Don Sciortino: lascia per il bene della Chiesa

Le dimissioni sono solo una delle tante sorprese che ci ha riservato questo Papa. Un gesto coraggioso che darà vigore alla Chiesa.

11/02/2013
Don Sciortino con Benedetto XVI.
Don Sciortino con Benedetto XVI.

Un annuncio onesto, coraggioso e inaspettato, che ha sorpreso i suoi più stretti collaboratori. Che merita grande rispetto, anche se ha sconvolto la Chiesa e il mondo intero, a giudicare dalle dichiarazioni e dai commenti che ne sono seguiti. Una scelta sofferta, presa davanti a Dio, in libertà di coscienza, per l’impossibilità di esercitare il “ministero petrino”, con il vigore necessario che il ruolo richiede.

Un gesto che ci ha sorpreso, come tante sono state le sorprese di questo Papa anziano, eletto a succedere al “ciclone” Wojtyla, proprio quando meditava di ritirarsi nel silenzio di un monastero, a pregare e a scrivere, mettendo a frutto le sue doti di raffinato teologo. «Dopo il grande papa Giovanni Paolo II», ha detto Ratzinger appena eletto, «i signori cardinali hanno eletto me un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore». Con la stessa umiltà, e senza platealità, ha fatto l’annuncio che ha choccato i fedeli cristiani. Ha preferito lasciare a un nuovo pontefice la gestione, oggi sempre più onerosa della Chiesa, piuttosto che che far pesare i suoi limiti.

«Nel mondo d’oggi», ha confessato, «soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato».  

A cinquant’anni dall’inizio del Concilio Vaticano II sarà importante riflettere su queste dimissioni, in vista dell’elezione del nuovo pontefice, più giovane e vigoroso, per affrontare le sfide contemporanee, come il relativismo etico, la secolarizzazione e l’impermeabilità del mondo all’annuncio del Vangelo. Ma andrebbe anche ripensato il “ministero petrino”, a favore di una maggiore ed effettiva collegialità nella Chiesa.

Il coraggio del gesto di Benedetto XVI, più che un segno di debolezza, quasi fosse una sconfitta, paradossalmente, darà vigore alla Chiesa e al suo ruolo di guida etica e spirituale nel mondo. Con la stessa forza e trasparenza che hanno portato papa Ratzinger a denunciare le sporcizie all’interno della Chiesa e a invocare “tolleranza zero” nei confronti del clero che s’era macchiato dell’orrendo delitto della pedofilia.

Rinnoviamo a Benedetto XVI l’affetto che ci ha sempre legati a lui, come editori di tutti i suoi libri prima che fosse eletto al soglio pontificio. Stima che egli stesso, in più occasioni, ci ha sempre ricambiato.

Antonio Sciortino  

Antonio Sciortino
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Postato da nicolag il 19/02/2013 15:33

Bella la sintesi di Don Sciortino e il suo prezioso suggerimento del ripensamento del “ministero petrino”, a favore di una maggiore ed effettiva collegialità nella Chiesa. A dirla chiaro un Nuovo Concilio - l'unico vero efficace atto democratico e collegiale a livello mondiale della Chiesa - aiuterebbe il nuovo Pontefice, che ci auguriamo altrettanto "Spirituale", come Benedetto XVI "'umile lavoratore nella vigna del Signore", a trovare la strada giusta per sensibilizzare l'Umanità intera a distaccarsi - quanto basta - dall' eccessiva Materialità o falsa spiritualità di cui appare spaventosamente pervasa.

Postato da fantapolitik10 il 19/02/2013 00:08

Mi preoccupano le dimissioni di questo papa.Le motivazioni sono molto più complesse di quelle semplici date ai fedeli.Si tratta a mio parere di u n forte scontro tra le fazioni della chiesa che risentono dalla ingerenza in forza della politica di sinistra. A questo il papa non ha avuto la forza di opporsi.

Postato da giorgio ferretti il 18/02/2013 18:14

Un papa coraggioso anche nell'umiltà, ed é forse per questo che ci ha sorpreso. Un gesto solare e trasparente, nel segno della sofferenza interiore e fisica, dunque della Croce.Devo dire che mi ha commosso, come l'ultima apparizione di Giovanni Paolo II dalla finestra delle stanze vaticane.

