Buc, le parole dello Spirito

Comincia la settimana prossima, con la serie di 14 volumi di spiritualità intitolata “Le parole”, la nostra nuova iniziativa: una grande biblioteca per approfondire la fede.

Le parole della fede

15/02/2012

Nell’Anno della fede indetto da Benedetto XVI, che da ottobre la Chiesa comincerà a celebrare e a vivere, è facile prevedere che numerose e importanti saranno le iniziative intraprese per suscitare o risvegliare la gioia e la bellezza dell’essere cristiani. I grandi eventi a cui l’Anno della fede si ricollega – il 50° anniversario dell’apertura del concilio Vaticano II, il 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa cattolica, l’Assemblea generale del Sinodo dei vescovi sul tema della nuova evangelizzazione – indicano già di per sé stessi l’importanza speciale del cammino di riflessione, conversione e preghiera a cui la Chiesa chiama l’intero popolo di Dio.

Uno dei punti-chiave di questo percorso – insieme religioso e pastorale, culturale ed educativo – è per ciascuno la conoscenza del ciò che si è e ciò che si fa per trasmettere al mondo il Vangelo di Gesù Cristo. Perché se si ignorano o conoscono male i contenuti della fede, c’è il rischio di navigare a vista, senza una bussola sicura che guidi verso una meta certa. Oltretutto, che cosa si vive e testimonia se non si conoscono i fondamenti e i valori costitutivi della propria fede? Ecco allora che tutto quello che si fa, a vari livelli e attraverso la molteplicità degli strumenti disponibili, per consentire una conoscenza più approfondita del cristianesimo è un aiuto prezioso che si dà anche all’annuncio e alla testimonianza cristiana.

Il libro resta sempre uno dei mezzi più semplici, comodi e accessibili per svolgere questa funzione. Già in molte altre occasioni Famiglia Cristiana si è posta all’avanguardia in questo peculiare servizio, dando vita a numerose proposte editoriali che hanno avuto largo seguito. Consapevole del ruolo particolare che la rivista può giocare in questo Anno della fede, essa ora lancia un articolato progetto di Biblioteca universale cristiana (Buc): una collana tascabile, economica, pensata per le esigenze di un vasto pubblico, in cui troveranno posto, nelle diverse serie che si succederanno, testi di lettura e approfondimento, biografie e testimonianze sui vari aspetti della fede e della vita cristiana.


La prima serie di questa nuova biblioteca si chiama “Le parole” ed è dedicata alla spiritualità. Quattordici volumi di testi scritti da celebri autori di oggi, molto familiari anche al pubblico della rivista. Chi non conosce Carlo Maria Martini o Gianfranco Ravasi, Bruno Forte, Enzo Bianchi o Bruno Maggioni? Fa piacere ora ritrovarli in questa serie, accanto a Tonino Bello, David Maria Turoldo, Ermes Ronchi e altri autori di valore che meritano di essere scoperti o riletti, grazie all’opportunità offerta da questa collana.

Ma, al di là dei singoli testi che saranno via via proposti, mi piace soprattutto sottolineare il concetto di “biblioteca” legato a questa iniziativa. Una biblioteca non è solo un insieme di libri che si raccolgono, ma è una “casa” amica della mente e dello spirito, nella quale ritrovarsi in compagnia di quelle parole che ci hanno fatto del bene: nell’insegnarci, confortarci, accompagnarci a fare qualche passo avanti nella conoscenza della fede e nel progresso spirituale.

Da questo punto di vista, cercare di allineare alcuni solidi mattoni per quella “casa” che si chiama biblioteca è un’operazione pastorale e culturale meritoria, perché rappresenta una forte sollecitazione a pensare la fede e a pensare la vita secondo una visione di fede. Meritoria non solo per chi fa la proposta, ma anche per chi l’accoglie, nella consapevolezza che una biblioteca di questo tipo – in famiglia, in parrocchia, negli istituti religiosi e culturali – può assolvere una funzione molto utile per sé e per gli altri.

Sarei tentato di aggiungere, parlando in particolare di biblioteche parrocchiali che, là dove esistono, bisognerebbe ripensarle e rivitalizzarle completamente, dando loro un’identità precisa e una fisionomia strutturale adeguata, per il servizio originale che esse potrebbero svolgere in rapporto alla teologia, alla spiritualità e alla letteratura cristiana. D’altra parte, se certi autori e collane non si trovano nelle biblioteche ecclesiastiche e nelle biblioteche parrocchiali, dove si dovrebbero trovare?

Lo sforzo di Famiglia Cristiana si colloca all’interno di questa ideale cornice. La sua Biblioteca universale cristiana ambisce infatti a essere un veicolo di trasmissione della fede attraverso l’incontro con quei libri che possono maggiormente favorire la formazione spirituale dei credenti. Non è, beninteso, un compito facile, perché spesso, a livello individuale o comunitario, c’è indifferenza o sottovalutazione del problema costituito dall’educazione alla fede. Questa, del resto, è una delle tante sfide che compongono il quadro dell’urgenza educativa di oggi.

                                                                                                   Giuliano Vigini

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