25/04/2012
Lorenzo Ornaghi, ministro dei Beni Culturali.
Il Teatro alla Scala non è la sola istituzione milanese ad aver ricevuto le attenzioni del Governo. Perché anche la Fondazione Orchestra e Coro Giuseppe Verdi si è vista riconoscere un impegno ormai decennale. Nata 20 anni fa dalla passione di un direttore ormai scomparso, Vladimir Delman, e di un ex politico patito di musica, Luigi Corbani, la Verdi, diretta per alcuni anni da Riccardo Chailly, è la più attiva delle realtà milanesi: composta da giovani, ha sempre dovuto combattere contro le ristrettezze di bilancio.
Seguitissima nelle sue esibizioni, è stata applaudita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha suonato al cospetto del Papa. Nel corso di una visita amichevole all’Auditorium che la ospita, il ministro Lorenzo Ornaghi, dopo aver assistito a uno stralcio di prova, ha confermato ai presenti ed al direttore generale Corbani l’impegno a sostenere le attività dell’istituzione: “Vogliamo mettere la Verdi in condizione di svolgere il ruolo che le compete. Un ruolo milanese, lombardo, ma anche internazionale”.
Lo stanziamento? “Due milioni di euro all’anno”. Corbani da parte sua ha spiegato al Ministro che l’orchestra non offre semplicemente una Stagione sinfonica di alto livello a un pubblico appassionatissimo: ma va nelle scuole, nelle carceri, ospita bambini e ragazzi, effettua registrazioni discografiche con grandi artisti. Non solo: svolge attività per chi si avvicina alla musica con lezioni, esperienze in cori e orchestre, compreso un corso di canto “per stonati” e una serie di lezioni per imparare a leggere la musica (sito:www.laverdi.org).
Nell’immediato Corbani ha anche sottolineato la presenza dell’orchestra al grande Incontro mondiale delle Famiglie a inizio giugno. A pochi giorni dalla presentazione del nuovo cartellone, dunque, l’Orchestra G. Verdi può guardare agli anni a venire con maggiore serenità. Confermandosi una realtà che sa pensare al futuro: “L’auditorium è già attrezzato per le riprese – ha concluso Corbani - vorremmo arrivare direttamente nelle scuole grazie a internet”.
Giorgio Vitali