La Comunione a Berlusconi: è giusto?

Dopo le mail di tanti lettori, il teologo don Silvano Sirboni interviene sul tema della Comunione ai divorziati-risposati. A destra il video del Premier.

20/04/2010
Silvio Berlusconi al funerale di Raimondo Vianello.
Silvio Berlusconi al funerale di Raimondo Vianello.

Durante i funerali di Raimondo Vianello il premier Silvio Berlusconi ha fatto la Comunione. Le immagini televisive hanno suscitato le proteste di numerosissimi lettori che hanno invaso di mail il giornale per chiedere come mai un noto divorziato risposato possa accedere ai sacramenti. Sull’argomento abbiamo chiesto il commento del noto teologo e pastoralista don Silvano Sirboni.

Anche per il gesto compiuto dal presidente del Consiglio vale la regola di linguistica affermata da De Saussure: il contesto vale più del testo. In altri termini, per farci un’opinione sulla Comunione eucaristica di Berlusconi bisogna tenere conto del contesto in cui è stata collocata. Infatti, il gesto in sé ci interessa relativamente. Sta alla sua coscienza giudicare se avesse o meno le disposizioni interiori richieste per fare la Comunione (cf canone 916). Non spetta neppure al sacerdote che distribuisce la Comunione impedire questo gesto, a meno che la persona in questione non sia scomunicata o interdetta con pubblica sentenza (cf canone 915).

D’altra parte sappiamo bene che dal punto di vista formale, cioè secondo un’interpretazione strettamente giuridica delle norme canoniche che riguardano la situazione coniugale, al momento gli sarebbe concesso di accostarsi alla mensa eucaristica. Infatti egli è sì divorziato e in attesa di un secondo divorzio, ma giuridicamente è al momento un semplice separato e non convivente (cf Direttorio di pastorale familiare, 212). Ciò che invece ci porta ad avere qualche dubbio, fino a osare una valutazione di quel gesto, ciò che ci scandalizza di più come cristiani è il contesto del funerale di Raimondo Vianello che ha assunto, volute o non volute, le dimensioni dello spettacolo, con gesti plateali da parte del presidente del Consiglio e anche da parte di coloro che sono ben consapevoli del “quinto potere”, cioè della Tv che oggi costituisce lo strumento di informazione quasi unico per la stragrande maggioranza della gente.

La morte è una cosa seria, come seria è per i credenti la Comunione eucaristica. Esse non dovrebbero mai essere strumentalizzate a fini propagandistici. Inoltre, come cristiani, sentiamo un profondo disagio quando personalità investite di potere approfittano di momenti fondamentali della vita di fede per fare ciò che fanno in genere fuori della chiesa: dare spettacolo di sé.
                                                                        Silvano Sirboni

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Postato da GuidoSgarra il 06/08/2011 15:12

UN COMMENTO IPOCRITA, SURRETTIZIO E DEGNO SOLO DI CHI SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI PER GIUSTIFICARE UNA PROPRIA MALEFATTA... VERGOGNATEVI, PERCHE' A DIO NOI CREDIAMO ANCORA MA A VOI NON PIU'...!!!

Postato da Paolino il 30/04/2010 01:45

Siamo comprensivi. Il mondo straripa di Don Abbondio dentro e fuori la Chiesa. E se davanti al facinoroso (ho detto facinoroso) "uno non ha il coraggio non può" ecc ecc. Paolino.

Postato da silenacampana il 29/04/2010 21:11

Io devo dire che mi importa poco se Silvio Berlusconi fa o no la comunione: questa è una faccenda che riguarda lui e la sua coscienza, e un sacerdote all'altare non deve respingere nessuno. Quello che mi scandalizza è l'opinione espressa da Monsignor Fisichella. Speravo che su "Famiglia Cristiana" qualcuno, a nome della Chiesa ufficiale, potesse e volesse smentire le sue parole. Invece, vedo che il teologo Silvano Sorboni interviene a confermare, sostanzialmente, questa opinione. Evidentemente, "il punto di vista formale", e "l’interpretazione strettamente giuridica" sono le uniche cose che contano. Ebbene, io sono cristiana e praticante, ma per favore non chiamatemi "cattolica". Silena Campana

