Il Papa e la sfida della Gmg

Benedetto XVI, arrivato a Madrid, ha denunciato lavoro precario, corruzione e consumismo. E ha detto: "Che niente vi tolga la pace". Re Juan Carlos: basta disoccupazione giovanile.

19/08/2011
Il Papa con Re Juan Carlos e la Regina Sofia
Il Papa con Re Juan Carlos e la Regina Sofia

La Giornata mondiale della gioventù “collega il mondo a Dio” ed è una “importante realtà per il futuro dell’umanità”. Benedetto XVI sottolinea lo straordinario valore della Gmg sull’aereo dell’Alitalia che lo porta a Madrid. Conversa con i giornalisti a bordo e spiega che le Giornate “creano il coraggio di essere credenti”, ma non devono rimanere un fatto isolato: “E’ un segno, la parte di un grande cammino che crea amicizia e apre frontiere”. Poi affronta alcuni temi che riprenderà nel discorso sulla pista dell’aeroporto, cioè il lavoro precario e la responsabilità dell’Europa “nel pensare ai problemi economici di chi, anche in altre parti del mondo soffre la fame e non ha futuro”. Benedetto XVI ha sottolineato che “in questa crisi economica, come anche nella precedente, si vede cosa accade quando un’economia solo mercantile ha dimenticato l’etica” e ha aggiunto che c’è una “responsabilità dell’Europa verso gli altri, le altre nazioni e verso l’umanità  e dunque “bisogna creare lavoro” e “proteggere il pianeta”.

 All’aeroporto è stato Re Juan Carlos, che lo ha accolto insieme alla Regina Sofia, a spiegare che occorre “ porre fine all’intollerabile disoccupazione dei giovani” e a rimarcare che per i giovani “non sono tempi facili” per una gioventù che ha bisogno non solo di opportunità, ma anche di esempio degli adulti”. Ad accogliere il Papa è arrivato anche, a sorpresa il premier spagnolo Zapatero. Benedetto XVI nel suo saluto ha messo in fila le sfide di fronte a cui si trovano i giovani. Ha parlato di “tanta corruzione” e di “tanta mancanza di solidarietà”. Poi di “consumismo”, “superficialità”, “edonismo imperante” e “banalizzazione nel vivere la sessualità”. Ha spiegato che i giovani sanno che “senza Dio sarebbe arduo affrontare queste sfide ed essere veramente felici”. Poi ha ribadito che lui è venuto alla Gmg per aiutare i giovani a sentire la Parola di Dio in modo da costruire una società dove si rispetti “la dignità umana” e la “reale fraternità”.

Benedetto XVI ha insistito sulle difficoltà di trovare un “lavoro degno”, ma anche sulle tensioni e gli “scontri aperti” in molte parti del mondo “anche con spargimento di sangue” e ha denunciato che “la giustizia e l’altissimo valore della persona umana si sottomettono spesso a interessi egoisti, materiali e ideologici”. Poi ha osservato che non sempre si rispetta “come si deve” l’ambiente e la natura”. Ha parlato della droga e delle discriminazioni dei cristiani che diventano a volte in alcuni regioni e paesi vere e proprie “persecuzioni”. Alla fine ha esclamato rivolgendosi ai giovani: “Che niente e nessuno vi tolga la pace: non vergognatevi del Signore”. Alla Spagna ha dedicato un accenno, sottolineando gli attuali problemi di preoccupazioni”, i quali tuttavia possono essere superati dal dinamismo degli spagnoli, al quale contribuiscono “le profonde radici cristiani” della storia iberica. Benedetto XVI ha quindi attraversato con la Papamobile le vie di Madrid fino alla nunziatura.

Alberto Bobbio
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Postato da giggio il 19/08/2011 21:33

Posso anche condividere le tue spiegazioni su queste adunate oceaniche delle Gmg, ma le trovo ormai solo occasioni di incontri di facciata. E' stata una ottima intuizione de Giovanni Paolo II, ma ora occorrerebbe trovare qualche cosa di diverso. E poi come dicevo nella mia precedente lasciamo stare il continuo richiamo al papa defunto: adesso ne abbiamo uno nuovo.

Postato da giggio il 19/08/2011 14:48

Ma al giorno d'oggi ha ancora un senso "la Gmg"? Questa ondata di giovani che si radunano sta forse diventando una abitudine. Queste manifestazioni trovano un senso all'inizio ma poi lasciano il tempo che trovano. Il titolo poi dato da un vostro articolo "In memoria di Giovanni Paolo II" mi sembra un po' tirato per i capelli. Ormai sono passati sei anni dalla sua morte e Benedetto XVI è già alla sua terza Gmg. Non vi sembra ora di smetterla di rimpiangere i predecessori?

Risposta di: Alberto Chiara, inviato a Madrid per la Gmg

Hai mai partecipato a una Gmg? Viene da rispondere di no. Le tue (legittime) osservazioni sono normalmente patrimonio di chi non ha camminato, non ha vegliato, non ha sudato, non ha digiunato, non ha riso, non ha pianto. Non ha pregato. Non ha condiviso bellezza e fatica del credere con coetanei giunti da tutto il mondo. Delle Gmg si ama cogliere gli aspetti esteriori e rumorosi: le bandiere, i cappelli policromi, la ola. Giova sofferrnarsi sulla crescente consapevolezza di chi partecipa, frutto di una sempre più diffusa e capillare preparazione. C'è chi si ritaglia momenti di adorazione durante il giorno e (spesso) durante la notte, prima o dopo essersi buttati per terra in un sacco a pelo. C'è chi si confessa. Chi fa tacere tutte le altre voci per ascoltare Dio. Non è retorica. Cominciano a essere tante le vocazioni matrimoniali, sacerdotali e religiose. Ne ho trovate alcune anche qui a Madrid e ne scriverò sul prossimo numero di Famiglia Cristiana. Infine: la Gmg di Parigi (1997) ha rivalitalizzato la Chiesa francese (e non soltanto la pastorale giovanile d'oltralpe); quella di Toronto (2002) ha lasciato in eredità nuovi mezzi di comunicazione sociale cattolici. Di quella di Sydney, 2008, gli australiani parlano ancora adesso. Sono feconde, le Gmg.
P.S. Era il 1989, seguii la preparazione della Gmg a Santiago de Compostela, in Spagna. Sono un fuoco di paglia, pensavo. Sono stato smentito. Mi è bastato aprire occhi e cuore e guardarmi attorno con onestà intellettuale. Ciao. Grazie.

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