Postato da SANDRA66 il 18/02/2013 13:37

sig. Incardona Salvatore, ci risiamo di nuovo eh? con le solite polemiche contro i gay! Ma in questo periodo in particolare sembra proprio che molte persone non ne possono proprio fare a meno, è terrificante!!!! Mi sento indignata perchè se Famiglia Cristiana dovesse tentare "un azzardo" a parlare di diritti anche per queste coppie, lei si permette di insultare un giornale del genere chiamandolo Famiglia Pagana??? è uno dei pochissimi giornali cattolici -a prescindere dal discorso omosessualità, che ancora è un tabù- ad essere interessanti, belli e di attualità! e lei si permette di definirlo un giornale "pagano"?? no, a furia di essere ossessionati dall'omofobia stiamo arrivando veramente alla frutta, se non siamo già arrivati!

Postato da SANDRA66 il 18/02/2013 12:42

Il gesto coraggioso di questo papa dovrebbe essere di monito per i politici italiani! Il papa con grande umiltà ha amesso di non potercela fare e per il bene della Chiesa si dimette! Per lui è più importante il bene della Chiesa del potere e questa è una cosa grandissima, bellissima e un grande segno di umiltà, cosa che manca del tutto ai politici italiani, Berlusconi in primis, che, pur di esercitare il potere, se ne fregano altamente del bene del popolo italiano!

Postato da pcnewsystems il 16/02/2013 19:05

Don Sciortino, in qualità di direttore di Famiglia Cristiana, dovrebbe lasciare anche lei, per il bene della Chiesa. Come cristiano cattolico mi sono molto meravigliato nel vedere pubblicare pubblictà all'interno di Famiglia Cristiana a favore dei matrimoni omosessuali. La rivista dovrebbe chiamarsi famiglia Pagana, non cristiana. Saluti Incardona Salvatore

Postato da lflorinu il 13/02/2013 17:23

Grazie Papa Benedetto, forse qualcuno della Curia Romana starà gioendo, ma noi, Popolo di DIO non dimenticheremo mai il Tuo Coraggio. Grazie

Postato da FRANCO PETRAGLIA il 12/02/2013 15:58

Carissimo Direttore, complimenti, ancora una volta, per le Sue asciutte, acute e coerenti riflessioni: sempre e solo a difendere la causa della verità. Leggere i Suoi pensieri è come sfogliare una pagina del vangelo. Pleonastico aggiungere che rispetto e apprezzo la decisione del Santo Padre: "Senectus ipsa morbus", scriveva il grande Seneca. Il Signore conceda al caro Papa tutto il riposo ed il bene per quello che ha seminato durante il Suo pontificato.Un abbraccio affettuoso e sincero da un Suo antico e irriducibile lettore. Franco Petraglia -Cervinara (AV).

Postato da aldo abenavoli il 12/02/2013 07:41

Poichè non sono in possesso di notizie riservate non sono in grado di conoscere le ragioni che hanno indotto Benedetto XVI ad un gesto così inconsueto anche se ampiamente annunciato. Vorrei solo dire che, se le ragioni dipendono unicamente da motivi di salute, è inutile fare congetture o considerazioni di qualsiasi natura. Se invece il gesto è motivato dal peso insopportabile di una situazione divenuta insostenibile, che molti lettori di FC hanno denunciato da tempo, allora occorre mettersi tutti attorno ad un tavolo, religiosi e laici credenti, per cercare di capire le cause e trovare le soluzioni. unlaicoallaricerca dellaverita.myblog.it

Postato da brunoi il 12/02/2013 00:05

temo che la scelta di B.16 susciti anche illazioni a non finire.Ho appena finito di guardare la trasmissione faziosa "Piazza pulita" dove il solito Don Gallo,il giornalista Nuzzi ,noto per la pubblicazione dei documenti trafugati al Papa,e altri noti laicisti che in passato hanno criticato B.16,hanno attribuito le Sue dimissioni alle bande di cardinali della Curia che ostacolavano il Suo lavoro.Guarda caso che i componenti di queste bande erano collaboratori scelti da lui stesso e ai quali aveva piu' volte rinnovato la Sua fiducia. Sono dei veri sciacalli.

Postato da masperi.umberto@yahoo.it il 11/02/2013 21:00

Anno della fede,testimonianza di fede. La grandezza del VERO grande uomo, quella che i “grandi” della terra non hanno. La grandezza che testimonia l’incarnazione della parola che ,sola , ci dona salvezza. hi, qui videntur principari gentibus, dominantur eis, et principes eorum potestatem habent ipsorum (…) / Non ita est autem in vobis(…) / et, quicumque voluerit in vobis primus esse, erit omnium servus (Marco, 10, 42 .43.44.). Se lo abbiamo talora lasciato solo, non avendo il coraggio di “ascoltare” la sua voce, ora non ci sono più scuse: mai ci è così tanto vicino. E lo rimarrà sempre (dipende solo da noi).

Postato da giogo il 11/02/2013 18:53

Un bel gesto a dimostrazione di un grande amore per la Chiesa, complimenti a Benedetto XVI !!

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