Postato da Massimo90 il 26/04/2010 10:05

Anche lui se la vedrà con il Padre Eterno, che gli piaccia o no. Questa è l'ennesima situazione di una Chiesa che non è con i tempi storici, che non sa o non vuole decidersi. Giovanni Paolo II° aveva posto l'uomo al centro del suo pontificato, ogni uomo senza distinzione di sesso, religione, geografia, censo, cultura, prestigio sociale. La Chiesa forse davanti a favori, a possibili alleanze, cede, dimentica, modifica certi suoi principi, ma ogni cedimento, ogni dimenticanza ha, come per le medicine, un effetto collaterale o avverso. Questo crea sconcerto nelle persone in buona fede che credono veramente nel Dio Padre di tutti noi, esattamente quello che invochiamo ogni giorno nella preghiera del "Padre Nostro". Sto scrivendo delle novità? Non mi sembra, eppure la confusione, la perdita di credibilità, il rifiuto sono davanti agli occhi di tutti. Non è bello asserire certe cose, ma o si è autentici o si è sepolcri imbiancati.

Postato da cattoliko il 26/04/2010 09:41

Vorrei non dovermi ricredere sulla stima che avevo per mons. Fisichella: non riesco a trovare in rete il contesto preciso di domanda e risposta; perchè così come l'ho sentita citata è davvero molto triste...... Qualcuno mi sa aiutare? Grazie.
A.

Postato da w maria di magdala il 25/04/2010 22:50

Come recita chiaramente il Codice di diritto canonico, per fare la comunione occorre una condizione oggettiva ed una soggettiva. Mons. Fischella, ha dimenticato che il sig. Berlusconi, pur non essendo più sposato civilmente con la sig.ra Lario, non si può certo considerare "ravveduto" e "sinceramente pentito" o desideroso di riconciliarsi con la sua sposa. Penso che mons. Fisichella con il suo errore teologico e con la sua incauta presa di posizione stia creando grave scandalo a molti fedeli cattolici e che sia doverosa una sua ritrattazione. Quanto al sig. Berlusconi, spero che l'incontro con Gesù lo abbia aiutato, come aiuterebbe milioni di divorziati non famosi o potenti!

Postato da ritacarla il 25/04/2010 18:14

Ho visto la cerimonia del funerale. Il Presidente ha solamente tranquillisato Sandra altrimente non avrebbero potuto iniziare la cerimonia. In quanto la comunione se si è confessato, effettivamente vive solo. Non vedo la critica.

Postato da Silbi il 24/04/2010 00:51

Purtroppo alcuni esponenti importanti della Chiesa hanno voluto giustificare il gesto dell'on. Berlusconi. Credo che, al di là delle regole del diritto canonico, questo sia un dolore per i tanti divorziati risposati che non possono accedere al Sacramento della Comunione.

Postato da todiba il 24/04/2010 00:01

Le norme canoniche richiamate per giustificare la comunione al sig. Berlusconi sono pretestuose. La vergogna non può trovare alcuna giustificazione, specie per una persona che frequenta chi sapete meglio di me. Si abbia il coraggio di dire apertamente che chi divorziato per colpa del coniuge può ricevere la comunione come ha potuto fare impunemente il sig. Berlusconi che si vanta di avere un rapporto privilegiato con le gerarchie ecclesiatiche e quindi con qualcuno che sta più in alto di tutti noi.

Postato da Pierfrancesco il 23/04/2010 16:37

Ho letto l'ultimo commento di Ninni, con il quale esprime tutto il dolore suo e di sua moglie, non potendo accostarsi all'Eucarestia. Rispettano con amore profondo quanto Dio e la Chiesa chiede loro. Sicuramente nostro Signore avrà amore per Voi!! Non credo che infrangere le regole sia amore per Dio e per la Chiesa. Devo dire che dobbiamo sempre rispondere alla nostra coscienza e naturalmente a Dio, quindi non possiamo giudicare gli altri, però un po' di modestia fa sempre bene.

Postato da Ignazio Lai il 23/04/2010 11:49

Sono infuriato! Povera Chiesa e povero Cristo. Se non ci fosse Lui a sostenerci nella Fede, scapperemmo subito da questa Chiesa. Formalmente Berlusconi é a posto (2 divorzi). Chi si risposa e trova serenità nel nuovo legame è in disordine morale. Cristo, per favore intervieni a difendere il Tuo insegnamento!

