dall’inizio del Vaticano II, il mondo è cambiato e si va globalizzando nel bene e nel male. Tante sfide hanno solo mutato volto: l’ateismo non è più quello «scientifico» marxista, ma è quello pratico dell’individualismo dominante; l’umanità non è più divisa dal muro di Berlino, ma dal muro della povertà e della fame, dell’egoismo e del razzismo; la minaccia della guerra atomica ha lasciato il posto a quella del terrorismo internazionale. Altre sfide, invece, sono nuove: il relativismo etico, seguito alla caduta delle ideologie e alla crisi dei valori; i flussi migratori crescenti e inarrestabili; le contraddizioni di una crescita economica, culturale e tecnologica «che offre a pochi fortunati grandi possibilità, lasciando milioni e milioni di persone non solo ai margini del progresso, ma alle prese con condizioni di vita ben al di sotto del minimo dovuto alla dignità umana».
Si aggiungano i gravi problemi etici, nati dall’applicazione delle nuove tecnologie soprattutto alla medicina e alla vita umana. Nello stesso tempo, però, altri «segni dei tempi» annunciano un domani migliore, una possibile maggior comprensione tra i popoli, un futuro di pace, di sviluppo, di promozione dei diritti umani. Come non cogliere motivi di speranza nella sensibilità di tanti giovani, che si fanno carico volontariamente dei problemi dei sofferenti e dei bisognosi, della salvaguardia del creato, delle nuove straordinarie prospettive aperte dalle nuove tecnologie alla crescita dell’umanità? Non è anche questo un aprirsi a Cristo?
È indispensabile, perciò, che la Chiesa s’impegni con più coraggio nella sua riforma interna, dalla quale dipende il pieno raggiungimento del fine stesso per il quale il Vaticano II è stato indetto 50 anni fa.
Bartolomeo Sorge