Postato da andrea luca il 22/04/2010 15:11

mi spiace intervenire nuovamente ma non avevo ancora letto la giustificazione di Mons. Fisichella. Capisco che La Stampa non è l'organo del Vaticano, ma quanto detto dal Monsignore non solo mi lascia perplesso, ma mi mette in difficoltà a difendere la Chiesa quando è attaccata come connivente del potere costituito specie davanti a certe situazioni di difficoltà, vissute con sofferenza, che incontro tutti i giorni nella vita comune, in particolare come catechista.

Postato da andrea luca il 22/04/2010 06:10

L'unico che può giudicare la nostra coerenza di comportamento è Dio, e noi più siamo vicini a Lui ce ne rendiamo conto; probabilmente pochi siamo degni di ricevere Gesù Eucaristia, ma la Comunione non è un premio, è una forza che ci è data per entrare in sintonia con Gesù e vivere da fratelli. Ma perché, come mi insegnavano da piccolo, non esistano abusi e sacrilegi, la Chiesa ha dato delle regole. O le rispettiamo tuttti o bisogna rivederle. Già nella vita civile chi può fa quello che vuole, chi non può è emarginato: non deve accadere altrettanto nella Chiesa, ne va della nostra credibilità (vedere l'altro articolo su questo stesso numero) Andrea Luca

Postato da chiarobello il 22/04/2010 02:18

Non perchè sono abituale a fare confronti, ma Casini (U.D.C.) che è un prediletto di Famiglia Cristiana, allora la comunione la puo' fare. Anche lui se non vado errato è divorziato, come lo è i maggiorenti del PDI, tanto cari a Famiglia Cristiana, ma lontani quando si tratta di problemi di coscienza come la procreazione assistita. Berlusconi è un peccatore come lo siamo tutti. Gesu' Cristo disse chi è senza peccato lanci la prima pietra.

Postato da erisk il 21/04/2010 23:29

Dal punto di vista strettamente formale... penso che Dio, se qualcuno nella Chiesa ci crede ancora, non si farà prendere per il naso con qualche semplice giro di parole e qualche lacciuolo legalese. Però i danni prodotti sulle coscienze degli italiani da questo promotore di modelli demoniaci di vita, la responsabilità per l'immoralità che scaturisce da queste vicende (anche per colpa e dolo di gran parte delle gerarchie ecclesiastiche), beh su queste penso che Dio avrà molto da dire. O da fare. Personalmente vedo molto piu' Cristianesimo in Emergency (e ovviamente in molti missionari) che in tutto il Vaticano. Forse è questo che intendeva Cristo quando diceva "e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa?".

Postato da MariaJulia il 21/04/2010 19:55

La giustificazione formale e circostanziale data dal vostro teologo oltre a quelle dei vari monsignori riportate dai giornali italiani e stranieri lasciano di stucco. Berlusconi non ha certo lasciato la moglie perchè folgorato sulla via di Damasco, ma è stato lasciato dalla moglie arcistufa delle sue avventure extraconiugali con escort, minorenni e donne in cerca di carriere agevolate. Questa Chiesa a cui mi sforzo di conintuare a volere bene nonostante tutto è davvero difficile da comprendere.

Postato da deste il 21/04/2010 16:47

Berlusconi mi sembra convinto di poter fare tutto ciò che gli pare e piace in quanto si ritiene superiore a tutto e a tutti. Se non rispetta le regole del vivere civile, come può rispettare quelle della Chiesa?

Postato da ninni il 21/04/2010 08:01

Cosa dire. Sono un cristiano cattolico praticante, anche se divorziato e risposato in comune. Né io e né mia moglie, anche lei cattolica, partecipiamo all'Eucarestia perché non ci è consentito e questo ci  addolora tantissimo, ma abbiamo un amore profondo per Dio e per la Chiesa, quindi ci adattiamo alle regole. Auspichiamo che qualcosa cambi, ma andare contro la volontà del Papa non ci farebbe sentire in sintonia con il resto della comunità.

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